Riflessioni sul “tempo sospeso” sotto il segno della pandemia di Coronavirus

3 agosto 2020

Un ‘viaggio’ tra le sensazioni, i pensieri liberi, le riflessioni, le passioni, gli istinti, i problemi, le possibili soluzioni in un mondo dove le nostre vite, ci piaccia o no, sono state cambiate, se non stravolte, dalla pandemia di Coronavirus 

di Alessio Lattuca

Questo “tempo sospeso” induce a considerare che la “pandemia” sia un esperimento sociale senza precedenti che decreta la forza della Rete. E’ una vera mutazione che può modificare i comportamenti e il modus vivendi tradizionale, in altro non convenzionale. Dove la fretta è diventata, improvvisamente, paura. Dove tutto è fermo, ma la testa va a mille. Ma evidenzia, purtroppo, la caotica irrilevanza della democrazia di fronte ad un fenomeno così devastante. Che potrebbe sdoganare un atteggiamento assertivo.

Questo “tempo sospeso” ha legittimato il Web quale migliore amico dell’uomo: il sistema che entra in casa… che offre lo streaming, che connette con il mondo tramite zoom, meet, skype, youtube, che porta il cibo e lo smart working – un sogno a lungo coltivato – che diventa realtà. Afferma, tuttavia, la “dittatura” degli OTT (Over The Top) come Google, Amazon, YouTuBe,Twitter “ un totalitarismo sopportato” per via della smaterializzazione dei rapporti che potrebbe degenerare in una generale perdita di autosufficienza.

Questo “tempo sospeso” nasconde molti pericoli per la democrazia, poiché remoto vuol dire lontano, esiste il rischio che venga meno l’identità personale e per evitare che la debolezza divenga collettiva, emerge la necessità di un antivirus: la comunicazione e la partecipazione.

Questo “tempo sospeso” è tempo di condivisione, perché la sensazione di avere tanto tempo a disposizione, come mai forse prima, apre le porte per approfondire interessi, curiosità e cultura, ma, evidentemente, per farlo serve una buona dose di equilibrio mentale.

Questo “tempo sospeso” ha confinato tutti tra le mura domestiche, ha abituato ad una nuova routine di vita casalinga e lavorativa, dove il tempo è dilatato e la pazienza l’unica virtù.

Questo “tempo sospeso” conduce a interrogarsi se il mondo che verrà sarà “Biodiverso” in conseguenza della pandemia e ad operare perché possa diventare un’opportunità nel mondo della Green economy, perché fa apprezzare tempo, spazi e persone.

Questo “tempo sospeso” e la pandemia rendono evidente quando sia urgente prendersi cura dei problemi della Terra. Sarebbe un gravissimo errore rinviare i processi posti in essere o spostare le scadenze per la questione ambientale.

Questo “tempo sospeso” evidenzia che alcune caratteristiche dello sviluppo: globalizzazione, concentrazione nei centri urbani, inquinamento avrebbero favorito le epidemie: fenomeni che tenderanno a ripetersi in futuro sotto altre forme, soprattutto se la risposta sarà solo quella di tornare alla riconquista degli stili di vita precedenti.

Questo “tempo sospeso” induce ad ascoltare i “messaggi della natura”che reclama un cambio di passo rispetto allo sviluppo sregolato che ne ha abusato e l’ha “violentata”.

Questo “tempo sospeso” evidenzia una questione davvero spiacevole che, purtroppo, inciderà sugli squilibri (causati da insensate politiche individualistiche ed egoistiche) e in misura maggiore sui ceti meno abbienti e più fragili.

Questo “tempo sospeso” induce a riconsiderare che, se avanza l’idea solidale della società, che chi ha di più è tenuto a dare di più, potrebbe indurre a riconsiderare che la disuguaglianza non sia una”fatalità” e mettere in moto processi orientati a un nuovo umanesimo.

Questo “tempo sospeso” obbliga a intervenire subito, perché nessuno resti indietro nella crisi da Covid-19. Perché è urgente imboccare la strada di un futuro più giusto, prendendo di petto il problema dei problemi: le gravi disuguaglianze e il senso di ingiustizia e impotenza che mortificano le comunità.

Questo “tempo sospeso” induce a riflettere sugli errori commessi in passato: nel 2009 è stata data una risposta sconsiderata alla grave crisi finanziaria, ripartendo esattamente da dove si era, creando disuguaglianza e favorendo in maniera esponenziale l’inquinamento. Bisognava invece correre ai ripari, individuare soluzioni alternative e promuovere politiche volte a recuperare la Biodiversità. E’ noto, infatti, che la perdita della biodiversità sia il più allarmante degli indicatori perché essa è distrutta dal proliferare delle megalopoli e dal consumo di terra. E la Terra risponde.

