Formazione professionale: che brutta storia l’esclusione di alcuni lavoratori dell’Albo, presidente Musumeci!

13 settembre 2020

Veramente pessimo il comportamento della politica siciliana in generale e dell’attuale Governo regionale in particolare nei confronti di alcuni lavoratori di questo settore che hanno solo provato a sopravvivere e a difendersi. La bella e appassionata lettera di una sindacalista libera che non è soltanto piena di umanità, ma è anche uno schiaffo alla politica da quattro soldi della Sicilia e al finto sindacalismo

da Margherita Cucinella
Coordinatrice Regionale SIFUS CONFALI Formazione Professionale
riceviamo e pubblichiamo

Dopo un’ estenuante attesa dell’aggiornamento dell’Albo degli Operatori della Formazione Professionale, finalmente ieri è stato pubblicato l’Albo, opportunamente segregato per anni, probabilmente per non far apparire tutto quanto di lecito e logico non c’è mai stato in 42 anni di storia che hanno garantito il diritto costituzionale alla Formazione Professionale.

Oggi la prima illogicità che mi è saltata all’occhio è proprio quella di non aver trovato in elenco il nome di Marco Cucuzza e di qualche altro lavoratore tra gli iscritti all’Albo. Non conosco la gravità dei reati che possano aver causato l’esclusione di altri lavoratori, ma di due di loro ne so bene le motivazioni, perché sono due colleghi che conosco personalmente e mai mi sarei aspettata che, dopo essere stati prima derubati ingiustamente del proprio lavoro, adesso vengano eliminati addirittura dall’intero comparto lavorativo, dove hanno onorato il loro servizio per tanti anni.

Uno tra i lavoratori esclusi dall’Albo è un collega con cui ho lavorato anni addietro e conosco bene quanto sia stato serio e competente nell’espletare le sue mansioni, un uomo di poche parole e di una dolcezza infinita che fa ancora più rabbia immaginare che ci possa essere stato qualcuno capace di arrecargli un simile torto.

Piombato anche lui nel vortice distruttivo della Formazione Professionale, dove era un’abitudine non percepire gli stipendi ogni mese come i comuni lavoratori, è stato costretto a crearsi un’attività propria, che purtroppo subisce gli effetti della crisi economica ed il progetto di sopravvivenza in cui aveva creduto ed investito fallisce… Per questo motivo si macchia del reato di fallimento di attività commerciale, da qui l’esclusione dall’Albo.

Di Marco invece potrei parlare anche di più, perché è stato compagno di giochi di mio marito e, sin dalla sua adolescenza, ha sempre preferito rischiare per strada per un ideale, anche a volte troppo elevato, piuttosto che non lottare affatto. Marco oggi è un padre di famiglia che è stato licenziato ingiustamente e punito per aver rivendicato il suo posto di lavoro e le sue spettanze fino ad ora negate, perché per lui un diritto non è un oggetto di scambio, E’ UN DIRITTO E BASTA!!!

Marco è colui che, insieme con Costantino Guzzo, non ha mai smesso di lottare e oggi, attraverso l’istituzione del sindacato SIFS, sta restituendo la speranza a tanti lavoratori che, oltre ad aver perso ingiustamente il proprio lavoro, avevano perso pure la voglia di vivere. Insomma, la tanto attesa pubblicazione dell’aggiornamento dell’Albo che doveva restituirci certezza e serenità, oggi ha disseminato sdegno e tanta rabbia tra i lavoratori: l’esclusione per queste motivazioni è l’ennesima dimostrazione che chi ci amministra non è in grado di comprendere quanta sofferenza abbiano dovuto già patire i lavoratori ridotti alla fame e chissà ancora quanti altri lavoratori dovremmo perdere per le disattenzioni di chi dovrebbe tutelarci.

Mi dispiace doverlo ammettere ancora una volta, ma siamo governati da una classe politica priva di ogni sentimento di assoluta umanità e quello che mi stupisce davvero è che nessuno di loro provi qualcosa di cui vergognarsi, neppure di fronte ai numerosi omicidi provocati dalla perdita di lavoro.

Ciò che sta succedendo da anni e che continua ad accadere a questi lavoratori ha dell’incredibile, è proprio come se, ad ogni ingiustizia ricevuta, ne seguisse un’altra ed un’altra ancora… come fossero destinati a subirne una quantità indefinita.

Se si esclude da un comparto lavorativo chi ha rivendicato il diritto delle proprie spettanze, allo stesso modo si dovrebbe eliminare chi occupa le poltrone e viene pagato profumatamente per arrecare danni alla società.

Se si esclude da un Albo chi è stato costretto a crearsi un’attività propria che sfortunatamente è fallita, quale pena si dovrebbe infliggere allora a chi ha fatto fallire, per mero interesse personale, interi enti di formazione gestiti con denaro pubblico?

E, ancora, se per chi provoca la morte di un cane, il Codice penale prevede una condanna fino a due anni di reclusione, quanti anni di carcere bisognerebbe dare a chi ha provocato già la morte di 10 vite umane?

Forse alcuni non l’hanno ancora compreso, ma dietro all’aberrante slogan di “Diventerà bellissima”, e dietro le innumerevoli rassicurazioni “d’aver fatto ripartire il settore della Formazione Professionale”, i nostri governatori hanno costruito il loro successo elettorale, producendo soltanto il risultato di negare umanità e diritti a migliaia di famiglie.

Oggi gli ex Operatori della Formazione Professionale sono stanchi di subire ma non di lottare, Martedì 15 scenderanno ancora una volta in piazza e ci dispiace se la loro presenza costante e giornaliera può disturbare qualcuno, perché è bene informare i nostri amministratori che i “partigiani” Costantino Guzzo e Marco Cucuzza Martedì libereranno tutti i “deportati” della Formazione Professionale, e stavolta in piazza ci resteranno fino a quando non avranno la certezza che l’amministrazione regionale abbia rispettato gli impegni intrapresi.

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