Nuova fuga di migranti: tocca a Ragusa, da dove se la sono dati a gambe in 28!

1 agosto 2020

L’abbiamo scritto più volte e lo ribadiamo: fare sbarcare migranti in piena pandemia è sbagliatissimo. Se poi sono migranti economici è due volte sbagliato. Se poi vengono rinchiusi in centri di accoglienza diventati tali non si sa come in giorni di caldo atroce è tre volte sbagliato. Le dichiarazioni dell’assessore regionale, Ruggero Razza. Migranti portati dalla Sicilia a Bari e poi riportati in Sicilia…

Ormai la gestione dei migranti in Sicilia è caos su caos. Oggi in 28 sono fuggiti da un Centro per la ricerca per l’agricoltura di Ragusa trasformato in un Centro per accogliere migranti. La confusione creata nella nostra Isola dal Governo nazionale è alle stelle.

In questo Centro sono stati ammassati – non troviamo un’altra parola – 117 migranti. Non crediamo che abbiamo messo a disposizione di queste persone l’aria condizionata. Lì il caldo, oggi, deve essere stato infernale. A un certo punto in 28 se la sono dati a gambe. Un carabiniere, nel tentativo di sventare la fuga, è rimasto ferito. E’ finito in ospedale con alcuni giorni di prognosi.

L’assessore regionale alla Salute-sanità, Ruggero Razza – che, a quanto leggiamo sulla sua pagina Facebook, oggi è stato in visita a Ragusa – si sofferma sullo sforzo che, in questi giorni il personale medico e infermieristico della Sicilia sta mettendo in campo, perché siamo in piena pandemia, tutti i migranti debbono essere visitati e il lavoro è tutto sulle loro spalle.

Mentre a Roma ‘filosofeggiano’ e danno ordini, in Sicilia qualcuno deve lavorare a proprio rischio e pericolo. Eh già, perché proprio in questa struttura di Ragusa sono stati trovare nove migranti positivi al Coronavirus.

Non ci sono problemi: mentre in Tunisia e in Libia c’è chi guadagna montagne di soldi per questo commercio di persone, in Sicilia c’è chi deve curare queste persone: persone, lo ribadiamo ancora una volta, che, in maggioranza, non fuggono da guerre e carestie: sono solo migranti economici che, in piena pandemia, dovrebbero restare nei propri Paesi.

Sul Giornale di Sicilia on line leggiamo la seguente dichiarazione dell’assessore Ruggero Razza:

“L’emergenza sanitaria la stiamo affrontando come Regione, ma lo Stato faccia scelte coerenti per la gestione emergenziale e cerchiamo di rilanciare accordi di cooperazione dall’altro lato del Mediterraneo. Non può andarci la Regione, il presidente della Regione non può discutere accordi; lo Stato ha il dovere di farlo. Chi arriva dalla Tunisia lo fa non perché parte da un luogo di guerra, ma perché migrante economico e magari anche perché il Governo nazionale, con ennesima sanatoria, ha fatto passare l’idea che si può passare da questa parte del Mediterraneo dato che un giorno ci sarà la sanatoria”.

Ancora l’assessore razza sulla propria pagina Facebook:

“Ho appena finito la mia visita al porto e all’hotspot di Pozzallo. Per un giorno, notte compresa, sulla banchina sono stati tenuti a decine. Erano arrivati a Lampedusa, sono stati portati a Pozzallo e da Pozzallo in bus stanno andando a Porto Empedocle. Ma non è l’unica follia. I migranti ospitati nell’HotSpot erano arrivati in Sicilia, quindi portati a Bari e poi riportati in Sicilia. Ringrazio il sindaco Roberto Ammatuna per la visita che assieme abbiamo fatto e voglio raccogliere tutta la preoccupazione che egli ha espresso per la sua comunità. Quando il presidente Musumeci ha denunciato la mancanza di un piano, eravamo stati presi per pazzi. La Regione fa la sua parte con medici e persone capaci, che ho ringraziato insieme al direttore generale Angelo Aliquó e al direttore sanitario Elia. Straordinarie anche le forze dell’ordine, in costante contatto con la prefettura di a Ragusa. Adesso prosegue il giro. Vi tengo aggiornati!”.

Foto tratta da Nuovo Sud

 

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