Coronavirus: obbligo delle mascherine all’aperto con scuole e altre attività aperte?/ MATTINALE 458

3 ottobre 2020

La situazione peggiora di giorno in giorno. Ma, di giorno in giorno, l’attuale Governo nazionale si cimenta in provvedimenti contraddittori. Ora si parla dell’obbligatorietà delle mascherine all’aperto, provvedimento già adottato in alcune Regioni. Ma se la situazione è così grave perché non chiudere le scuole e anche le attività economiche, sostenendo gli imprenditori, visto che, tra l’altro, l’Italia ha portato il proprio debito pubblico a 2 mila e 500 miliardi di euro, con un aumento di quasi 300 miliardi di euro? 

Coronavirus: ieri sera abbiamo fatto il punto della situazione sulle scuole, dove – come dicono i sindacalisti dell’ANIEF – si attende un aumento del numero dei contagi. Ma è tutta l’Italia che, su questo fronte, peggiora di giorno in giorno. Anche perché dal Governo nazionale arrivano messaggi ambigui che aumentano confusione e incertezza.

Ci sono Regioni dove la mascherina è diventata obbligatoria anche all’aperto e Regioni dove tale divieto non c’è: così chi passa da una Regione all’altra leva e mette la mascherina…

E il Governo nazionale? Tra la vendita del porto di Trieste ai tedeschi – sempre più padroni dell’Italia – e la promessa di vendita del porto di Taranto ai cinesi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi Ministri stanno valutando. Che cosa valutano? Non si capisce.

Anche l’obbligo della mascherina all’aperto, se rapportata alle scuole aperte, desta qualche perplessità. Da quello che abbiamo capito, il Governo nazionale avrebbe capito che non si può imporre la mascherina a studenti e docenti per sei ore. Così, pur di tenere aperte le scuole – perché la scuola è il simbolo di un Paese che reagiste e non si piega e bla bla bla (in Italia non si può fare a meno della retorica) – le mascherine si mettono e non si mettono…

In Sicilia – a quanto pare ogni Regione fa da sé, autonomia sanitaria… – è stato stabilito che, in classe, se seduti, gli studenti, se lo vogliono, possono non indossare la mascherina; mentre se si alzano la debbono indossare.

Si potrebbe obiettare che, in una classe, ammettiamo di venti studenti seduti senza mascherina, ne basta uno solo per infettare tutti. Eh sì, esageriamo…

Del resto, come già sottolineato, non si può pensare che studenti e docenti rimangano in classe sei ore con le mascherine. E allora? E allora se la situazione dovesse peggiorare non si potrà che tornare alla didattica a distanza, magari per tornare in classe quando le condizioni miglioreranno.

Ma la mascherina obbligatoria fuori ha anche altri aspetti contraddittori. Per esempio: fuori mi muovo con la mascherina, entro in un bar e mi prendo il caffè. Per prendere il caffè debbo o no abbassare la mascherina?

Quindi mentre fuori sono obbligato ad indossare la mascherina, in un locale chiuso, dove ogni giorno arrivano migliaia di persone, abbasso la mascherina?

Ancora: fuori mi muovo con la mascherina e poi vado al ristorante o in pizzeria e mi siedo in un locale al chiuso, senza mascherina, in presenza di chissà quante persone per un paio d’ore?

Dov’è la razionalità in tutto questo?

Sia chiaro: la confusione e le contraddizioni sono ovunque. Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti. La verità è che il virus è un nemico insidioso, che non si vede. L’unica difesa è la prevenzione: ma, quasi ovunque, la prevenzione non c’è, perché i Governi vogliono tutelare l’economia e i cittadini non sono molto contenti di limitare le proprie libertà personali.

Non si può fare niente, allora? Non esattamente. Si potrebbero, ad esempio, evitare contraddizioni e irrazionalità superflue. Se dobbiamo portare tutti la mascherina all’aperto, ebbene, significa che la situazione è grave e si dovrebbero chiudere le scuole e limitare al minimo i servizi.

L’Italia ha portato il proprio debito pubblico da 2 mila e 200 miliardi e rotti a 2 mila e 500 miliardi e rotti. I titolari di bar e ristoranti potrebbero essere sostenuti per sei mesi chiudendo tutto.

Invece tutto è affidato alla confusione e all’approssimazione: basti pensare che mentre alcune Regioni, come già ricordato, hanno già stabilito l’obbligo di mascherine all’aperto, contemporaneamente si aprono gli stadi…

P.s.

Ah, dimenticavamo: la mascherina all’aperto obbligatoria vale anche per turisti e crocieristi?

 

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