SERALE/ Il pericolo di migranti positivi in Sicilia: presidente Musumeci, applichi l’articolo 31 dello Statuto

25 giugno 2020

Invece di lamentarsi con Roma e di invocare l’aiuto dei parlamentari nazionali eletti in Sicilia che, tranne rari casi, sono al servizio dei partiti politici nazionali non certo del popolo siciliano, il presidente della Regione dovrebbe applicare l’articolo 31 dello Statuto. Scoppierebbe un pandemonio politico? Meglio così!

S’infervora la polemica sui migranti che arrivano in Sicilia (e, a quanto pare, almeno per quello che riguarda l’Italia, solo in Sicilia: chissà perché). Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, attacca il Governo nazionale:

“Malgrado i continui arrivi in Sicilia, il Governo centrale si ostina a non dotarsi di ulteriori navi – come da noi richiesto – per ospitare i migranti per la quarantena obbligatoria. Emerge chiara, quindi, che la volontà di Roma è quella di destinare centinaia di queste persone nei malsani e insicuri hotspot dell’Isola. Con l’aggravante che eventuali soggetti positivi sarebbero difficili da gestire senza contagiare tutti gli altri”.

In effetti, 28 migranti positivi sono già su una nave a Porto Empedocle. E si attendo altri migranti. Cosa, questa, che Sputnik Italia aveva previsto lo scorso Aprile (qui un nostro articolo che riprende l’approfondimento di Sputnik Italia).

Il presidente della Regione siciliana teme – e non ha torto – che i migranti positivi, una volta sbarcati in Sicilia, diventino fattore di contagi.

“Se così fosse – prosegue Musumeci – sarebbe un intollerabile atto di cinismo da parte del Governo nazionale, destinato a compromettere la promettente ripresa turistica pur di risparmiare sul costo della locazione delle navi. Faccio appello al presidente del Consiglio e a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia per scongiurare una batosta economica che sarebbe peggiore di quella determinata dall’epidemia”.

E qui, invece, il presidente Musumeci sbaglia: lui ha già i poteri per replicare a Roma, anche a costo di scatenare un pandemonio politico: deve solo applicare l’articolo 31 dello Statuto siciliano che così recita:

“Al mantenimento dell’ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l’impiego e l’utilizzazione, dal Governo regionale. Il Presidente della Regione può chiedere l’impiego delle forze armate dello Stato.

Tuttavia il Governo dello Stato potrà assumere la direzione dei servizi di pubblica sicurezza, a richiesta del Governo regionale, congiuntamente al Presidente dell’Assemblea e, in casi eccezionali, di propria iniziativa, quando siano compromessi l’interesse generale dello Stato e la sua sicurezza.

Il Presidente ha anche diritto di proporre, con richiesta motivata al Governo centrale, la rimozione o il trasferimento fuori dell’Isola, dei funzionari di polizia.

Il Governo regionale può organizzare corpi speciali di polizia amministrativa per la tutela di particolari servizi ed interessi”.

Il presidente Musumeci si deve limitare ad applicare questo articolo dello Statuto siciliano. Punto.

Il presidente chieda alla Polizia di intervenire a tutela dell’ordine pubblico. Perché è impensabile che migranti, dei quali non si conosce lo stato di salute, entrino in Sicilia.

E’ un discorso logico: se lo Stato non vuole inviare altre navi dove far alloggiare i migranti che arrivano per effettuare quarantena e controlli sanitari, ebbene, è chiaro che lo Stato, o meglio, il Governo nazionale di PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali vuole che i migranti entrino in Sicilia, anche con il rischio di contagiare non soltanto altri migranti con i quali verrebbero a contatto negli hotspot, ma anche la popolazione della nostra Isola.

Sbagliamo o è ciò che temono in queste ore a Lampedusa dove gli sbarchi di migranti si susseguono a ritmo continuo? E perché le paure degli abitanti di Lampedusa non dovrebbero essere le stesse degli abitanti dei Comuni siciliani dove i migranti verrebbero eventualmente ospitati per quarantena e controlli in assenza di altre navi?

Per impedire questo eventuale scenario Musumeci provi ad applicare l’articolo 31 dello Statuto.

Polizia e forze armate dello Stato diranno di no, perché obbediranno al Governo romano? Benissimo: sarà unop scontro politico. E allora quale sarebbe il problema?

Sui giornali leggiamo che in Sicilia il virus è quasi assente. Se, dopo l’arrivo dei migranti si dovessero registrare contagi tra la popolazione siciliana – cosa che noi ovviamente non ci auguriamo – ebbene, non sarà difficile capire la genesi di tali eventuali contagi.

Nulla contro i migranti, la cui presenza, in Sicilia, è sempre gradita. Il problema è di ordine sanitario. E anche economico e logistico: il Governo nazionale non può pensare di organizzare in Sicilia – a quanto pare solo in Sicilia – i campi per i migranti dove effettuare quarantena e controlli sanitari.

Se ciò dovesse succedere, poi vedremo quanto voti prenderanno alle prossime elezioni in Sicilia il PD, il Movimento 5 Stelle i renziani e Liberi e Uguali. 

In questi casi, presidente Musumeci, serve la politica: che in Sicilia significa applicazione dello Statuto.

Presidente Musumeci, ce l’ha il coraggio di ‘armare’ questa turilla con Roma?

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