“Che offriamo ai turisti che vengono a Palermo? Degrado, sporcizia, incuria e abbandono”/ PALERMO-CITTA’ 44

13 settembre 2020

L’amaro sfogo di una guida turistica che opera a Palermo. Una lettera amara che l’Associazione Comitati Civici di Palermo ha deciso di rendere pubblica

E’ amara, amarissima la lettera di una guida turistica che opera a Palermo, costretta a portare in giro per la città i turisti, costretti a girare per le vie piene di immondizia e di discariche a cielo aperto. A inviarci la lettera è l’Associazione Comitati Civici di Palermo.

“Due anni fa – leggiamo nel comunicato dell’Associazione dei Comitati Civici – il Comune di Palermo e le Associazioni Turistiche hanno deciso di stringere un’intesa per agevolare il lavoro di quelle che furono definite ‘sentinelle della bellezza’. Oggi, dopo due anni di esperienza sul campo, raccogliamo lo sfogo accorato di una professionista del settore, profondamente delusa e amareggiata per lo stato vergognoso in cui versa la città. Facciamo nostre e condividiamo lo sconforto di questa guida turistica”.

Qui di seguito la lettera della guida turistica di Palermo:

“Non ho più parole. Non ho più parole per raccontare questa città. Sono una guida turistica, il mio lavoro è usare le parole per raccontare la bellezza di Palermo e la sua straordinaria ricchezza storica e culturale. Ma il racconto della città è ormai sempre più sopraffatto e svilito dall’immagine che questa città continua a dare di se stessa, quella di una città che versa in uno stato sempre più profondo di degrado, sporcizia, incuria e abbandono. Non ho più parole per giustificare gli spettacoli indecorosi nei quali ormai costantemente ci imbattiamo, le discariche a cielo aperto che ovunque ci circondano, lo sporco ormai diventato parte stessa di strade, marciapiedi e muri”.

“Mi sento sempre più offesa e indignata come cittadina e come professionista. Per me, accogliere i turisti è un po’ come avere degli ospiti a casa mia ed è mortificante vedere lo sguardo allibito di chi accompagno in visita, vedere un turista che fotografa i cumuli di spazzatura come se fossero parte integrante della nostra identità. Il mio lavoro richiede anni di studio, di impegno, di approfondimenti costanti, oltre che ovviamente una grande passione, ma mi sento sempre più ostacolata e danneggiata. Perché un lavoro che dovrebbe essere semplicemente bellissimo, deve diventare motivo di vergogna e imbarazzo? Perché rischiare di far scappare via persone preparate e appassionate che possono dare un grande contributo alla crescita di questa città? Io vorrei ‘solo’ essere messa nelle condizioni di poter fare bene il mio lavoro, senza dover pensare, prima di un tour, a quale percorso fare per imbattermi in meno spazzatura o da quale lato del marciapiede camminare in modo che i turisti, guardando me, diano le spalle all’indecenza di turno…”.

“Noi guide turistiche trascorriamo con i turisti buona parte del loro tempo, percepiamo le loro reazioni, rispondiamo alle loro domande e, a volte, incassiamo le loro dure critiche. Se davvero Palermo vuole puntare sul turismo, se questo vuole davvero diventare un traino per l’economia della città, se si vuol rendere Palermo competitiva con altre destinazioni, allora non è questa l’immagine che dobbiamo dare, non è questa la città nella quale vogliamo vivere. Don Pino Puglisi diceva che ‘se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto’. Purtroppo, ed è amarissimo dirlo, a me sembra sempre più che la nostra ostinazione a voler rimanere qua, a fare qualcosa e a farlo per bene non sia nient’altro che una lotta contro i mulini a vento. Mulini che invece di soffiare a favore, soffiano in direzione contraria al bene della città stessa”.

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