Migranti/ Roma in confusione, mentre Siciliani Liberi attacca Musumeci sull’articolo 31 dello Statuto

25 agosto 2020

La mossa del presidente della Regione siciliana ha messo in difficoltà Roma, che non può negare la questione sanitaria nella gestione dei migranti, soprattutto dopo che sono state chiuse le discoteche per evitare gli assembramenti. Intanto il Movimento Siciliani Liberi rinfaccia a Musumeci la mancanza di coraggio sull’articolo 31 dello Statuto 

A che punto è la questione migranti in Sicilia? C’è l’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che prevede lo sgombero di Hotspot e Centri di accoglienza per questioni legate alla tutela della salute pubblica. Qual è stata la risposta del Governo nazionale? A Roma impugneranno l’ordinanza?

Su Facebook leggiamo il seguente post del presidente Musumeci:

“Da stamattina, a quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l’HotSpot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l’idoneità dei locali. I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità. Vi tengo aggiornati!”.

Noi dubitiamo che il Governo nazionale abbia iniziato a svuotare l’Hotspot di Pozzallo in risposta all’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Musumeci. A nostro modesto avviso, a Roma sono un po’ in confusione, perché non si aspettavano che il Governo dell’isola motivasse l’ordinanza sulla base di esigenze sanitarie.

Questo mette in difficoltà il Governo nazionale, che ha chiuso le discoteche per evitare assembramenti. Ricordiamo che c’è stato anche un ricorso al TAR Lazio dei rappresentanti del mondo delle discoteche. Con i giudici amministrativi che hanno dato ragione al Governo nazionale.

Ora, se le discoteche sono state chiuse per evitare assembramenti non è facile dare torto al presidente Musumeci quando dice che Hotspot e Centri di accoglienza per migranti vanno chiusi perché non rispettano le regole di sicurezza sanitaria.

Non sappiamo come finirà questo braccio di ferro. Ma sappiamo che il presidente della Regione siciliana non esclude di rivolgersi alla Giustizia:

“Noi – leggiamo in una dichiarazione di Musumeci a La Sicilia – non ci occupiamo di migranti, è una competenza del governo centrale e siamo d’accordo, ma io sono l’autorità sanitaria in Sicilia e sono soggetto attuatore dell’emergenza Covid. Ho il dovere di prendere atto che i luoghi dello Stato in cui il Governo centrale ammassa centinaia di esseri umani sono al di fuori di ogni norma anti Covid”.

la presa di posizione del presidente Musumeci non piace al Movimento Siciliani Liberi, che invece pensava che il Governatore avrebbe applicato l’articolo 31 dello Statuto.

“Inaudita dichiarazione del Presidente della Regione – si legge in un comunicato degli Indipendentisti – che avalla la posizione di Giuseppe Conte, secondo cui l’articolo 31 dello Statuto, che gli attribuisce la responsabilità del mantenimento dell’ordine pubblico e la piena disponibilità della Polizia, sarebbe incostituzionale. L’incostituzionalità di una norma dello Statuto può essere disposta solo se questa viola principi costituzionali fondamentali e inderogabili in quanto è essa stessa norma costituzionale. L’incostituzionalità della norma può essere sancita solo dall’Alta Corte (o, finché non sarà riattivata, dalla Corte Costituzionale) e abbiamo sentenze costituzionali a favore dell’Art. 31, e non da Conte (magari con un DPCM qualunque)”.

“L’art. 31 – prosegue la nota del Movimento Siciliani Liberi – non l’ha letto bene: non dice che questi poteri sono disponibili in casi eccezionali ma, al contrario, che in casi eccezionali il Governo della Repubblica può riprenderseli; semmai, sempre in casi eccezionali, può assumere anche il comando delle Forze Armate in Sicilia, mentre la sua responsabilità sull’ordine pubblico è ordinaria e continuativa”.

Poi, rivolgendosi direttamente a Musumeci gli Indipendentisti precisano:

“Il Ministro degli Interni è suo collega di pari grado, non superiore; lei è Ministro con responsabilità su tutta l’Amministrazione statale in Sicilia ai sensi degli articoli 20 e 21: per quanto ci siano decenni di abuso alle spalle i Prefetti sono suoi subalterni, cui lei può dare disposizioni, nominare e sostituire. Non essendoci passaggio di funzioni da Stato a Regione (infatti lei è responsabile in Sicilia della “Polizia di Stato” e non di una fantomatica “polizia regionale”), non c’è bisogno di alcun decreto attuativo; la norma costituzionale è di immediata attuazione, tutt’al più implementata da una ordinaria legge dello Stato che lei, attraverso l’Ars, può presentare alle Camere come legge-voto ai sensi dell’Art. 18. Non è vero che non è stato mai attuato: nel 1960 il Presidente Majorana della Nicchiara, in occasione dei disordini contro il Governo Tambroni, si appropriò dei suoi poteri speciali e diede direttamente ordini alle Forze Armate”.

Insomma, Musumeci si è beccato una bella lezione di Diritto Costituzionale e di storia dell’Autonomia siciliana:

“Non giriamoci intorno: è Lei che ha scelto di tradire i Cittadini Siciliani svendendone lo Statuto. Se non lo conosce o non lo vuole difendere la invitiamo a smettere di fare ordinanze che poi si fermano di fronte al boicottaggio dello Stato. La invitiamo a dimettersi e a lasciare il posto a un Presidente disposto a non indietreggiare di fronte ai diritti della Sicilia in tutte le sedi nazionali e internazionali”.

 

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