Dopo aver ‘incaprettato’ l’Italia con il Recovery Fund la vogliono ‘incaprettare’ anche con il MES/ MATTINALE 490

25 luglio 2020

Anche chi circa un mese fa ci criticava accusandoci di disfattismo, da qualche ora si è dovuto ricredere. Perché anche Gentiloni ammette quello che noi scriviamo da un mese: e cioè che i fondi del Recovery Fund arriveranno tra poco meno di un anno (e saranno soldi molto amari). Così ora vogliono pure il MES per finire di distruggere l’Italia. Che faranno i ‘geni’ del Movimento 5 Stelle?

Avete presente l’onda che si frange sulla spiaggia? Quando arriva nasconde tutto e si vede solo il bianco della schiuma. Poi l’acqua si ritira e, piano piano, si torna a vedere tutto. Una cosa del genere sta avvenendo con il Recovery Fund, celebrato come la grande vittoria del capo del Governo italiano, Giuseppe Conte. In quelle ore l’euforia ha travolto la ragione, chi provava a precisare che sotto c’era un inghippo è stato subito messo da parte come disfattista. Ma…

Una settimana dopo, o giù di lì, le cose, anche per i professionisti delle celebrazioni, appaiono in modo diverso. Anche chi non ha molta dimestichezza con l’economia (e soprattutto con la gestione economica dell’Unione europea) deve essere rimasto un po’ stupito quando, in queste ore, il commissario europeo italiano, Paolo Gentiloni (PD), ha dovuto ammettere quello che noi scriviamo da qualche mese, ovvero ben prima che il Consiglio europeo approvasse il Recovery Fund: e cioè che sì, l’accordo raggiunto in Europa è importante, ma i soldi del Recovery Fund arriveranno, bene che vada, nella Primavera del prossimo anno.

E a ottobre che succede? Gentiloni ha la ricetta pronta: l’Italia deve prendere subito i 37 miliardi di euro del MES, il Meccanismo Europea di Stabilità. Ma il Recovery Fund non era la soluzione di tutti i problemi italiani, fino a qualche giorno fa? Non più: ora Conte, Gentiloni e il PD stanno cambiando le carte in tavola…

E allora? Così come vi abbiamo anticipato che il Recovery Fund e MES si configurano come un Cavallo di Troia – vi anticipiamo un altro scenario: il 15 Settembre, giorno in cui la Ministra Lucia Azzolina ha detto che riapriranno le scuole, le stesse scuole italiane si troveranno nel caos.

Il motivo è semplice: per mettere in sicurezza le scuole del nostro Paese in piena emergenza Coronavirus occorrono non meno di 8-10 miliardi di euro. E’ questa la cifra calcolata dal sindacato ANIEF lo scorso Giugno. Ebbene, a fronte di tale esigenza il Governo Conte bis ha approntato circa 2 miliardi di euro che nessuno, però, ha ancora visto.

Il risultato è che, alla riapertura delle scuole, tutta la responsabilità verrà caricata sulle spalle dei presidi. E allora… E allora c’è da sperare solo che il Coronavirus, o COVID-19 non torni a mordere…

A meno che non si trovino subito questi 8-10 miliardi di euro. Ma in ogni caso, sarebbe già tardi, perché gli interventi per mettere in sicurezza le scuole andrebbero fatti ora e non alla riapertura delle stesse scuole! Noi ci auguriamo che tutto vada bene, ma non possiamo non segnalare la confusione che già si comincia ad intravedere nel mondo della scuola.

Così torniamo al problema dei problemi: il Recovery Fund, dice sempre Gentiloni, è una grande vittoria. Ma le ‘casse’ dello Stato italiano, in questo momento, sono vuote. Con molta probabilità, se il Governo italiano, invece di perdere tempo in Europa, avesse lanciato l’emissione di titoli di Stato per 200 miliardi di euro, riservando solo ai cittadini italiani la sottoscrizione di tali titoli, i soldi sarebbero già nelle ‘casse’ dello Stato italiano.

Operazione impossibile? No, al contrario sarebbe un’operazione facilissima, perché gli italiani sono titolari di un risparmio pari a quasi tre volte il debito pubblico italiano: quasi 6 mila miliardi di euro di liquidità rispetto al debito pubblico che sfiora i 2 mila e 500 miliardi di euro.

Ma il punto è proprio questo: l’attuale Governo italiano, su ‘ordine’ dell’Europa, vuole che l’Italia rimanga attaccata al carro dell’Unione europea dell’euro, anche se questo va contro gli interessi dei cittadini italiani. Perché? Perché la Ue a ‘trazione’ tedesca deve completare il ‘saccheggio’ dell’Italia!

