Formazione in Sicilia: quei sindacati (o quasi…) che si prendono meriti che non hanno!

29 luglio 2020

Il mondo della Formazione professionale della Sicilia, oltre ad aver condannato alla disoccupazione migliaia di lavoratori, è anche il paradigma della crisi di rappresentanza di un certo sindacato che, invece di tutelare i lavoratori, asseconda i governi, non senza gioire con benefici e prebende. Uno spaccato di miserie che è anche uno dei volti della crisi di credibilità della sinistra siciliana

da Costantino Guzzo
responsabile SUFUS CONFALI Formazione professionale in Sicilia
riceviamo e pubblichiamo   

Il mondo della Formazione professionale è ormai noto come quel settore ripetutamente depredato, che ha subito ingiustamente la più colossale perdita del lavoro, migliaia di lavoratori sbalzati fuori dal sistema lavorativo. È nota anche l’inerzia dell’Amministrazione regionale che, in questo ultimo decennio, non solo non ha tutelato i lavoratori non applicando la legge regionale 25/93 a garanzia del settore, ma addirittura ha consentito ai sindacati confederali di ricorrere forzatamente ad altre leggi che non avevano nulla a che vedere con questo martoriato settore, leggi mirate a favorire migliaia di licenziamenti illegittimi.

Numerose sono state le rivendicazioni che proprio i sindacati firmatari hanno fatto rimanere ferme, ingessate, per troppo tempo, che hanno costretto così una parte di lavoratori ad improvvisarsi sindacalisti di se stessi.

In questi giorni, dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Messina, arriva una sentenza importante e significativa, anche se dal punto di vista di questa organizzazione sindacale (SIFUS CONFALI FP), non dà ragione al 100% (non c’è la norma che definisce il Fondo di Garanzia “vincolato” e che toglie qualsiasi (presunta) discrezionalità all’Amministrazione regionale), e proprio per questo alcuni lavoratori ricorreranno in Appello anche a Palermo.

Ma la domanda che sorge spontanea è: perché nessuna sigla sindacale non ha mai rivendicato le spettanze dovute ai lavoratori a titolo di quota integrativa del Fondo di Garanzia della Legge regionale? Un diritto, questo, riconosciuto ed acquisito grazie ad alcuni lavoratori che si sono auto-tutelati facendo valere le loro ragioni attraverso i propri legali.

L’Amministrazione regionale, che fino a ieri aveva disatteso questa disposizione, è stata condannata a pagare. Ma ciò che è paradossale in tutta questa vicenda è che proprio chi avrebbe dovuto tutelare i lavoratori, ossia i sindacati firmatari autonomi e di base (che hanno creato questo colossale licenziamento), hanno agito sempre ritenendo l’ideale di giustizia un concetto a sé stante, astratto, a cui non dover ricorrere; oggi, però, dopo che i lavoratori hanno ottenuto i risultati, questi sindacati, con la rapidità dei più abili illusionisti, spuntano puntuali ad intestarsi le immeritate vittorie, strombazzando di qua e di là!

Insomma, è sotto gli occhi di tutti che abbiano agito per anni, in tutto e per tutto, non rivendicando i diritti dei lavoratori e senza invocare la giustizia, questo rende ancora più autentica l’idea della loro bassezza morale. È finito per loro il tempo di cavalcare l’onda, i lavoratori non lo consentiranno più a chi non li ha tutelati. È arrivato il momento di riflettere sull’importanza del saper dire, saper fare, ma anche saper pensare.

Giustizia e concretezza sono alla base di un vero sindacato, ed i lavoratori oggi possono diffidare dalle imitazioni!

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti