Se dalla Tunisia arrivano migranti tutto va bene, ma i pescherecci si sequestrano/ SERALE

30 settembre 2020

Migranti tunisini sì, pescherecci tunisini che pescano no. Sono le stranezze italiane. Con un peschereccio tunisino-biricchino che, come in un film, è stato inseguito e catturato dalle autorità italiane. L’inesistente politica mediterranea nella Ue. Il grande imbroglio sul Tonno Rosso del Mediterraneo a cura delle multinazionali

Ci fu un tempo in cui i pescherecci siciliani sconfinavano nelle acque territoriali della Tunisia per pescare. Si era negli anni ’80 del secolo passato, in quel Paese non c’era una grande tradizione nel campo della pesca e i pescatori siciliani ogni tanto ‘arrotondavano’ con qualche colpo di ‘paranza’ nelle acque tunisine. Quando ne beccavano qualcuno lo sequestravano. Oggi, a quanto pare, avviene l’esatto contrario, almeno stando alle cronache di queste ore, che raccontano di un’imbarcazione da pesca tunisina – il peschereccio ‘Mohanel Anmed’ – che ha calato le reti a nove miglia circa da Lampedusa.

L’INSEGUIMENTO COME IN UN FILM – A questo punto sono intervenute le imbarcazioni della Guardia costiera e della Guardia di Finanza. Il seguito, in verità, sembra la scena di un film: il peschereccio tunisino che non solo non si ferma all’alt, ma sperona la motovedetta italiana. Scatta l’inseguimento in acque internazionali con le armi che sparano tanti colpi.

Alla fine il peschereccio tunisino è stato acciuffato. Ora è a Lampedusa. Se un mese fa i libici del generale Haftar hanno sequestrato un peschereccio di Mazara del Vallo, adesso è l’Italia che ha sequestrato un peschereccio tunisino. Attenzione: in ballo non ci sono gas e miliardi di euro come nel conflitto tra Azerbaijan e Armenia: in ballo, almeno sulla carta, ci sono qualche centinaio di chilogrammi Gambero rosso nel caso del sequestro del peschereccio di Mazara del Vallo da parte dei libici; e qualche centinaio di chili di chissà quale pesce nel caso del sequestro del peschereccio tunisino da parte delle autorità italiane.

LA POLITICA MEDITERRANEA DELLA UE? FA RIDERE! – In questi ‘numeri’ c’è tutto il fallimento politico dell’Unione europea, la cui politica mediterranea fa solo ridere. Non parliamo nemmeno di politica estera italiana, perché l’Italia ormai da tempo, nella politica estera, né conta, né passa. Basti pensare ai francesi che, nel 2011, sono andati in Libia ad ammazzare Gheddafi perché il colonnello libico aveva stretto un accordo con l’ENI che non piaceva alla Francia. Più di questo che si deve dire?

TUNISINI: MIGRANTI SI, PESCHERECCI NO –  Tornando al sequestro del peschereccio tunisino non sfugge agli osservatori il paradosso di quanto sta avvenendo: se le imbarcazioni tunisine scortano fino a Lampedusa centinaia di barchini carichi di migranti economici tutto va bene; però se vanno a pescare a qualche miglio da Lampedusa scatta il sequestro del peschereccio!

Insomma: l’Italia, in questo momento, è piana di migranti tunisini: adesso abbiamo anche un peschereccio tunisino sequestrato!

CHE FINE HANNO FATTO I PESCI DELLA TUNISIA? – Altro particolare non certo secondario. Per venire a pescare nel mare di Lampedusa i pescatori della Tunisia debbono essere messi veramente male. Ormai da anni nel Centri commerciali italiani abbonda il pesce azzurro in scatola pescato e lavorato nel Nord Africa. E’ la globalizzazione dell’economia: costi di produzione più bassi (soprattutto costo del lavoro) e guai per chi produce pesce azzurro in scatola dalle nostre parti.

Però è singolare che un peschereccio tunisino venga a gettare le reti a poche miglia da Lampedusa! Ma come: i pescherecci di Mazara del Vallo se ne vanno nell’Atlantico perché il Mediterraneo è sempre meno ricco di pesci e i pescatori tunisini vengono a pescare da noi? E’ credibile che sia stato prosciugato anche il mare della Tunisia? Mah!

L’IMBROGLIO SUL TONNO ROSSO DEL MEDITERRANEO – Certo che ne succedono di cose strane nel Mediterraneo. Negli anni passati per consegnare la pesca del Tonno Rosso del Mediterraneo alle solite multinazionali si sono letteralmente inventati che questa specie stava scomparendo. In realtà, il Tonno Rosso del Mediterraneo – uno dei migliori del mondo per qualità – si vende a prezzi stratosferici in Giappone.

Così, pronto accomodo, hanno tagliato fuori i pescatori italiani (che poi sono quelli del Sud Italia), ai quali rifilano quote tonno ridicole (ovvero la possibilità di pescare ogni anno un certo numero di esemplari di Tonno Rosso per il mercato interno).

A rifornire il Giappone di Tonno Rosso del Mediterraneo pensano le multinazionali con le navi-fattoria.

Quella delle quote tonno è un’invenzione globale delle multinazionali. L’Unione europea ha invece inventato il divieto di utilizzare certi attrezzi da pesca. Sono divieti apparentemente demenziali, ma in realtà truffaldini come, del resto, la stessa Unione europea.

Nel Mediterraneo, infatti, non si affacciano solo Paesi europei, ma anche Paesi che con la Ue non hanno nulla a che spartire. Ebbene, in questi Paesi gli attrezzi da pesca proibiti dalla Ue, ma in altri Paesi che si affacciano sempre nel Mediterraneo invece tali attrezzi da pesca si utilizzano: e magari, tali Paesi, esportano il pesce nei Paesi dell’Unione europea…

Ci inventiamo tutto? Andate a leggere le statistiche del pescato in Italia. Vi accorgerete che, ormai da tempo, l’Italia importa tanto pesce. Con l’Unione europea siamo riusciti a togliere il pane ai nostri pescatori per agevolare Paesi non europei (che, magari, sottobanco, sono d’accordo con alcuni Paesi della Ue: magari Paesi europei che vivono di esportazioni…).

 

 

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