Questo “tempo sospeso” evidenzia che sia probabile che il Covid-19 farà parte della vita del pianeta per un periodo piuttosto lungo, nonostante vi sia la speranza in un vaccino o in un trattamento.

Questo “tempo sospeso” ha indotto gli studiosi a dare evidenza al collegamento fra l’elevato tasso di mortalità in Val Padana e i suoi livelli di inquinamento assai superiori alla media: questo studio ha potuto verificare che tale associazione è osservabile anche negli Stati Uniti. In conclusione un incremento limitato a solo 1μg/m3 (un microgrammo per metro cubo d’aria) nel PM2,5 è associato a un incremento del 15% nel tasso di mortalità del Covid-19”.

Questo “tempo sospeso” che, alla base di questa associazione fra inquinamento e letalità del Coronavirus, ci sarebbe, secondo gli studiosi, un già noto collegamento fra la qualità dell’aria e le probabilità di soffrire di sindromi respiratorie acute.

Questo “tempo sospeso” prevede un atto di responsabilità per cogliere quanto affermato dagli studiosi e …i risultati dovrebbero spingere le autorità a intervenire sull’inquinamento da particolato nelle città, come misura di contenimento della crisi sanitaria e, alla luce di ciò, prendere in considerazione ulteriori misure per proteggere l’umanità dall’esposizione all’inquinamento per ridurre il bilancio delle vittime Covid-19.

Questo “tempo sospeso” ha reso ancora più evidente questo stato di cose e ha aperto molteplici scenari. Come evitare che gli squilibri di potere e di ricchezza crescano ancora? O che prevalga una dinamica autoritaria? Quali sono le cause delle disuguaglianze e le responsabilità della politica e delle politiche? È possibile indirizzare l’accelerazione della trasformazione digitale alla diffusione di conoscenza e alla creazione di buoni lavori? E come? Come far funzionare la «macchina pubblica» e assicurare il confronto democratico sulle decisioni?

Questo “tempo sospeso” può essere un’opportunità: per approfondire le nuove modalità di lavoro e i possibili scenari futuri per arrivare a produrre in economia circolare. Perché consente di approfondire queste tematiche: e oltre a produrre in economia circolare, può amplificare l’attenzione alle relazioni tra le persone.

Questo “tempo sospeso” produce isolamento che sicuramente amplifica il tempo di riflessione e le visioni, e da questo punto di vista è sicuramente un’opportunità.

Questo “tempo sospeso” fa riflettere su quali siano le nuove modalità di lavoro e, soprattutto, quali saranno i possibili scenari futuri.

Questo “tempo sospeso” è un momento tragico che offre la possibilità di ripensare a prodotti che possano rispondere a risolvere problemi apprezzare le nuove tecnologie che aiutano a riconvertire e implementare macchinari come respiratori per la terapia intensiva.

Questo “tempo sospeso” è anche un momento “strano”! E’ possibile, infatti, affermare che offre un sacco di tempo per progettare, ma la verità è che un progetto è il risultato di stimoli, scambi, esperienze e anche endorfina. E’ risaputo, infatti, che l’ozio sia importante solo a bilanciamento di una vita attiva.

Questo “tempo sospeso” da un lato costringe a lavorare da casa e a distanza, dall’altro ha fatto slittare tutte le scadenze imminenti, si è passati da una corsa folle a un vagare senza meta, senza traguardo, e causato la caduta di una serie di piccole certezze che avrebbero scandito il futuro.

Questo “tempo sospeso” offre la “misura”per comprendere che i ritmi di lavoro richiesti hanno veramente toccato livelli improbabili.

Questo “tempo sospeso” offre il tempo: tempo per riflettere e per chiedersi “perché si correva tutti così tanto”.

Questo “tempo sospeso” aiuta a soppesare che la solitudine può diventare un vuoto infinito che solo la vicinanza umana può colmare e che “questa mancanza” porti a una maggiore attenzione e considerazione dell’altro ora e dopo.

Questo “tempo sospeso” è un’opportunità per riflettere. L’impatto economico si fa sentire in tutto il mondo. Da un punto di vista culturale, esistono diverse opzioni. Da una parte vivere in un mondo completamente digitalizzato e igienizzato, controllato ed isolato, dall’altra la possibilità di riscoprire ciò che conta davvero, creare vincoli legittimamente solidali, eliminare il consumo eccessivo e la superficialità che hanno ingombrato le menti e distrutto l’ambiente.

Questo “tempo sospeso” consente di stare in contatto con amici e familiari attraverso videochiamate: perché questa situazione rende tutti vulnerabili, necessariamente separati ma comunque vicini.

Questo “tempo sospeso” offre a ognuno di prendere in considerazione i propri mezzi per superare questi tempi.

