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Formazione, il SIFUS attacca sulla legge 25/93: devono rispondere l’assessore Scavone e il dirigente generale Bologna

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Sono i vertici politici e burocratici dell’assessorato regionale al Lavoro che debbono dare risposte ai lavoratori sulla legge regionale n. 25 del 1993, non l’assessore alla Formazione Roberto Lagalla. Detto questo, il Governo regionale e l’alta burocrazia non possono continuare a tergiversare: debbono dare indicazioni precise ai lavoratori senza cavillare sulle sentenze. Possibilmente in tempi stretti

Crescono i toni polemici nel mondo della Formazione professionale della Sicilia. A complicare tutto è stato il mancato incontro di ieri tra una delegazione del sindacato SIFUS CONFALI, gli assessori regionali alla Formazione professionale (Roberto Lagalla) e al Lavoro (Antonio Scavone), e i dirigenti generali Patrizia Valenti (dipartimento Lavoro) e Lavoro (Giovanni Bologna).

Questo incontro – al quale tanti lavoratori disoccupati annettono grande importanza – era stato fissato la scorsa settimana. Ieri, però, l’unica presente era la dirigente generale Patrizia Valenti: i due assessori regionali e il dirigente generale Bologna non si sono presentati.

I due assessori e il dirigente generale Bologna avrebbero fatto bene ad avvertire i lavoratori che non sarebbero stati presenti. Non è solo una questione istituzionale – che è già importante – ma anche di rispetto verso le persone.

Di questo argomento abbiamo trattato ieri. 

Oggi ci è arrivata un’altra nota del segretario regionale del SIFUS CONFALI, Costantino Guzzo.

“Ritengo – scrive Guzzo – che l’ennesima presa in giro da parte dell’assessore Lagalla e del’assessore Scavone sia intollerabile. Oltre ad averci ingannato con finte promesse di tavoli istituzionali dove si sarebbe entrati nel merito di una legge regionale (la 25/93), che l’amministrazione continua volutamente ad omettere o, per meglio dire, ad applicarla per alcuni e a non applicarla per altri, i due assessori hanno fatto sì che, con finti tavoli, si staccasse la spina alla protesta dei lavoratori storici”.

“Il comportamento dell’assessore Lagalla e dell’assessore Scavone è ingiustificabile perché, oltre ad offendere la nostra intelligenza, offende il corretto comportamento istituzionale con le parti sociali, visto che potevano, attraverso i propri uffici, quantomeno informare con una nota la nostra organizzazione sindacale che, a causa di sopravvenuti impegni istituzionali, si spostava l’incontro a data da destinarsi”.

Come si fa a date torto ai sindacalisti del SIFUS CONFALI?

Il sindacato SIFUS, in particolare, è molto amareggiato per il comportamento dell’assessore Lagalla, perché questa organizzazione sindacale ha dimostrato disponibilità ad aprire il dialogo con il Governo regionale con il Segretario Generale in persona, Maurizio Grosso.

Ma con la sua assenza, che Guzzo definisce “un comportamento poco consono alle circostanze”, l’assessore Lagalla “ha interrotto il dialogo”.

“Questo rappresenta l’ennesima prova provata – aggiunge ancora Guzzo – che la macelleria sociale perpetrata dai vari governi che si sono succeduti in questo ultimo decennio, compreso quello attuale, non è mai rientrato nelle priorità dell’attuale governo regionale, malgrado siamo tutti perfettamente consapevoli delle tante promesse fatte in campagna elettorale dall’attuale Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Ma soprattutto è la dimostrazione che la Formazione, che l’assessore Lagalla si vanta d’avere fatto ripartire, è lontana anni luce dal rispetto delle regole del CCNL e della legge Regionale 25/93″.

“Da Lunedì – conclude la nota di Guzzo – nostra organizzazione sindacale con i lavoratori storici sarà di nuovo in presidio sotto l’assessorato Istruzione e Formazione rispettando tutte le restrizioni previste. Noi non ci fermeremo fino a quando non otterremo il ripristino dei diritti previsti dal CNNL di categoria e dalla legge Regionale 25/93 , violati da norme e circolar”.

A questo punto qualcosa ci sentiamo di precisarla anche noi che seguiamo questa vertenza. Noi non abbiamo mai nascosto di appoggiare le rivendicazioni dei lavoratori disoccupati di questo settore. Però alcune vanno dette.

Noi non sappiamo se chi oggi lavora nel settore della Formazione – con riferimento ai corsi riattivati – lo faccia o no nel rispetto del Contratto nazionale di lavoro. Forse su questo punto l’assessore Lagalla dovrebbe fare chiarezza.

Però dobbiamo anche dire che l’assessorato retto da Lagalla ha sbloccato l’annosa questione delle indennità 2012-2015 dei lavoratori. E l’ha fatto con un lavoro molto complesso, perché ancora oggi il Bilancio regionale dipende dalla riprogrammazione dei fondi POC che non si è ancora materializzata.

Noi siamo spesso critici con i governanti regionali. Però se un assessore fa una cosa buona, nell’interesse dei lavoratori, lo dobbiamo dire per onestà intellettuale.

E per onestà intellettuale dobbiamo aggiungere che un’altra questione annosa – l’applicazione della legge n. 25 del 1993 non dipende dall’assessorato alla Formazione: dipende dall’assessorato al Lavoro. Ed è lì che i nostri amici lavoratori dovrebbero andare a manifestare.

Detto questo, continueremo a seguire questa vicenda. Non non crediamo che la legge 25 del ’93 non possa essere applicata. Non ci crediamo perché sappiamo che è già stata applicata e che viene continuamente richiamata nella formulazione di atti amministrativi.

Su questo punto – con le ‘carte’ e non con le parole – l’assessore Scavone e il dirigente generale Bologna dovrebbero fare chiarezza. Possibilmente in tempi brevi.

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