L’acqua a Favignana: ma che cosa le stanno facendo fare, assessore Pierobon?

17 agosto 2020

Ma chi è che ha convinto l’assessore regionale Alberto Pierobon a portare l’acqua a Favignana con una costosa condotta idrica, quando basterebbe far arrivare in quest’isola, a costi irrisori, l’energia eolica del Trapanese per alimentare un dissalatore a osmosi negativa? La solita Sicilacque spa. La situazione negli arcipelaghi siciliani 

Come rifornire di acqua gli arcipelaghi della Sicilia? La storia non è nuova e continuano ad essere vecchi i metodi. Dal Governo regionale di Nello Musumeci, su questo fronte, non arriva nulla di nuovo.

Leggiamo in un comunicato della presidenza della Regione siciliana:

“Il governo Musumeci ha dato il via libera all’iter per potenziare la condotta idrica della contrada Birgi a Marsala e consentire, allo stesso tempo, un miglior approvvigionamento del vicino aeroporto trapanese e delle isole di Favignana e Levanzo. È quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, per risolvere i problemi registrati in una porzione del territorio di Marsala, attraverso la realizzazione di un collegamento di pochi metri alla condotta principale. Per eseguire questi lavori, a seguito di diversi incontri in assessorato, è emersa la necessità di approvare un addendum alla convenzione tra Regione e Siciliacque, il gestore di sovrambito del servizio idrico su scala regionale, al quale verrà trasferita la gestione della linea acquedottistica in questione”.

“La contrada sarà dunque rifornita dalla condotta di alimentazione delle isole di Favignana e Levanzo, storicamente gestita da Eas, alimentata dall’acquedotto Bresciana e necessitante di manutenzione. Il collegamento consentirà inoltre di erogare un maggior quantitativo di acqua portando benefici anche alle Egadi e all’aeroporto di Birgi”.

“Nei tavoli convocati nei mesi scorsi – dice l’assessore Pierobon – è emersa la disponibilità da parte di tutti i soggetti interessati, Comuni di Trapani e Marsala, Eas, Siciliacque, Ati e Regione, a mettere in atto gli adempimenti necessari a realizzare il progetto. Ringraziamo il prefetto di Trapani per la grande disponibilità e l’attenzione che pone sempre alle problematiche del territorio. Ci siamo attivati sin dal primo momento e con l’approvazione in Giunta di questa delibera si dà il via a un percorso ben preciso per migliorare l’erogazione idrica in alcuni punti nevralgici della provincia trapanese”.

Nel comunicato di Palazzo d’Orleans manca una notizia importante: chi è che sta tirando fuori i soldi per potenziare la condotta idrica? La Regione siciliana o Sicilacqua spa? 

Già è singolare che la gestione di questo servizio venga affidata a Sicilacque spa, una strana società della quale, da quando esiste, in termini di risultati e di lavori effettuati, si è capito poco o nulla.

L’unica cosa chiara di Sicilacqua spa è che si tratta di una società per azioni dove la Regione siciliana è in minoranza. Il resto, tutto il resto, è un punto interrogativo.

Per chiarezza: la Regione siciliana ha ceduto gratuitamente a Sicilacque spa, fino al 2044, il sovrambito, ovvero grandi condotte, dighe e potabilizzatori, opere realizzate con i soldi dei siciliani (su Wikipedia trovate i nomi di tulle le infrastrutture idriche cedute fino al 2044 ai privati di Sicilacque spa). In parole ancora più semplici, la Regione siciliana ha ceduto la propria acqua gratuitamente a una società privata che la rivende ai siciliani a un prezzo di gran lunga maggiore.

Ma un’altra classe politica così intelligente la Sicilia dove la deve andare a trovare? Dimenticavamo: dal 2011 l’acqua in Italia dovrebbe essere pubblica in forza dei risultati di un referendum: ma in Italia, si sa, i risultati dei referendum la politica se li mette sotto i piedi…

Le sanno queste cose Musumeci e  i suoi assessori intelligenti?

Tra questi c’è il veneto Pierobon che noi stimiamo, ma che in questa vicenda non possiamo che contestare. A Pierobon diciamo che gli arcipelaghi della Sicilia non hanno nulla a che spartire con le lagune venete. Deve sapere, assessore Pierobon, che nelle isole degli arcipelaghi siciliani ci sono vento e sole in abbondanza.

Sa che significa questo? Che si possono realizzare, senza alcun problema, dissalatori ad osmosi negativa utilizzando energia pulita!

Ci risulta che, a Pantelleria, è già in parte così; e ci risulta anche che c’è un progetto, ad impatto zero, per realizzare una pala eolica sul molo di Pantelleria che potrebbe anche arricchire il paesaggio.

Di Lampedusa sappiamo che, anche lì, il sole potrebbe risolvere tutti i problemi, alimentando un dissalatore ad osmosi negativa. Sappiamo anche che c’è un moderno dissalatore che è alimentato da energia fornita da idrocarburi. Perché?

Invitiamo l’assessore Pierobon a fare luce sulla situazione di Lipari, dove negli anni passati è stato realizzato un impianto per la produzione di energia solare mai entrato in funzione. Tra l’altro, le Eolie sono note anche per il vento. Perché non puntare anche in questo arcipelago su dissalatori ad osmosi negativa alimentati da energia solare ed eolica?

Non vogliamo nemmeno commentare, infine, la follia della condotta idrica tra Favignana e la terraferma, opera costosa e bisognevole di continua manutenzione. A Favignana si potrebbe fare arrivare l’energia prodotta dagli impianti eolici del Trapanese per avere acqua a iosa tenendo fuori Sicilacque spa.

Ma, si sa, Trapani è una provincia tutta particolare…

 

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