I due pescherecci di Mazara sequestrati: che ha combinato il Ministro Luigi Di Maio in Libia?

2 settembre 2020

Il sequestro deo due pescherecci è avvenuto quasi in contemporanea alla visita in Libia del Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio. E’ accaduto ieri sera nella cosiddetta Zona Economica Esclusiva istituita dalla Libia di Gheddafi nel 2005. Zona particolarmente ricca di Gambero rosso ormai vietato ai pescatori di Mazara del Vallo

Certo che l’Italia può contare su una diplomazia di prim’ordine. Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in questi giorni, si è recato in Libia. Per tutta risposta, ieri sera, i libici del generale Khalifa Haftar hanno sequestrato due pescherecci. In realtà, i libici hanno provato ad acciuffare quattro pescherecci, ma due sono riusciti a fuggire.

Il sequestro dei due pescherecci mazaresi è avvenuto intorno alle 21,00 di ieri, a circa 35 miglia nord da Bengasi, nel tratto di mare all’interno della cosiddetta ZEE (Zona Economica Esclusiva) che la Libia ha istituito in barba al Diritto internazionale nel 2005. Una vasta area marina che si estende 62 miglia oltre le 12 miglia delle acque territoriali.

Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ha confermato che nel sequestro dei pescherecci siciliani non sono mancati i colpi di arma da fuoco, “ma per fortuna non si registrano né feriti né danni”.

“Non ho elementi per suffragare la mia ipotesi – ha aggiunto il sindaco di Mazara del Vallo – ma penso che la tempistica non sia casuale: il
sequestro è avvenuto mentre il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, era in Libia ed è stato effettuato da autorità marittime che fanno capo all’autoproclamato governo dell’est del Paese”.

E’ noto che, in Libia, è in corso una guerra civile. C’è chi dice che le fazioni siano due e chi dice che sono quattro. Ad Haftar non sarebbe piaciuta la linea politica dell’Italia? Mistero.

Un fatto è certo: l’Italia è sempre più ‘rispettata’ nel Nord Africa. Non dobbiamo dimenticare che il nostro Ministro degli Esteri, nelle scorse settimane, è volato in Tunisia per cercare di porre un argine all’invasione – perché di un’invasione si tratta – di tunisini a Lampedusa.

Missione diplomatica costata all’Italia 11 milioni di euro dati alla Tunisia per ‘rafforzare’ il controllo delle coste. Dopo di che gli arrivi di migranti tunisini a Lampedusa si sono moltiplicati e l’isola sta scoppiando!

Detto questo, per ora in Libia, ci sono 18 pescatori residenti in Sicilia a Bengasi. Per la cronaca, ormai da anni, non è raro trovare nord africani che lavorano nei pescherecci di Mazara del Vallo: però, di solito, non sono quasi mai libici.

I due pescherecci sequestrati sono ‘Antartide’ e ‘Medinea’. Possiamo ragionevolmente supporre che non si sono avventurati a pescare in questo tratto di mare particolarmente ricco di Gambero rosso. Rischiare, in questi casi, è un azzardo, anche perché, come già ricordato, in Libia è in corso una guerra.

Nei prossimi giorni si dovrebbe capire qualcosa in più.

Il blocco dei due pescherecci viene monitorato dalla Capitaneria di Porto di Mazara e dalla Farnesina (leggere Ministero degli Esteri). Ci sarebbe anche la Regione siciliana che, in realtà, ha fatto politica estera solo nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato, quando presidente della Regione era il democristiano Rino Nicolosi.

 

 

 

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