Molte Regioni italiane ‘preferiscono’ il glifosato all’agricoltura biologica! La Ministra Bellanova lo sa?

3 ottobre 2020

Nel corso dell’audizione della Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, a proposito delle risorse del Recovery Fund da utilizzare in agricoltura, il senatore De Bonis ha reso noto un fatto sconcertante: in Italia molte Regioni erogano maggiori contributi (targati PSR) agli agricoltori che utilizzano il glifosato rispetto agli agricoltori che investono sulle produzioni biologiche! 

La notizia la scrive sulla propria pagina Facebook il senatore Saverio De Bonis: i Piani di Sviluppo Rurale (PSR) di molte Regioni italiane erogano contributi maggiori agli agricoltori che utilizzano il glifosato rispetto agli agricoltori che investono sulle produzioni biologiche! Tutto questo mentre ci stanno facendo la ‘testa tanta’ con la parola “green”. Addirittura i fondi del Recovery Fund voluti dalla Commissione europea – ammesso che si materializzino – dovranno essere utilizzati, in buona parte, per progetti sostenibili, agricoltura compresa. Intanto, però, con i fondi della stessa Unione europea (i PSR sono fondi europei) si sostiene l’utilizzazione del glifosato in agricoltura per la gioia di chi lo produce!

De Bonis – che nella vita fa l’agricoltore e che, da presidente di GranoSalus (l’associazione di produttori di grano duro e di consumatori che si batte per la tutela del grano duro del Sud Italia, Sicilia compresa) – conosce molto bene i problemi dell’agricoltura. Nei lavori della Commissione Agricoltura del Senato non si fa incantare dalle chiacchiere.

E infatti è durante un’audizione presso la Commissione Agricoltura del Senato della Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, che De Bonis ha rilanciato la questione del glifosato. La Ministra è andata in Commissione per decantare l’impronta ‘green’ con la quale il Governo italiano intende utilizzare le risorse del Recovery Fund destinate all’agricoltura italiana.

Dopo le dichiarazioni di rito della Ministra, De Bonis ha affondato il colpo:

“Per il momento, sappiamo che i PSR di molte Regioni continuano a finanziare l’uso di pesticidi o di agenti chimici come il glifosato, in particolare nella semina su sodo, per la quale il contributo sembra essere circa il doppio dell’agricoltura biologica. Il che è paradossale in un’ottica green”.

Su Facebook De Bonis è tornato sull’argomento:

“Devo notare, purtroppo – scrive – l’assenza di una visione strategica complessiva nel pacchetto di progetti illustrato dalla Ministra Bellanova durante l’audizione alla IX Commissione Agricoltura del Senato. Un impegno di risorse tanto poderoso come i 17 miliardi di euro destinati all’agricoltura dal Recovery Fund richiederebbe ben altro approccio.
Bene avrebbe fatto la Ministra Bellanova a convocare gli Stati generali dell’agricoltura, coinvolgendo università, economisti, agricoltori, giovani, associazioni e consumatori. Perché vi sia davvero quel cambio di passo verso un’agricoltura e un’economia sostenibili, come ci chiede non soltanto l’Europa ma il Pianeta stesso, bisogna dotarsi di una programmazione strategica che indichi la rotta da seguire”.

“In questo modo – prosegue il senatore – si rischia invece di mettere in campo interventi frammentati che in alcuni casi sono persino in contrasto con i principi del green deal europeo e potrebbero quindi essere bocciati dall’UE. Per questo motivo ho chiesto alla Ministra di fornire alla nostra Commissione un quadro sintetico dei progetti in cantiere, per esprimere un parere e coadiuvare il lavoro del governo. Dobbiamo inoltre ragionare su come coinvolgere veramente i giovani e gli agricoltori. Se la Ministra ha veramente a cuore i temi del green deal, dovrebbe impegnarsi sul fronte della formazione, di concerto con la Ministra Azzolina (Lucia Azzolina, Ministra della Pubblica istruzione ndr), favorendo la nascita di scuole e di università dedicate all’agricoltura biologica, per educare gli agricoltori e i giovani a una riconversione green ormai improrogabile. Nella relazione della Ministra, poi, è assente una visione dei numeri sulla forestazione produttiva. Quanti alberi vuole piantare il Governo italiano, anche per favorire lo sviluppo della tartuficoltura?”.

Un passaggio De Bonis lo dedica al problema acqua in agricoltura:

“Anche per quanto riguarda le reti irrigue non si capisce bene come si intenda intervenire: vi sono vaste aree che potrebbero essere usate ma dove sono incomplete le infrastrutture idriche. A oggi non c’è una politica seria per incentivare il risparmio idrico”.

Una ‘botta’ il presidente di GranoSalus la riserva alla Zootecnia intensiva che ha inquinato vaste aree del Centro Nord Italia, peraltro denando risorse al Sud:

“Stessa vaghezza si nota per quanto riguarda la zootecnia estensiva di qualità nelle aree interne – scrive De Bonis – che andrebbe favorita per ripristinare la sostanza organica dei suoli e la presenza dell’uomo”.

Puntare sulla zootecnia estensiva significa, anche, aprire un capitolo che nel Centro Nord Italia non vogliono che sia messo in discussione: ovvero l’uso improprio della Soccida, un contratto agrario che ha consentito agli allevatori di questa parte del Paese di arricchirsi non soltanto a spese del Sud Italia (cosa che viene considerata normale), ma anche a spese dell’ambiente (cosa che si sta ritorcendo contro i cittadini del Centro Nord Italia colpiti dall’inquinamento degli impianti di zootecnia intensiva).

“Infine – conclude De Bonis – mi auguro che la Ministra voglia davvero, come ha dichiarato, approfondire la questione del diserbo elettrico, che va diffondendosi in Germania per sostituire i diserbanti chimici”. E qui torniamo al glifosato: se l’agricoltura punterà sul diserbo elettrico potrà fare a meno del diserbante glifosato.

Intanto, come già accennato, molte Regioni italiana foraggiano il glifosato…

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