Apertura della scuola: mascherine per tutti gli studenti!/ SERALE

14 agosto 2020

Ma non dovevano essere reperite nuove aule per consentire la distanza di sicurezza tra gli studenti? A nostro avviso, questo provvedimento – che l’ANIEF avrebbe dovuto contestare e non avallare – si configura come un primo segnale di confusione

Riapertura, in attesa di nuovi spazi e banchi il Ministero obbliga all’uso della mascherina in classe

Manca poco meno di un mese alla riapertura delle scuole e già s’intravede la confusione. Fino ad oggi era stato stabilito che sarebbero state reperite più classi per evitare che gli studenti stiano troppo attaccati l’uno con l’altro; adesso arriva una novità: invece di aule ampie dove sistemare gli studenti a distanza di sicurezza l’uno dall’altro il Governo ha deciso che gli studenti dovranno tenere la mascherina in classe!

La notizia la leggiamo in una lunga nota dell’ANIF, il sindacato della scuola in quest’occasione un po’ meno battagliero del solito:

“Continua l’opera di avvicinamento in sicurezza alle lezioni in presenza da parte del Ministero dell’Istruzione – leggiamo nel comunicato dell’ANIEF -. Con la nota n. 19261, firmata dal Direttore Generale Jacopo Greco, l’amministrazione centrale ha inviato a tutti i dirigenti scolastici una ulteriore richiesta per la rilevazione delle eventuali esigenze spazi per la ripresa delle attività didattiche in presenza e in sicurezza il prossimo 14 settembre, al fine di comprendere a che punto è la collocazione di almeno un milione e 200 mila alunni senza aule adeguate. E se con la nota prot. n. 1436 del 13 agosto 2020 del Capo Dipartimento Marco Bruschi, si fa giustamente riferimento al fatto ‘che la misura del distanziamento fisico, inteso come distanza minima di un metro tra le rime buccali degli alunni, rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione del contenimento epidemico’, dal Cts giunge l’indicazione che il famoso metro ‘tra le rime buccali, si può anche derogare purché si usi la mascherina chirurgica’. Via libera anche all’uso dell’app IMMUNI per tutti gli studenti più grandi, i genitori e il personale scolastico, all’introduzione di psicologi nelle scuole”.

A parte l’imposizione dell’APP immuni, che fino ad oggi è stata un fallimento, rimaniamo basiti dalla facilità con la quale il Ministero comunica che gli studenti dovranno restare in classe con la mascherina. Uno studente, in classe, con un mascherina per quattro cinque ore?

E’ evidente che non sono ancora state trovate le aule in più per garantire a studenti e docenti la giusta distanza di sicurezza. La mascherina in classe sarà temporanea o sarà all’italiana, ovvero te la tieni e basta perché questo passa il Governo?

Dice Marcello Pacifico, presidente dell’ANIEF:

“Siamo d’accordo sul fatto che venendo meno la distanza minima indicata dal Cts, allora l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura diventi vitale per non incorrere in situazioni di pericolo. Sempre, comunque, che si tratti di soluzioni temporanee”.

In realtà, da un sindacato come l’ANIEF ci aspettavamo di più: invece notiamo che anche questa si sta adagiando sul Governo. Peccato.

Dopo di che ci sono le solite raccomandazioni tipo “la sicurezza passa non solo per il distanziamento, ma anche per la gestione dei flussi e per le operazioni di igienizzazione: sarebbe bene che i Comuni puntassero sulla differenziazione dei percorsi interni e dei punti di ingresso e di uscita da scuola. Come serve un’adeguata segnaletica orizzontale e sui percorsi da effettuare, sulla pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli spazi, come previsto dal rapporto ISS Covid19 n. 19/2020″ e bla bla bla.

Ma sul punto più importante – la distanza di sicurezza – dall’ANIEF non notiamo una presa di posizione decisa e critica: anzi.

Positivo il commento sui psicologi chiamati dal Governo:

“Il Ministero fa bene a mettere a disposizione gli psicologi, ma è altrettanto centrale assumere personale attraverso l’immissione in ruolo di almeno 150 mila docenti in più, non certo usa e getta, e 40 mila Ata, la cui presenza a scuola diventerà basilare proprio per la pulizia continua dei locali, per la sorveglianza maggiorata, i contatti permanenti con l’esterno e le famiglie, oltre che per la gestione dei laboratori”.

Altra notizia che leggiamo nel comunicato ANIEF:

“Ai capi d’istituto è stato chiesto di compilare un sintetico questionario finalizzato ad aggiornare, a livello nazionale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari alle istituzioni scolastiche per garantire la ripresa delle attività didattiche. Il ‘form’ dovrà essere compilato e inviato al dicastero di viale Trastevere “entro le ore 12.00 del giorno Lunedì 17 agosto”.

“Nella compilazione del questionario – leggiamo sempre nel comunicato – il Ministero dell’Istruzione fa riferimento alle ‘informazioni già comunicate relative alle esigenze di spazi di cui alla nota prot. n. 1359 del 30 luglio 2020 nonché alla nota prot. n. 1436 del 13 agosto 2020 del Capo Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione’ Marco Bruschi. In quest’ultima nota, inviata anch’essa ai dirigenti scolastici, viene ricordato che con il rientro in classe bisognerà da un lato garantire ‘il diritto costituzionale all’istruzione; dall’altro, una esigenza sociale di supporto alle famiglie che, a loro volta, devono guardare il più serenamente possibile ai pur difficili mesi del prossimo autunno; in terzo luogo, anche le istituzioni scolastiche contribuiscono al più generale impegno di tutti al contenimento del contagio; infine, vi è una motivazione per così dire simbolica, ma non meno rilevante: perché dalla ripartenza del sistema scolastico si valuta la capacità di ripresa dell’Italia”.

 

“Il Ministero dell’Istruzione – leggiamo sempre nel comunicato ANIEF – conferma che la fornitura di mascherine monouso di tipo chirurgico sarà effettuata a cura della struttura commissariale, per tutto il personale scolastico e per tutti gli studenti assimilati ai lavoratori nel corso delle attività scolastiche, nella misura di undici milioni di esemplari al giorno. In tale contesto si colloca l’invio del ‘questionario che sarà recapitato nella posta istituzionale’ degli istituti scolastici, ‘al fine di monitorare il quadro degli interventi e delle necessità ancora in capo alle scuole, ferme restando l’indicazione allegata del CTS e la fornitura dei banchi/sedute monoposto che sarà effettuata, sempre a cura della struttura commissariale, nei tempi indicati da successive comunicazioni’”.

“Parallelamente, dallo stesso Ministero – prosegue il comunicato – si raccomanda ‘tra le misure assolutamente opportune, l’utilizzo dell’applicazione IMMUNI. Il CTS, sin dalla seduta n. 92 del 02/07/2020, ne ha fortemente consigliato l’adozione da parte di tutti gli studenti ultraquattordicenni, quindi a partire della scuola superiore, “di tutto il personale scolastico docente e non docente, di tutti i genitori degli alunni. Il CTS ritiene che l’impiego congiunto di azioni di sistema, di monitoraggio clinico- laboratoristico, dell’applicazione IMMUNI costituisca uno dei punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio del mondo della scuola”.

Foto tratta da Tuttoscuola

 

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