Ecco i soliti i ‘Poltrosauri’ della Sicilia oggi prostrati al cospetto del padrone-Padano

26 giugno 2020

La Sicilia politica che non cambia mai, che insegue solo potere, poltrone e denaro facile è di nuovo al lavoro. Finito il ‘giro’ con la vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra ormai in crisi, i soliti noti del trasformismo siciliano, in vista di prossime elezioni, si sono già prenotati per presentarsi come il “nuovo” all’ombra dei Padani di Pontida!

da Franco Calderone
Componente Direttivo Nazionale Movimento M24A Equità Territoriale
Coordinatore Regionale Movimento M24A Equità Territoriale – Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Le vicine elezioni cominciano a farsi sentire incombenti e la campagna elettorale, riprendendo nel “liberi tutti” ormai senza freni, vede in Sicilia l’indigesto proliferare di soggetti che, senza alcun senso di realtà e pudore si ripropongono o, peggio, vengono riproposti con quell’attributo ormai talmente inflazionato da risultare stucchevole ed imbarazzante: “il nuovo”.

Uomini e soggetti politici, sedicenti portatori delle giuste ragioni della Sicilia si presentano al richiamo per allearsi con i vecchi e nuovi nemici di questa terra; vecchie conoscenze e nuovi barbari calati dal Nord per perpetuare quel perverso colonialismo portato avanti da 160 anni.

Dinosauri, monumenti alla nullità affetti dalla “Sindrome del Poltrosauro”; pachidermici nei movimenti, ma scattanti come faine appena si sente odore di poltrona, poltroncina o anche solo di “pusticieddu”, quanto basta per non doversi inventare un lavoro, parola così drammaticamente ostica a questi soggetti. Incarnano il principio che “pecunia non olet, sicut imperium”: il denaro non fa odore, come anche il potere e quindi tutti lì pronti a sedersi alla tavola di chiunque dia loro da grufolare dalla propria mano e poco importa se, fino a ieri, quella mano abbia lanciato letame in faccia a loro, alla loro gente, mortificandola nel peggiore dei modi o abbia consentito di saccheggiare, devastare, impoverire la propria terra e loro latitanti senza un minimo di dignità.

Eppure si presentano dopo essersi levate le mutande dalla faccia e si spacciano per coloro che hanno la soluzione per ogni cosa, capaci di poteri miracolistici e come sempre, da sempre, saranno deferenti al diktat del padrone e metteranno la museruola quando territori ricchi di storia saranno devastati per essere cementificati; quando per l’ennesima volta verranno dirottati al Nord fondi che già sono al minimo indispensabile per avere al Sud una sanità efficiente, una scuola che funzioni, dei trasporti funzionanti.

Insomma saranno “brave persone che non parlano e che rimangono a casa”; lasceranno che si continui a perpetrare lo scempio di una regione, di una terra meravigliosa che loro vedono soltanto come fonte di denaro e potere.

Almeno quello che il padrone dal “continente” consentirà loro di avere.

Quando avrebbero potuto fare, non hanno fatto!

Adesso stanno brigando in un tragico Mercante in Fiera dagli esiti letali per questa terra. Si prostrano al nuovo padrone padano al quale, giorno dopo giorno, vengono tributati doni sperando nella sua benevolenza, magari che consenta la loro sopravvivenza politica.

Ci sono quelli che, non potendo esprimersi altrimenti, scimmiottano chi davvero crede nel riscatto e nella rinascita del Sud e della Sicilia, della nostra Sicilia, “la nostra” e non la loro, sia chiaro; scopiazzano maldestramente i principi e le idee di chi sta lavorando davvero con onestà intellettuale per creare una realtà nuova che non sia mai più quel che è stato da ottant’anni.

Quando avrebbero potuto fare, non hanno fatto!

Adesso si presentano e vengono presentati dai loro lacchè come il nuovo, ma è davvero difficile comprendere come possano riuscire a farlo senza arrossire dalla vergogna dopo aver tradito ogni promessa, disatteso ogni impegno; consentito che questa nostra, solo nostra Sicilia, venisse calpestata nell’indifferenza.

Foto tratta da Positano News

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