Pasta? Italiana. Olio d’oliva? Italiano. Pomodoro? Italiano. Latte? Italiano. Allora perché l’agricoltura è in crisi?

8 settembre 2020

Abbiamo scritto questa riflessione perché non ne possiamo più di leggere e ascoltare messaggi pubblicitari che cozzano con la realtà. E la realtà ci dice che la globalizzazione dell’economia sta distruggendo l’agricoltura in Italia e in tanti altri Paesi del mondo. Siamo invasi da prodotti agricoli esteri a prezzi stracciati e di pessima qualità e, non contenti, hanno pure la sfacciataggine di parlare di “prodotti italiani!”

La pasta? Con grano duro italiano. Il pomodoro? Assolutamente italiano. Il latte? Italiano. L’olio d’oliva extra vergine? Italiano. Quattro prodotti agricoli importanti, se non centrali nella dieta italiana, tutti italiani. Così almeno la raccontano le pubblicità. Resta una domanda: se è vero che questi prodotti sono italiani com’è possibile che gli agricoltori che producono grano duro, pomodoro, latte e olio d’oliva extra vergine sono in grande difficoltà?

Via, in queste pubblicità che ci accompagnano durante il giorno nei giornali, in radio, in televisione ci deve essere qualcosa che ci sfugge.

Come può una bottiglia di olio d’oliva extra vergine italiano costare 5 euro, 4 euro, 3 euro e, con le ‘offertissime’, anche meno di 3 euro? Lo scriviamo spesso e lo scriveremo fino alla nausea: il 90% dell’olio d’oliva extra vergine si produce in Puglia, Calabria e Sicilia: e una bottiglia da un litro d’olio d’oliva extra extra vergine di queste tre Regioni del Sud Italia non può costare meno di 8-12 euro, a seconda dell’annata e del luogo di produzione.

Com’è possibile che la pasta sia prodotta tutta con grano duro italiano se fino a poco tempo fa gli stessi industriali della pasta sostenevano che il grano duro prodotto in Italia non bastava a sostenere la produzione della stessa pasta? E che fine fa tutto il grano duro estero – canadese in primo luogo – che arriva in Italia con le navi? 

Il pomodoro fresco, la passata di pomodoro e i pomodori pelati sono tutti italiani. Bene: e che fine fa tutto il pomodoro fresco che arriva dall’estero? Che fine fa il pomodoro lavorato che arriva dalla Cina?

Vogliamo parlare del latte? Per anni hanno massacrato i produttori di latte bovino italiano con le ‘quote latte’. Un imbroglio dell’Unione europea pensato e attuato per sostenere la zootecnia bovina del Nord Europa. D’accordo, dopo una lunga battaglia le ‘quote latte’ non ci sono più.

Siamo sicuri che il latte bovino che circola in Italia sia tutto italiano? Siamo sicuri che i formaggi di latte bovino siano prodotti tutti con latte italiano?

Siamo sicuri che il latte ovino sia tutto italiano? Siamo sicuri che i formaggi prodotti con il latte ovino siano prodotti con gli ovini italiani?

Il mondo agricolo è in crisi.

Stanno cercando in tutti i modi di ‘imprigionare’ i produttori di grano duro del Sud Italia con i contratti di filiera, vera e propria trappola a danno degli agricoltori.

Tanti agricoltori del Sud Italia non coltivano più il pomodoro di pieno campo perché non conviene.

L’Italia è invasa, dal 2016, di olio d’oliva tunisino a dazio zero.

Non ci sembra proprio che i produttori italiani di latte bovino e di latte ovino navighino nell’oro.

Ebbene, a fronte di questo questo la pubblicità racconta:

di una mirabolante pasta italiana prodotta con grano duro italiani;

di pomodoro fresco e trasformato italiano;

del latte bovino e ovino italiano con relativi formaggi;

dell’olio d’oliva extra vergine italiano a meno di 3 euro a bottiglia.

Quanto deve durare ancora questa continua offesa all’intelligenza?

Foto tratta da RagusaNews.com

 

 

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