SERALE/ Movimento 5 Stelle: perché Alessandro Di Battista sta solo perdendo tempo

15 giugno 2020

Le polemiche di queste ore interne al Movimento 5 Stelle vedono Alessandro Di Battista intento a provare a strappare a Beppe Grillo il controllo del Movimento 5 Stelle. In questo articolo proveremo a illustrare perché si tratta di un progetto politico sbagliato   

La storia è nota. Beppe Grillo, per motivi mai chiariti, ha imposto al Movimento 5 Stelle l’alleanza con il PD. Ne è venuto fuori un Governo Conte bis sbilanciato verso il Partito Democratico, che ha la metà dei parlamentari rispetto ai grillini, ma ha la maggioranza in Consiglio dei Ministri e controlla i Ministeri più importanti. In più, il partito di Zingaretti si è preso anche la poltrona di commissario europeo con Paolo Gentiloni.

Se il Governo con la Lega era già un’anomalia, il Governo dei grillini con il PD è un disastro per il Movimento 5 Stelle, perché agli impegni assunti con gli elettori ‘traditi’ durante il Governo con la Lega ha aggiunto altri impegni traditi con i propri elettori per volere del PD.

Il PD, di fatto, fino ad oggi ha vinto su tutta la linea. Ha imposto ai grillini l’Alta velocità ferroviaria nel Nord Italia e ha fatto ‘inghiottire’ agli stessi grillini la rescissione del contratto con gli attuali gestori delle autostrade.

I grillini al Governo hanno ceduto su tutto e, con molta probabilità, avrebbero detto sì anche al MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, se non fosse intervenuto Alessandro Di Battista a bloccarlo, forse spalleggiato sotto sotto dal coordinatore nazionale del Movimento, Vito Crimi, che non è mai stato un estimatore del PD.

In questo momento, grazie a Di Battista, una parte a quanto pare maggioritaria dei parlamentari del Movimento 5 Stelle non ne vuole sapere di approvare il MES; e deve trattarsi di un bel numero di deputati e senatori se nemmeno con i voti di Forza Italia il Governo Conte bis ha in ‘numeri’ in Parlamento per far passare il MES.

Da un lato c’è il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che non forza sul MES, perché teme il “No” del Parlamento, che potrebbe anche significare l’apertura della crisi del suo Governo; dall’altra parte c’è Alessandro Di Battista che temporeggia.

A rigor di logica, Di Battista dovrebbe avviare la scissione del Movimento 5 Stelle e mettere in crisi il Governo Conte bis. Ma non vuole la scissione: Di Battista vorrebbe ‘soffiare’ il Movimento a Grillo, perché è convinto che, andando al voto con lui a capo dello stesso Movimento 5 Stelle, gli elettori tornino a votare in massa per i grillini.

Il ragionamento politico di Di Battista è un po’ ingenuo. Perché se, di fatto, Grillo ha ‘consegnato’ il Movimento al PD, deve avere le suo buone ragioni. E piuttosto che cedere il Movimento a Di Battista, Grillo darà battaglia e cercherà di tenere con sé i parlamentari che appoggiano l’alleanza con il PD.

Perché a nostro avviso Di Battista sta perdendo tempo? Per due ragioni.

In primo luogo perché, come già accennato, Grillo non mollerà.

In secondo luogo perché l’idea di Di Battista che gli italiani, con lui nuovo leader, torneranno a votare per il Movimento 5 Stelle potrebbe non essere giusta.

In quasi tre anni di Governo, infatti, i grillini ne hanno combinate di tutti i colori. Gli elettori, ormai, hanno capito che i grillini non sono politicamente affidabili. Di Battista, piuttosto che inseguire il sogno di un Movimento 5 Stelle con lui leader, dovrebbe invece pensare a qualcosa che faccia dimenticare agli elettori il Movimento 5 Stelle, la cui credibilità politica è ormai compromessa.

Di Battista dovrebbe pensare a un nuovo soggetto politico. Ma sta perdendo troppo tempo. Più rimane dentro il Movimento 5 Stelle, più subisce il logoramento politico in atto nel Movimento 5 Stelle, che si trasferisce anche sulla sua immagine politica, appannandola.

Dialogare ancora con Grillo, con Luigi Di Maio e con tutti gli altri grillini è un errore per Di Battista, perché i fallimento oggettivi del Governo Conte bis appannano la sua immagine e lo rendono meno credibile agli occhi degli elettori.

In politica, è vero, bisogna sempre mediare. Ma c’è un momento in cui bisogna ‘strappare’. Continuare, come fa Di Battista, a presentarsi ancora come il sostenitore di un Governo con il PD è sbagliato, perché quello di Conte è un Governo che va sistematicamente contro gli interessi popolari e contro il Sud, che è la parte del Paese che, alle elezioni politiche del 2018, ha tributato ai grillini un grande consenso.

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