Banchi di scuola: in Grecia hanno risolto tutto con il plexiglass “a L” spendendo un decimo rispetto all’Italia!

16 settembre 2020

In Italia, invece, abbiamo acquistato banchi nuovi (per la gioia di chi li ha venduti…) monoposto. E spenderemo un’altra barca di soldi per lo smaltimento dei banchi buttati. A parte i ritardi, qualcuno si è informato con gli studenti mancini se su tali banchi riescono a scrivere senza difficoltà?

Va in queste ore sulla rete una foto di una scuola di Genova. Ritrae una classe con i bambini inginocchiati che utilizzano le sedie come banchi. Le opposizioni, ovviamente, si sono scatenate. Il Governo ha provato a mettere una pezza che è risultata peggiore del buco: i bambini, in attesa dei banchi che debbono arrivare stavano giocando…

Già è incredibile che una scuola apra i battenti senza che nelle classi ci siano i banchi: i nuovi banchi, perché quelli vecchi, in tempo di emergenza Coronavirus, non vanno più bene. La vera notizia è questa. E la vogliamo commentare facendo il paragone con la Grecia.

In Grecia, per fronteggiare nelle scuole l’emergenza Coronavirus, hanno adottato un metodo semplicissimo: Non hanno cambiato tutti i banchi come è stato fatto in Italia (spendendo, peraltro, una barca di soldi con i soliti appalti strani… vabbé, è la ‘sinistra’ e se lo può permettere…): si sono limitati a dividere i banchi tradizionali con plexiglass a forma di L: così ogni bando è stato diviso in due nel rigoroso rispetto del distanziamento fisico.

Hanno anche spiegato il perché hanno adottato il plexiglass: perché così facendo hanno speso un decimo dei soldi rispetto a un eventuale acquisto di nuovi banchi; e – cosa ancora più importante – hanno evitato il grave problema di smaltire i vecchi banchi che, è noto, non sono realizzati solo con ferro e legno, ma anche con altri materiali di non facile smaltimento.

Insomma: in Grecia hanno risparmiato una barca di soldi e non hanno il problema dello smaltimento dei rifiuti.

In Italia, invece, l’attuale Governo ha fatto l’esatto contrario: ha mandato al macero tutti i vecchi banchi di scuola, con costi enormi per lo smaltimento; e ha speso una barca di soldi per l’acquisto di banchi monoposto scomodissimi (ma molto ‘comodi’ per chi li ha forniti.

In più, ci sono ancora scuole che aspettano ancora la fornitura dei nuovi banchi.

Ultimo particolare che riguarda le minoranze che in Italia, per definizione, non contano nulla, a meno che non siamo raccomandate. I nuovi banche monoposto sono stati pensati su misura per chi scrive con la mano destra. E i mancini? I mancini – cioè chi scrive con la mano sinistra – non sono pochi. Certo, sono una minoranza: ma ci sono.

Siamo sicuri che i mancini si troveranno bene con questi banchi monoposto? Qualcuno gliel’ha chiesto prima?

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