La Ue sta incasinando l’Italia tra Coronavirus, migranti e debito pubblico per ‘saccheggiare’ il risparmio privato degli italiani!/ MATTINALE 546

21 settembre 2020

Sono tre gli strumenti messi in campo per completare la ‘grecizzazione’ dell’Italia: il caos provocato dai migranti che arrivano a ruota libera, il Coronavirus che ‘galoppa’ e il debito pubblico che, in pochi mesi, è passato da 2 mila e 200 miliardi di euro a 2 mila e 500 miliardi di euro. Adesso per completare l’opera manca solo il MES…  

Oggi, 21 Settembre, diciamo addio all’Estate 2020. Da mesi attendiamo la seconda ondata di Coronavirus, prevista da alcuni e negata da altri. Di fatto, questi ultimi – cioè chi negava l’arrivo della seconda ondata – sono stati smentiti dai fatti. Perché la seconda ondata è già arrivata: ed è arrivata in piena estate, in barba alle alte temperature che dovrebbero ‘scoraggiare’ i virus. Ne sanno qualcosa in Francia, in Spagna e nel Regno Unito dove, fra le probabili proteste delle popolazione, si va verso drastiche restrizioni.

CORONAVIRUS E TURBO-CAPITALISMO – Abbiamo citato tre Paesi europei, ma in realtà è tutta l’Europa che è alle prese con il ritorno del Coronavoris. Una seconda ondata dagli esiti imprevedibili, perché con l’inizio dell’Estate la Ue liberista ha imposto il ritorno in grande stile della libera circolazione delle persone a tutela della ‘Santa economia’. Perché dove impera la dabbenaggine del turbo-capitalismo, si sa, l’economia viene prima, molto prima della salute delle persone.

C’è stato, in tutta l’Europa, un grande ‘rimescolamento’ del virus. E adesso ci si interroga sugli effetti. Acclarato che nel Nord Italia, tra Marzo e Aprile, diagnosi e cure non hanno brillato (a tal proposito c’è una denuncia del virologo Giulio Tarro, del giudice Angelo Giorgianni e del medico legale Pasquale Bacco illustrata in conferenza stampa alla camera dei deputato lo scorso Agosto), non è ancora chiaro il quadro di tale malattia.

ARRICCHIRSI CON I VACCINI – Perché c’è il dubbio – è questo, in verità, è un problema mondiale – se il Coronavorus, là dove si trasforma in malattia, sia mortale, o se venga fatto passare per tale per consentire al capitalismo sanitario-planetario di vendere grotteschi vaccini. Perché vendere anche un miliardo di vaccini a 3 euro a ‘pezzo’ significherà rendere ricchi per le prossime dieci generazioni coloro i quali gestiranno tale ‘operazione’.

Già, i vaccini. Ma quando si è mai visto un vaccino per una famiglia di virus ad altissima deriva antigenica? Qualcuno obietterà: è così anche per il virus dell’influenza: e, infatti, per combattere l’influenza si ricorre a un pluri-vaccino diretto contro vari ceppi che non dà mai la copertura del cento per cento. Faranno la stessa cosa con il Coronavirus?

In uno scenario – ribadiamo – dagli esiti imprevedibili spicca l’Italia per la sua ‘lungimiranza’. E’ un fatto acclarato che l’aumento di sbarchi a Lampedusa e in Sicilia di migranti che arrivano per lo più dalla Tunisia sia iniziato da quando il Governo italiano ha iniziato la trattativa sul Recovery Fund. Le promesse di mirabolanti denari in arrivo dalla Ue hanno finito con il coincidere con l’aumento del numero di migranti.

Cosa c’è sotto? Negli anni passati – era il tempo del Governo di Matteo Renzi – nessuno riusciva a spiegarsi il perché tutti i migranti del mondo arrivavano in Italia. Poi si scoprì che il Governo Renzi aveva barattato la ‘flessibilità’ in cambio dei “porti aperti ai migranti” (cioè i “porti aperti” in cambio del consenso ad indebitare l’Italia: eh già, perché da quando l’Italia è finita nelle mani degli strozzini dell’euro anche per indebitarci dobbiamo chiedere il permesso all’Europa!).

L’ENIGMA TUNISIA – Oggi cos’è successo? Non è un po’ strano che i migranti, nella stragrande maggioranza dei casi, arrivino a Lampedusa, in Sicilia e Italia dalla Tunisia, cioè dal Paese al quale, dal 2016, la Ue concede ogni sorta di agevolazione, a cominciare dall’olio d’oliva a dazio zero? Cosa c’è dietro l’invasione – ripresa in queste ore – dei migranti tunisini in Italia?

Rispetto al resto d’Europa, l’Italia, con il Coronavirus potrebbe avere innestato ‘una marcia in più’: perché noi non sappiamo che effetti sortirà il virus che abbiamo importato dall’Africa. Siccome dalle nostre parti – cioè in Sicilia – l’Estate dura, di solito, fino a metà Novembre, gli effetti cominceremo a misurarli tra Dicembre e Gennaio.

