Sud Italia: fino al 1859 campavano tutti, dal 1860 in poi fame, sangue ed emigrazione

22 settembre 2020

Un nobile che aveva conosciuto il Regno delle Due Sicilia prima della ‘presunta’ unificazione d’Italia del 1860, in poche righe racconta le sue impressioni: racconta che prima del 1860 campavano tutti e che dopo il 1860 è iniziato il disastro. E aggiunge che in tanti chiedevano la “restaurazione borbonica”

“Il 1860 trovò questo popolo del 1859, vestito, calzato, industrie, con riserve economiche. Il contadino possedeva una moneta e vendeva animali; corrispondeva esattamente gli affitti; con poco alimentava la famiglia, tutti, in propria condizione, vivevano contenti del proprio stato materiale. Adesso è l’opposto. La pubblica istruzione era fino al 1859 gratuita; cattedre letterarie e scientifiche in tutte le città principali di ogni provincia. Adesso veruna cattedra scientifica. Nobili e plebei, ricchi e poveri, qui tutti aspirano, meno qualche onorevole eccezione, ad una prossima restaurazione borbonica”.

Conte Alessandro Bianco di Saint Joroz
(piemontese, era capitano nel Corpo di Stato Maggiore Generale; da militare aveva partecipato alla distruzione del Regno delle Due Sicilie e al massacro dei meridionali: poi se ne pentì)

Foto tratta da Alta Terra di Lavoro

 

 

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