Il ‘caso’ del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, e la vicenda del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris

30 luglio 2020

Anche il sindaco di Napoli, nel 2014, ha subito una condanna (per motivi diversi rispetto alla condanna di Salvo Pogliese). Luigi de Magistris ha dato battaglia e il suo caso è finito sui tavoli della Corte Costituzionale

Salvo Pogliese è stato deputato regionale, parlamentare europeo e, da qualche anno, sindaco di Catania. E’ stato condannato in primo grado per le ‘spese pazze’ dell’Ars ed è stato sospeso da sindaco di Catania in forza di una legge che noi non condividiamo: la legge Severino.

Infatti, mentre l’ordinamento italiano prevede che un condannato è tale dopo il terzo grado di giudizio che lo indica come tale, la legge Severino impone l’allontanamento dalla propria carica ad eletti sulla base di una condanna in primo grado di giudizio.

Noi siamo solo semplici giornalisti e, da giornalisti, ricordiamo un caso simile: la condanna del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, del 2014. Come sia finito il caso del sindaco della Città Partenopea lo racconta in modo chiaro Wikipedia:

“A seguito della condanna in primo grado per abuso d’ufficio il 1º ottobre 2014 de Magistris viene sospeso per 18 mesi dalla carica di sindaco dal prefetto di Napoli in applicazione degli articoli 10 ed 11 della cosiddetta Legge Severino[114]. Viene reintegrato nella carica il 30 ottobre 2014 a seguito della pronuncia del TAR Campania che sospende il provvedimento prefettizio e rimette gli atti alla Corte costituzionale affinché si pronunci sulla questione di legittimità costituzionale sollevata adducendo alcuni degli argomenti che connotano il dibattito sull’applicazione del d.lgs. 235/2012[115]”.

Luigi de Magistris, per la cronaca, ha incassato anche il verdetto favorevole del Consiglio di Stato e dal Tribunale di Napoli. E’ rimasto in carica perché i giudici hanno deciso che bisognava attendere il giudizio della Corte Costituzionale.

La Consulta si è pronunciata sulla legge Severino nell’autunno del 2015 e ha rigettato “la tesi della natura sanzionatoria dell’istituto della sospensione introdotto dalla Legge Severino, qualificabile piuttosto come misura con finalità meramente cautelari”.

Insomma, per i giudici costituzionali la legge Severino va bene.

Sempre per la cronaca, i giudici hanno deciso che è il Tribunale ordinario che si deve occupare delle sospensioni degli amministratori pubblici.

Perché abbiamo ricordato il ‘caso’ del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris? Per sottolineare, appunto, che la Corte Costituzionale non ha trovato nulla di sbagliato nella legge Severino. Il sindaco di Catania, Pogliese, potrebbe riprovare a investire della sua vicenda la Consulta, chiedendo al Tribunale (e non al TAR Sicilia) la sospensione del provvedimento in attesa della pronuncia del ‘Giudice delle leggi’? Non lo sappiamo.

Tutto è possibile. Anche che Pogliese resti come sindaco ‘sospeso’ per 18 mesi in attesa del secondo grado di giudizio. Via percorribile? Noi non siamo giuristi.

 

 

 

 

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