Questo “tempo sospeso” aiuta a capire che – ora che si sono fermati tutti – il non avere ‘la misura’ del tempo è la vera incognita.

Questo “tempo sospeso”, pertanto, ci porta riflettere sul lavoro svolto negli ultimi anni e a mettere a fuoco obiettivi e temi che il tempo di prima non dava modo di approfondire.

Questo “tempo sospeso” è soprattutto un momento “bizzarro” nel quale il mondo dell’economia sta subendo dei grandi colpi, ma al tempo istilla la speranza che questa esperienza faccia emergere le vere eccellenze, che sono sempre state la base delle rinascite italiane. Per cercare una nuova proiezione oltre la quarantena e una maniera sana per ripartire e creare processi virtuosi.

Questo “tempo sospeso” potrebbe suggerire alle classi dirigenti e, soprattutto, a chi ha responsabilità politica che è tempo di investire in capitale umano, sviluppare competenze cognitive e socio-comportamentali evolute, migliorare la protezione sociale, collegati a riforme del mercato del lavoro, tutte precondizioni per raggiungere gli obiettivi di sviluppo.

Questo “tempo sospeso” suggerisce che la diagnosi del Paese sia prioritaria, diventa indispensabile e urgente, a partire dalla “questione sanitaria” e al riguardo verificare i danni causati da tanti troppi anni di tagli lineari e per attrezzare il servizio sanitario con il rafforzamento della rete territoriale, i presidi sanitari, i posti letto, la terapia intensiva, la rianimazione, la diagnostica. E, soprattutto, disporre di un Piano Pandemico.

Questo “tempo sospeso” prevede che la “nuova normalità” bisogna affrontarla con metodi diversi, innovati, e, ovviamente, in sicurezza.

Questo “tempo sospeso” ha reso evidente la crescente povertà e la disuguaglianza è esplosa con virulenza ed ha ulteriormente penalizzato soprattutto i bambini e in particolare, quelli del Sud che si ritrovano senza mezzi informatici e relegati in case inospitali.

Questo “tempo sospeso” ha dimostrato tutti gli aspetti del “Digital Divide”.

Questo “tempo sospeso” è la “cifra”: l’incertezza del domani toglie valore all’oggi. Occorre, pertanto, evitare che il pessimismo e l’indeterminatezza si approprino di questo nuovo tempo.

Questo “tempo sospeso” evidenzia che: Non era certo con una pandemia che si pensava di trovare il modo per fare una riflessione sul valore del tempo…ma purtroppo è stato così.

Questo “tempo sospeso” offre l’occasione per: “Guardare il mondo da più punti di vista”, perché solo colui che si ferma e guarda il mondo da un’altra angolazione può vedere la bellezza degli infiniti…

Questo “tempo sospeso” serve per osservare che oggi la società – ma anche la natura, l’ambiente, le città e tutto ciò che ci circonda l’uomo – stessero urlando aiuto…una domanda molto precisa… bisognerà impegnarsi per riuscire a dare la giusta risposta!

Questo “tempo sospeso” ha dimostrato che è possibile vivere un’altra dimensione e può diventare opportunità creativa in un momento dove è salvifico guardare oltre.

Questo “tempo sospeso” ha costretto tutti al “confinamento”, provvedimento necessario e efficace, terapia per sottrarre al virus il cibo; ciò suggerisce pertanto la necessità di evitare che ,alla ripartenza (fase 2), si riaccendesse la contesa e la strumentalità politica. I giochi di partito. La voglia di riprendersi la scena. Perché la situazione rispecchia il “dilemma del diavolo”, quello nel quale non esiste una soluzione buona o cattiva. Ma soltanto soluzioni cattive.

Questo “tempo sospeso” obbliga a focalizzarsi nella cosa più essenziale: sopravvivere! Non è, infatti, il momento di spingere o forzare la ricerca del vecchio stile di vita.

Questo “tempo sospeso” può diventare opportunità creativa in un momento dove è salvifico guardare oltre il tunnel buio, immaginando il futuro del mondo dopo il Coronavirus.

Questo “tempo sospeso” consiglia di riflettere sulla natura e sugli effetti del morbo che si diffonde come internet: vasto e invisibile. Ma la partita del futuro si gioca solo nel mondo reale e occorre vincere la sfida della convivenza. L’anticorpo è proprio il corpo. Fisicità e presenza.

Questo “tempo sospeso” induce a considerare che, quando sarà tutto finito, finalmente sarà possibile riabbracciare il mondo esterno e che sarebbe davvero bello se ognuno potesse lasciarsi alle spalle pratiche dannose e impegnarsi invece su altri obiettivi: invenzione, giustizia, onestà e bellezza.

Foto tratta da Mocu Modena Cultura

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