Perché i migranti economici non vanno accolti, ma rispediti subito nei Paesi d’origine/ MATTINALE 451

26 settembre 2020

Le migrazioni, oggi, sono governate dai capitalisti liberisti e dai Governi – compresi quelli europei – che hanno abbracciato questo demenziale credo economico che, da che mondo è mondo, ha portato solo povertà. In questo articolo proveremo a illustrare perché, dal punto vista del Socialismo (quello vero e non la pagliacciata del PSE), i migranti economici vanno rispediti nei paesi di origine senza se e senza ma

Accogliere tutti gli immigrati è giusto? Secondo la ‘presunta’ sinistra italiana sì. Invece, vista dal punto di vista dei socialisti – ovviamente dei veri Socialisti, che non hanno nulla a che spartire con i socialisti del Partito socialista europeo (Pse), ormai da tempo al servizio del capitalismo liberista – accogliere tutti i migranti è un gravissimo errore. Oggi proveremo a illustrare il perché.

Grosso modo, i migranti si dividono in due categorie: i migranti che arrivano da Paesi in guerra o travolti da carestie e i migranti economici.

I primi vanno accolti, possibilmente senza speculazioni, avendo cura di fare in modo che vengano ospitati in tanti Paesi e non in un solo Paese.

I secondi, invece – cioè i migranti economici – non vanno assolutamente accolti: vanno bloccati alle frontiere terrestri o marine e riaccompagnati, con le buone o con le cattive, nei Paesi di origine.

IL RUOLO DEL LIBERISMO ECONOMICO – Partiamo dalle ragioni che provocano gli spostamenti di migranti economici. Oggi tale fenomeno è legato al liberismo sfrenato presente nel mondo.

Il liberismo economico – del quale l’Unione europa dell’euro è testimonianza teratologica – accentua, per definizione, le differenze economiche all’interno di una popolazione. Succede, così, che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Nei Paesi dove domina il liberismo economico non solo i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, ma aumentano anche i poveri. In Italia 13 milioni di poveri di oggi, di cui 5 milioni indigenti, si contavano forse subito dopo il secondo conflitto mondiale. Oggi, grazie all’Unione europea liberista dell’euro, sono la normalità e, grazie a un’informazione che non ce lo ricorda, non ci facciamo più caso.

L’AUMENTO DELLE DISEGUAGLIANZE – Forse, ogni tanto, su qualche mezzo d’informazione italiano si legge che “il ceto medio è scomparso”: ma a parte i sociologi, il potere dà ordine di non sprecare troppo inchiostro o troppe parole su tale argomento, per evitare di allarmare i cittadini che, di lì a qualche anno, andranno ad ingrossare le fila dei nuovi poveri.

Però l’aumento dei poveri c’è e si nota, ad esempio, con la crescita dei senza fissa dimora. O dall’aumento del numero di cittadini – imprenditori o normali famiglie – ai quali vengono tolti forzosamente i beni: case, fondi agricoli e altro. 

Una delle caratteristiche del liberismo economico imperante è l’utilizzazione delle leggi di un Paese per taglieggiare i cittadini dello stesso Paese, con la complicità di amministratori locali miopi o conniventi. I casi più eclatanti sono rappresentati dall’aumento dei balzelli comunali, che vengono introdotti non per dare servizi ai cittadini, ma per scippare soldi agli stessi cittadini.

Due casi emblematici: la TARI e le ZTL.

In molte città i cittadini pagano un sacco di soldi per la gestione dei rifiuti per ritrovarsi con l’immondizia sotto casa. A Palermo, per citare un esempio, è così da quasi tre anni.

O si ritrovano con Zone a Traffico Limitato che, invece di risolvere i problemi di inquinamento, li accentuano. Ma debbono pagare lo stesso e stare muti!

CHE SUCCEDE NEI PAESI CHE OSPITANO I MIGRANTI – Ora esaminiamo cosa succede nei Paesi da dove arrivano i migranti economici. Quando in questi Paesi giungono i capitalisti liberisti la prima cosa che fanno è quella di dare la seguente indicazione ai governanti di turno:

“Dovete attirare capitali esteri” (cioè i loro capitali).

Quindi zero tasse per dieci anni per chi viene a investire (cioè per gli stessi capitalisti liberisti), costo del lavoro bassissimo e niente caos.

I disoccupati in eccesso, nei Paesi dove si installano i capitalisti liberisti, creano problemi sociali. Da qui il consiglio ai governanti di turno: metteteli in condizione di invadere altri Paesi, l’importante e che li togliate da qui. 

Come? Fateli andare via a piedi o come capita (i migranti tenuti prigionieri dalla Turchia al confine con l’Europa, o i migranti che da alcuni Paesi europei giungono in Italia); o – nel caso del Nord Africa – metteteli sulle navi e portateli in Europa (cioè in Italia).

IL COMMERCIO UMANO D’AFRICA – In questo secondo caso intervengono altri criminali, che si incaricano di far arrivare in mare i migranti che pensano di emigrare, ma che in realtà vengono deportati, non prima di aver lasciato un bel gruzzolo di soldi ai criminali che gestiscono il trasporto in mare dei migranti. 

