1863: i piemontesi fucilano migliaia di meridionali e ne tengono prigionieri circa 80 mila!

1 ottobre 2020

Lo scrive sul giornale “De Naples a Palerme” Oscar De Poli tre anni dopo la ‘presunta’ unificazione. “Cosa rispondono gli organi del Piemontesismo a queste cifre? Essi non rispondono affatto”. E ancora anche in televisione negano di aver ammazzato e fatti sparire nella calce viva migliaia e migliaia di meridionali nella fortezza di Fenestrelle

“Il sedicente “democratico” Regno d’Italia iniziò una politica di spoliazione delle risorse nelle zone conquistate, opprimendo le culture locali e soffocando nel sangue le rivolte popolari che nel Meridione assunsero alle dimensioni di guerra civile. … secondo il ministro della guerra di Torino, 10.000 napoletani sono stati fucilati o sono caduti nelle file del brigantaggio; più di 80.000 gemono nelle segrete dei liberatori; 17.000 sono emigrati a Roma, 30.000 nel resto d’Europa, la quasi totalità dei soldati hanno rifiutato d’arruolarsi… ecco 250.000 voci che protestano dalla prigione, dall’esilio, dalla tomba… Cosa rispondono gli organi del Piemontesismo a queste cifre? Essi non rispondono affatto”.

Oscar De Poli, giornalista, in un articolo pubblicato sul giornale “De Naples a Palerme” 1863 – 1864

(Tratto da Regno delle Due Sicilie)

Foto tratta da Terre di Campania

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