Un nostro amico ingegnere ci ha suggerito una soluzione semplice, in attesa che il problema degli allagamenti dei sottopassaggi della Circonvallazione di Palermo venga eliminato. A noi l’idea non sembra campata in aria. Eccola
Un nostro amico ingegnere ci fa notare che, in attesa di sistemare i sottopassaggi della Circonvallazione di Palermo, c’è un metodo molto semplice per evitare di fare correre rischi alle persone.
I sottopassaggi esistono dovunque (forse da noi, nella ex Conca d’oro, ci dice, sarebbe stato meglio a realizzare i sovrappassi). La buona pratica tecnica – per ciò che riguarda i sottopassaggi della Circonvallazione – sarebbe quella di dotarli di appositi pozzetti di raccolta acque, all’interno dei quali collocare dei sensori di allagamento collegati in remoto.
Non appena l’acqua raggiunge un certo livello, scatta l’allarme e si accendono i semafori che debbono essere collocati un centinaio di metri prima degli svincoli per accedere alle strade laterali della Circonvallazione.
Gli automobilisti – che comunque vanno informati con cartelloni appositi – una volta che il semaforo è rosso si immettono nelle strade laterali. Magari si creerà un po’ di traffico: sempre meglio che infilarsi in un sottopassaggio sotto la pioggia dal quale gli automobilisti rischierebbero di uscire a nuoto (nella peggiore delle ipotesi – che per fortuna non si è verificata – anche di non uscire…).
Si tratta di una soluzione temporanea piuttosto semplice: per realizzare questo sistema ciò che serve è facilmente reperibile sul mercato, anche via Internet, a costi bassi.
Ribadiamo: non è la soluzione definitiva. Ma siccome questa storia degli allagamenti dei sottopassaggi va avanti da almeno sette-otto anni e nessuno fino ad ora ha fatto nulla, né ci sono state sanzioni per i responsabili di questi pericoli per gli automobilisti, in attesa che il Comune elimini il problema almeno si evitano i rischi per le persone.