Glifosato, al Senato va in scena la farsa che accontenta tutti: ora sì ora no…

22 luglio 2020

Il Senato ha discusso e approvato quattro mozioni: due favorevoli e due contrarie al glifosato. Con il Governo che le ha appoggiate tutt’e quattro. Una sceneggiata parlamentare dove, però, i fautori del no all’erbicida, con in testa il senatore Saverio De Bonis, hanno segnato qualche punto a favore. Per quello che può valere, visto che l’attuale Governo italiano obbedisce all’Unione europea dell’euro (cioè alla Germania, leggere Bayer-Monsanto)  

Sul glifosato – il discusso erbicida che non è proprio un toccasana per la salute umana (e nemmeno per la salute degli animali, delle stesse piante e dei terreni) – il Senato della Repubblica ha optato per una soluzione all’italiana: ha discusso e votato 4 mozioni sul glifosato. Due che chiedono al Governo di eliminarlo (primi firmatari, rispettivamente, il senatore Saverio De Bonis e la senatrice Anna Maria Bernini) e altre due mozioni che prevedono l’uso del glifosato (primi firmatari, rispettivamente, la senatrice Elena Cattaneo e il senatore Sgrana).

Il Governo Conte bis, giusto per essere ‘ecumenico’, ha espresso parere favorevole a tutte e 4 le mozioni pur propendo delle modifiche che sono state accolte.

Ecco i punti della mozione presentata dal senatore De Bonis, che è anche il presidente di GranoSalus.

a) Sospensione del provvedimento adottato dal Ministero della Salute-Sanità nel Dicembre del 2017 con il quale è stato recepito il rinnovo dell’uso del glifosato per 5 anni; il Governo italiano deve impegnarsi inoltre a Bruxelles per rivedere tutta la questione legata al glifosato, con riferimento, in particolare, al Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2324 della
Commissione, del 12 dicembre 2017.

b) I grani esteri che arrivano in Italia da Paesi dove il glifosato viene utilizzato in pre-raccolta (cioè per fare maturare il grano artificialmente) debbono essere assoggettati al Principio di precauzione comunitario previsto dal regolamento (UE) 2016/1313, Regolamento recepito sulla carta dal Ministero della Salute ma mai applicato.

c) Stop al grano trattato fatto maturare con il glifosato che arriva in Italia con le navi – anche se i carichi sono stati sdoganati in altri porti europei – e disporre i controlli sul grano importato, facendo ricorso a Laboratori accreditati, rendendo noti i risultati delle analisi. Per ciò che riguarda il grano duro, si fa riferimento, soprattutto, ai porti pugliesi, m anche ai porti siciliani.

d) Stop al glifosato negli alimenti, scoraggiando l’acquisto di grani esteri che si sospetta vengano miscelati con i grani italiani di ottima qualità. Una pratica che falsa le quotazioni del mercato italiano: tema, questo, affrontato da una sentenza del TAR Puglia del Settembre 2019.

e) Eliminazione del glifosato dalle nostre vite significa proteggere la salute delle persone e l’ambiente.

La mozione della senatrice Cattaneo invece, come già ricordato, non esclude l’uso del glifosato.

La mozione della senatrice Cattaneo viene criticata da Isde-Medici per l’Ambiente e dall’Istituto Ramazzini di Bologna che su il Salvagente dichiara:

“La mozione in oggetto va rigettata nella sua totalità: il nostro paese non ha bisogno di alcuna rivisitazione circa l’utilizzo del glifosato. Recenti studi dell’Istituto Ramazzini, che non vengono neppure nominati nella mozione, hanno messo in evidenza che il glifosato e il suo formulato Roundup, a dosi equivalenti alla ADI degli Stati Uniti, procurano formazione di micronuclei (genotossicità), effetto androgenico e aumento del testosterone nel sangue sia nei maschi che nelle femmine (interferenza endocrina), alterazione del microbiota intestinale durante le prime fasi della vita”.

Su AGRICOLAE.EU leggiamo una dichiarazione del senatore De Bonis:

“Sono estremamente soddisfatto del risultato portato a casa in Aula. Con 222 voti a favore, un solo contrario (quello della Cattaneo) e 17 astenuti (tra cui il sovranista Paragone e Fratelli d’Italia) è stata approvata la mozione da noi presentata affinché il Governo adotti ulteriori misure di precauzione sul glifosato. Non esito a definirla una vittoria storica in una battaglia che certamente è ancora lunga. Il glifosato, diserbante introdotto a partire dal 1974, è stato riconosciuto nocivo per la salute sotto molti punti di vista da autorevoli studi scientifici. È dunque inaccettabile non applicare quel Principio di precauzione previsto da precise norme nazionali e comunitarie. Che ancora oggi vi siano residui di questa pericolosa sostanza nei nostri alimenti per colpa dei grani importati dall’estero è una vergogna a cui bisogna porre rimedio quanto prima. E grazie a questa mozione, oggi abbiamo uno strumento in più per farlo”.

“Il glifosato – spiega il senatore – è una sostanza nociva, soprattutto per neonati e bambini. Dunque, è giusto che non vi sia alcuna rivisitazione del suo utilizzo, come chiedeva la mozione della collega Cattaneo. Il governo deve invece prendere precisi impegni su diversi fronti per sorvegliare sul suo utilizzo, e anzi scoraggiarlo. Sebbene le leggi nazionali e comunitarie ne vietino l’uso in pre-raccolta, continuano ad arrivare navi con grani esteri da paesi che per agevolarne la produzione usano il glifosato. Questo, oltre a rappresentare un serio pericolo per la salute dei cittadini e dell’ambiente, costituisce anche una grave forma di concorrenza sleale per il mercato nazionale, i cui grani sono indubbiamente più pregiati e salubri. Evidentemente gli accordi di libero scambio vorrebbero imporre agli italiani, tra i maggiori consumatori al mondo di derivati dei cereali, i residui di questi pesticidi in violazione del principio di precauzione. Tra l’altro, per aver asserito con le analisi che la presenza di questo marcatore fosse un indizio di miscelazione tra grani esteri contaminati e grani nazionali privi di glifosato, ho subito vari giudizi per diffamazione sia in sede civile che penale. Tutti conclusi favorevolmente. Questo perché il tempo è galantuomo, come dimostra anche la votazione di oggi”.

QUI L’ARTICOLO DE il Salvagente

QUI L’ARTICOLO DI AGRICOLAE.EU

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