Trasporti marittimi in Sicilia: per non perdere il lavoro dorme nella propria auto

5 luglio 2020

La disavventura di un dipendete della Liberty Lines che presta servizio nell’aliscafo Tiziano, il mezzo di trasporto che collega Milazzo con le isole Eolie. Un esempio di come oggi, in tempo di liberismo sfrenato, i lavoratori non hanno più diritti. In sua difesa il sindacato ORSA marittimi e il magistrato Angelo Giorgianni

Quando ci hanno raccontato questa storia non ci volevamo credere: possibile che, nel 2020, i lavoratori vengano vessati così? Lavora per una società che opera nei trasporti marittimi siciliani e dorme nella sua auto perché l’azienda non gli mette a disposizione un alloggio! Direte: perché non torna a casa? Perché abita a oltre 100 Km dal posto di lavoro, non ci sono mezzi pubblici e utilizzando il proprio mezzo spenderebbe un sacco di soldi e non avrebbe nemmeno il tempo per riposare.

Incredibile per quanto possa sembrare, la storia è vera. E ci è stata segnalata dal sindacato ORSA marittimi della Sicilia.

A raccontarla è lo stesso protagonista di questa disavventura, Anthony Ricciardo, che presta servizio presso la Liberty Lines spa, società che gestisce i collegamenti marittimi tra la Sicilia e gli arcipelaghi siciliani.

Scrive lo stesso Ricciardo alla società:

“La presente per rilevare che, in occasione dell’imbarco in corso, non risulta
assegnata allo scrivente la disponibilità di un alloggio per consentire il recupero ed il riposo necessario per l’utile svolgimento dell’attività lavorativa in condizioni di sicurezza come per legge. Devo rammentare che, sin dal primo imbarco risalente all’anno 2012, ho sempre avuto garantito il diritto all’alloggio ed alle indennità di missione ricorrendone i presupposti di fatto e diritto previsti dalla contrattazione collettiva ed integrativa succedutasi in materia. Poiché è significativa la distanza della mia residenza dal luogo ove oggi sono chiamato a svolgere l’attività lavorativa (circa 120 km come a Voi noto), Vi chiedo con particolare urgenza di dotarmi di idonea soluzione abitativa, stante l’assenza di mezzi pubblici di collegamento che mi consentirebbero di iniziare tempestivamente la prestazione ovvero di raggiungere la mia residenza in tempo utile da garantirmi il recupero e/o riposo necessario tra una turnazione e
quella successiva. Confidando in un indifferibile e positivo riscontro alla presente, si porgono distinti saluti”.

Sulla vicenda interviene il magistrato Angelo Giorgianni, che conosce molto bene il ‘complicato’ mondo dei trasporti marittimi della Sicilia.

“Incredibile ma vero – scrive Giorgianni -. Per non perdere il lavoro, in assenza di alloggio, è costretto a dormire in macchina. Ma la Liberty Lines lo sa? E’ un essere umano che lavora per noi e che versa in difficoltà e soffre per bisogno. Abbiamo il dovere di aiutarlo”.

“Ricciardo Anthony – scrive sempre Giorgianni – è imbarcato nell’aliscafo Tiziano linea statale Milazzo-Eolie della Liberty Lines. Sta svolgendo una turnistica di 8 ore: 7 giorni di mattina e 7 di pomeriggio. È residente a Reitano, in provincia di Messina, che distanza circa 120 km dal porto di imbarco. Così questo povero disgraziato, essendo impossibilitato a rientrare nella sua residenza, data la distanza e l’onerosità del costo di trasporto in assenza di mezzi pubblici, da un paio di giorni è costretto a dormire in macchina. Evidentemente, se vuole portare qualche soldo a casa non si può permettere il lusso di prendere alloggio a pagamento ma, data la distanza tra residenza e posto di lavoro, la Liberty Lines non avrebbe il dovere quantomeno morale di provvedere a risolvere questo problema, nell’interesse non solo del suo lavoratore ma anche della qualità della prestazione lavorativa, che non può non risentire della qualità del riposo del lavoratore? Mi auguro che la Liberty Lines non volga lo sguardo da un altra parte e non si trinceri dietro qualche codicillo del contratto di lavoro!”.

Ci chiediamo e chiediamo; chi è che amministra questa società?

 

 

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