In questo modo i Paesi che si liberano dei propri disoccupati possono continuare a far ‘prosperare’ l’economia alla maniera liberista: pochi ricconi proprietari terrieri o proprietari di altre attività economiche e tanti poveri pagati quattro soldi, niente caos di disperati che chiedono lavoro e pane. 

Ci sono Paesi europei che ‘alleggeriscono’ la pressione dei disoccupati di casa incentivando l’emigrazione. La stessa cosa avviene dal Nord Africa, dove su questi migranti, per il trasporto, ci sono i criminali che guadagnano un sacco di soldi.

L’EUROPA NON VUOLE PIU’ MIGRANTI – Fino a qualche anno fa il sistema andava bene in quasi tutta l’Europa. L’arrivo di questi migranti, infatti, abbassa i salari, perché questo personale è disposto a lavorare anche per salari minimi.

E’ stato importante, a tale riguardo, il ruolo della disinformazione, che ha gridato ai quattro venti che “i migranti svolgono lavori ai quali cittadini della ricca Europa non sono più interessati”. Niente di più falso: gli italiani, per esempio, non vogliono più volgere certi lavori perché la presenza di questi migranti ha ridotto drasticamente i salari!

Riassumendo: oggi sono i capitalisti liberisti e i governi, anche europei che hanno abbracciato il credo liberista, a governare le grandi migrazioni. E lo fanno per guadagnare, come al solito, una barca di soldi, provocando povertà sempre più diffusa.

In più, scaricando su altri Paesi il peso dei migranti, che invece dovrebbero restare nei propri Paesi, buttando fuori a calci nel sedere i capitalisti liberisti per riprendere il destino dei propri Paesi!

Quindi sono due i motivi per i quali i migranti economici vanno respinti: per evitare di continuare a distruggere il mercato del lavoro (che significa meno diritti per i lavoratori) dei Paesi dove emigrano; per impedire ai capitalisti liberisti di fare il bello e il cattivo tempo nei Paesi da dove questi migranti arrivano.

RIPORTALI IN CASA PROPRIA – Una volta riportati nei Paesi di origine, vuoi o non vuoi – sarà solo questione di tempo – i capitalisti liberisti se la dovranno vedere con la pressione di queste persone che reclameranno i propri diritti. Ma fino a quando tali persone, invece di combattere nei propri Paesi, preferiranno emigrare, i capitalisti liberisti rimarranno i padroni di quei Paesi, scaricando su altri Paesi pressione antropica, problemi economici e sociali e contraddizioni.

L’OLIO D’OLIVA DEL NORD AFRICA – Non solo i liberisti conquisteranno sempre nuovi Paesi, ma distruggeranno le economie e anche la salute dei cittadini di altri Paesi. L’esempio classico è rappresentato dall’olio d’oliva del Nord Africa che invade dal 2016 l’Europa.

Non è vero che a produrre quest’olio d’oliva sono gli autoctoni di questi Paesi. In buona parte il boom dell’olio d’oliva nordafricano è il frutto di investitori esteri che sfruttano il sistema che abbiamo descritto: bassi salari, pace sociale assicurata dall’emigrazione e, anche, uso di chissà quali tecniche agronomiche.

Il risultato è che produrre un litro-chilo di olio d’oliva nordafricano costa 15-20 volte meno che in Italia. 

L’Italia, Paese squinternato (altro che serio!), dovrebbe bloccare questo scempio! Invece l’agevola perché, in Italia, c’è chi ci guadagna. A perderci sono i consumatori e, soprattutto, gli agricoltori di Puglia, Calabria e Sicilia, le tre Regioni del Sud Italia dove si produce il 90% del vero olio d’oliva extra vergine italiano!

Resta da capire perché l’Unione europea agevola questo sistema. La risposta è semplice: perché vuole finire di depredare l’Italia! Incasinandola con i migranti – che nel nostro Paese, tranne pochi casi, né si integrano, né trovano lavoro, ma vivono per lo più come e dove capita – l’Italia diventa sempre più fragile. Se a questo si aggiunge la ‘trappola’ dell’euro e la truffa del debito pubblico il gioco è fatto!

IL RUOLO DEL PD IN ITALIA – E i partiti politici italiani che avallano l’immigrazione? In realtà, è un solo partito: il PD. Che nell’ultimo anno ha messo nel sacco il Movimento 5 Stelle. Il progetto del PD è quello di ‘usare’ i grillini sino alla fine della legislatura per poi farli scomparire e di ‘stabilizzare’ i migranti, rendendoli cittadini italiani a tutti gli effetti per recuperare voti.

A parte l’incapacità politica dei grillini, la sanatoria dei migranti e i vari “Ius” che tra un po’ entreranno nel dibattito politico italiano si ritorceranno contro il PD, partito, detto per inciso, che non ha nulla di socialista.

Anche perché la vicenda migranti, gestita in modo temerario dall’attuale Governo Conte bis, si è innestata nel pieno di una pandemia dagli esiti imprevedibili.

 

 

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