Coronavirus a scuola: le più colpite sono le superiori

4 ottobre 2020

Ma non vanno sottovalutati i contagi nelle scuole dell’Infanzia. Il sindacato autonomo della scuola ANIEF rende noti i dati dei contagi nelle scuole, citando la piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta. Il problema degli over 60 e dai lavoratori potenzialmente fragili

Sono almeno 1120 gli istituti scolastici in cui si è verificato almeno un caso di positività al Covid-19. E 99 sono quelli “in cui tra i banchi è scoppiato un focolaio, con almeno due casi collegati tra loro. Le scuole superiori sono le più colpite (il 31,8%), seguite dall’Infanzia (23,9%), dalla primaria (21%) e dalla secondaria di primo grado (20,5%)”.

Lo rende noto il sindacato della scuola ANIF, citando la piattaforma elaborata da due universitari, Lorenzo Ruffino e Vittorio Nicoletta, che hanno messo a punto un database che si aggiorna in tempo reale.

“E’ chiaro che la frequenza continuativa di un luogo pubblico, con un alto numero di individui presenti ogni giorno, mette a maggiore rischio la salute  – sottolinea il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico -. Ad iniziare dagli over 60 e dai lavoratori potenzialmente fragili. A rendere il quadro potenzialmente più critico vi è l’insorgenza maggiorata, rispetto ad altre professioni – manuali, di concetto o intellettuali – di burnout, confermata dalla maggiore vulnerabilità psico-fisica di chi insegna ed in generale di chi opera a scuola. Ed ecco perché l’ANIEF è tornata a chiedere per questi lavoratori la possibilità di operare da casa, senza quindi esporsi al rischio contagio, oltre che pensionamenti anticipati e senza penalizzazione alcuna per chi ne fruisce”.

“Il personale va tutelato con il riconoscimento del rischio biologico, indennità specifiche, nuove regole per mobilità e pensionamenti, chiare disposizioni per lavoratori agile. Come sindacato siamo pronti a parlarne al tavolo per il rinnovo del contratto. La scuola è già precaria – conclude Pacifico – basta più supplenti, devono essere stabilizzati senza aspettare i nuovi concorsi. Potrebbero essere 450 euro gli aumenti mensili”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che a queste condizioni “è chiaro che la frequenza continuativa di un luogo pubblico, con un alto numero di individui presenti ogni giorno, mette a maggiore rischio la salute. Ad iniziare dagli over 60 e dai lavoratori potenzialmente fragili. A rendere il quadro potenzialmente più critico vi è l’insorgenza maggiorata, rispetto ad altre professioni – manuali, di concetto o intellettuali – di burnout, confermata dalla maggiore vulnerabilità psico-fisica di chi insegna ed in generale di chi opera a scuola. Ed ecco perché l’Anief è tornata a chiedere per questi lavoratori la possibilità di operare da casa, senza quindi esporsi al rischio contagio, oltre che pensionamenti anticipati e senza penalizzazione alcuna per chi ne fruisce”.

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