Anche se non è certo incoraggiante osservare ciò che succede nella nostra Isola dai primi di Agosto, ovvero un aumento dei contagi. In parte c’entra un certo ‘rilassamento’ della popolazione, normale dopo le chiusure di Primavera.

Ma molto stanno facendo i siciliani di ritorno dalle vacanze dalle altre Regioni italiane e dall’estero e i turisti. In più abbiamo i migranti che, come scriviamo da Giugno, continueranno a invadere la Sicilia per altri due mesi.

C’è stata, è vero, una ‘pausa elettorale’ (in verità un po’ strana…): ma da ieri gli sbarchi a Lampedusa sono ripresi in grande stile. A tal proposito non possiamo non stigmatizzare la grande ingenuità del presidente della regione siciliana, Nello Musumeci:

“Lampedusa di nuovo stracolma e altre Ong che pretendono di utilizzare i porti siciliani mentre stiamo scoppiando. Vorrei che ragionassero di questo al vertice europeo del 23 Settembre. Vorrei che capissero che l’Europa è assente sul suo fronte più scoperto: il Mediterraneo. Lo hanno abbandonato e l’Occidente non può fare finta di niente. Il prezzo lo pagano la Sicilia e il resto d’Italia. C’è una strafottenza senza precedenti, una volgare strumentalizzazione che capovolge la realtà: quelli che difendono i diritti umani sono accusati di razzismo; quelli che se ne fregano della salute degli ultimi, sono pronti per la canonizzazione. In un mondo così, in un mondo che va al contrario, nessuno si deve poi lamentare se la paura genera insicurezza. E di insicurezza, si sa, si alimentano i totalitarismi, non le democrazie”.

L’Europa ha abbandonato l’Italia? Errato, presidente Musumeci: la Ue sta incasinando l’Italia secondo un disegno preciso. Un’esagerazione? Non esattamente!

DEBITO PUBBLICO ITALIANO ALLE STELLE! – Salta agli occhi un dato, almeno agli occhi di chi, per mestiere, si occupa di economia e spulcia, ad esempio, tra i ‘numeri’ della Banca d’Italia. Così si scopre che, prima dell’esplosione della pandemia da Coronavirus, il debito pubblico italiano superava di poco i 2 mila e 200 miliardi di euro. Mentre oggi il debito pubblico italiano è arrivato a oltre 2 mila e 500 miliardi di euro!

Per fare che cosa se l’economia italiana continua ad andare indietro come i gamberi? Per i motopattini, per le biciclette e, magari, per i banchi di scuola a rotelle mono posto?

Fatti quattro conti, ci accorgiamo che l’Unione europea, da quando è iniziata la pandemia, all’Italia non ha elargito un solo euro. Abbiamo appurato che il Recovery Fund, che avrebbe dovuto diventare operativo nella Primavera del prossimo anno, è stato spostato in avanti: ovvero nella Primavera del 2022.

Al massimo, l’Italia, dopo aver presentato la “lista della spesa” (altro che programmazione!) – presentazione prevista tra Gennaio e Febbraio del prossimo anno, a meno che non intervengano ulteriori rinvii – potrà accedere all’anticipo del 10 per cento, cioè a una ventina di miliardi di euro!

In pratica, il Governo Conte bis di PD, Movimento 5 Stelle e Italia Viva di Renzi è riuscito a ‘bruciare’ in pochi mesi 250 miliardi di euro di nuovo indebitamento per non ottenere nulla sul piano economico. Forse, nel 2021, riuscirà ad ricevere dalle UE 20 miliardi di euro!

Quello che pochissimi dicono è che, il prossimo anno – cioè nel 2021 – scatteranno le prime tasse europee (pensate proprio per trovare i fondi del Recovery Fund, visto che l’Eurozona non ha alle spalle una vera Banca Centrale), a cominciare dalla Tassa sulla plastica. In pratica, l’Europa si riprenderà con gli interessi i 20 miliardi di anticipo del Recovery Fund. E lo farà colpendo al cuore la produzione di plastica italiana che, per il 70%, è concentrata in Emilia Romagna.

Giustissimo eliminare la plastica, per carità: il problema è che il sistema produttivo italiano non sembra pronto per una riconversione industriale di questa portata; e non sembrano pronte nemmeno – per citare qualche esempio – le aziende che imbottigliano aranciate e limonate: e qui la ‘botta’ arriverà nel Sud e in Sicilia.

Mettendo insieme il caos che i migranti hanno creato e continuano a creare in Italia, le nuove Tasse europee e il debito pubblico italiano che ha superato i 2 mila e 500 miliardi di euro, alla Ue, per finire di distruggere l’Italia, mancherà solo l’ultimo tassello: l’accettazione dei 37 miliardi del MES che assesterà il colpo finale all’Italia. Accettando il MES, infatti, l’Italia entrerà automaticamente, sotto la ‘sorveglianza’ della Ue: e la stessa Ue, per fronteggiare il debito pubblico italiano, potrà ‘saccheggiare’ il risparmio privato degli italiani, oggi più che doppio rispetto all’attuale debito pubblico del nostro Paese.

A questo punto la ‘missione’ sarà compiuta.

Altro che “strafottenza” della Ue, presidente Musumeci!

 

 

 

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