Così, oggi, l’Italia si ritrova con un prestito europeo di circa 130 miliardi di euro che, però, si materializzerà solo nella Primavera del prossimo anno. E con 80 miliardi di euro di contributi a fondo perduto che, in realtà, vanno depurati di circa 55 miliardi di euro: che è la somma che l’Italia deve versare per restare nell’Unione europea

Per accedere al prestito e ai contributi a fondo perduto l’Italia non dovrà solo presentare il Piano per spendere questi soldi, ma anche un pacchetto di riforme alla greca di cui nessuno parla. Sapete in che cosa consistono le riforme che Bruxelles chiederà prima di iniziare a erogare il prestito di 130 miliardi di euro e gli 80 miliardi di contributi a fondo perduto (che poi, come accennato, sono, sì e no, 25 miliardi di euro)?

Ve lo diciamo noi: tagli al settore pubblico, tagli alle pensioni future, tagli alla spesa sociale. E saranno tagli pesantissimi, perché non potendo chiedere tagli alla sanità, visto che l’emergenza Coronavirus non è finita, i tagli alle pensioni e ai dipendenti pubblici saranno pesantissimi!

Sulle pensioni ci sarà da ridere, perché l’Italia ha ormai un sistema pensionistico contributivo: come farà l’Europa a prendersi i soldi che gli italiani hanno già versato? Questa è una bella domanda…

 

Come potete notare, l’onda si è ritirata e gli italiani cominciano a confrontarsi con la realtà. E la realtà, lo ribadiamo, è che, in questo momento l’Italia è al verde. Così il nostro Gentiloni chiede l’applicazione del MES.

Perché il MES e non il ricorso al risparmio italiano? L’abbiamo già sottolineato: perché il mandato che ha l’attuale Governo italiano è quello di indebitare l’Italia con il MES, perché indebitando l’Italia con il MES i tedeschi – che controllano il MES con proprio personale al quale è stata garantita la totale immunità – dopo  un anno e mezzo-due anni potranno cominciare, loro sì, ad attaccare il risparmio degli italiani e i beni immobili, privati e pubblici, degli stessi italiani.

Lo sappiamo: molti di voi ci prenderanno per matti. Però anche quelli che, da un mese o giù di lì – cioè da quando si parla del Recovery Fund – dovranno ammettere che abbiamo avuto ragione. Perché se oggi anche il Commissario europeo italiano Gentiloni dice che i fondi arriveranno nella Primavera del prossimo anno, ebbene, dice quello che scrivevamo noi un mese fa o giù di lì!

Ultimo scenario. In queste ore vi stanno dicendo che dobbiamo stare tranquilli con il MES, perché il MES non è più quello che ha consentito alle banche tedesche di drenare alla Grecia circa 220 miliardi di euro (gli aiuti europei alla Grecia incassati, di fatto, dalla Germania). Dobbiamo stare tranquilli perché il MES di oggi è diverso.

Vi stanno dicendo due grandi fesserie.

Il MES non è stato cambiato, perché per cambiare il MES debbono essere cambiati i trattati internazionali che l’hanno istituito: trattati internazionali che sono rimasti gli stessi. Tant’è vero – come già ricordato – che i tedeschi che sono stati nominati nella cabina di comando del MES hanno chiesto e ottenuto l’immunità, perché sanno che dovranno combinarne di tutti i colori!

La seconda fesseria che vi raccontano sul MES è che l’Italia, in qualunque momento, può restituire i 37 miliardi dello stesso MES ed evitare le condizionalità. Questa seconda fesseria è molto più pericolosa della prima. Il MES non ha una gestione ‘politica’: è un meccanismo che va in automatico: se un Paese accede al prestito MES e si trova in particolari condizioni economiche e finanziarie entra automaticamente sotto ‘osservazione’ e, altrettanto automaticamente, viene prima invitato e poi costretto ad attuare le ‘riforme’.

Come potete notare, l’attuale Governo – che poteva benissimo ricorrere al risparmio degli italiani – ha ‘incaprettato’ l’Italia alle ‘condizionalità’ del recovery Fund e, adesso, vorrebbe ‘incaprettare’ l’Italia anche alle condizionalità del MES per consegnare definitivamente il futuro del nostro Paese ala Ue degli strozzini.

Sarà interessante capire cosa faranno, adesso, i ‘geni’ del Movimento 5 Stelle. Volete il nostro parare? Si divideranno solo sulla carta e poi, d’accordo sottobanco con Forza Italia, approveranno anche il MES…

A meno che il Movimento non si spacchi, con i dissidenti pronti ad aprire la crisi di Governo.

Vedremo come finirà.

Foto tratta da Globalist 

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