Dopo che mezza Sicilia è andata a fuoco il Governo Musumeci dà il via alla stagione antincendio

15 giugno 2020

Gli ultimi fuochi sono stati registrati in queste ore nel bosco di Magaggiaro, tra Menfi e Montevago, in provincia di Agrigento, a Partinico, a Cefalù e persino nell’isola di Salina. Si sa: ognuno ha i propri tempi. E non si può pretendere che il Governo regionale di Nello Musumeci avvi la stagione antincendio con le opere di prevenzione del fuoco ad Aprile: sarebbe troppo razionale… Le dichiarazioni di Vincenzo Figuccia 

“Finalmente, dopo mesi di attesa, da domani scatterà il via per i lavoratori dell’antincendio della Regione siciliana che resteranno in forza fino al prossimo settembre”.

Lo dice Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars è leader del Movimento Cambiamo la Sicilia.

“E’ assurdo – aggiunge il parlamentare – che ogni anno si aspetti l’arrivo della stagione degli incendi per avviare la campagna AIB dopo che tutti noi abbiamo assistito ad una incalcolabile devastazione del patrimonio boschivo siciliano. L’assenza di un’idonea attività di manutenzione che ha ragion d’essere in altri periodi dell’anno, lo scarso supporto all’idea di garantire un presidio territoriale costante ricorrendo a questi soggetti per tutto l’anno ha come inevitabili conseguenze quanto vediamo con i nostri occhi”.

In effetti, da Maggio ad oggi, nella nostra Isola, abbiamo già registrato decine e decine di incendi. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’incendio che ha incenerito il bosco di Magaggiaro, 100 ettari di verde finiti in fumo.

I responsabili? I piromani! Tanto che, adesso, come nel Far West, la politica siciliana vuole istituire le taglie…

E le responsabilità della Regione e dei Comuni dell’Isola? Di questo non si deve parlare! Inutile precisare che se le aree verdi vengono abbandonate, se, a partire da Aprile (e non a Giugno!), non vengono effettuate le opere di prevenzione degli incendi i rischi sono elevatissimi. Tutto inutile: la politica ha già provato la ‘soluzione’: le taglie, cioè le ricompense, a chi troverà o farà catturare i piromani?

Arresteranno anche il vento di Scirocco? Ancora non è chiaro. L’unica cosa chiara è che i boschi che prendono fuori sono quasi tutti abbandonati e privi di opere di prevenzione degli incendi. Ma, tanto, una volta che il fuoco li ha inceneriti come si fa a dimostrarlo?^

In compenso la regione siciliana ha ‘risparmiato’ sui costi del personale antincendio per due mesi: Aprile e maggio: volete mettere?

Certo, qualche ‘euro’ per i Canadair – gli aerei anfibi chiamati in soccorso in caso di incendi – è volato via. Ed è anche logico: solo in questi giorni, oltre al bosco di Magaggiaro, tra Menfi e Montgevago, in provincia di Agrigento, sono stati registrati incendi a Cefalù, a Partinico e persino nell’isola si Salina.

Per non parlare della sciroccata di Maggio quando il fuoco, a Palermo, si è ‘mangiato’ il verde di Baida, San Martino delle Scale e Monte Cuccio.

Meno male che nessuno va a chiedere ai nostri governanti quanto hanno speso, da Maggio ad oggi, per il servizio reso dai Canadair (in media, 14-15 mila euro ora): meno male che questa curiosità malsana è solo nostra, che pensiamo sempre al peggio…

Che dire, alla fine, del fuoco che si ‘mangia’ il verde della Sicilia? “Incomprensibile se pensiamo che la biodiversità presente sui suoli siciliani rivendica orgoglio, tutela e potenziamento del sistema di forestazione – ricorda sempre Figuccia -. Auspico che l’amministrazione regionale impari che questi lavoratori vanno valorizzati e auguro agli stessi di poter svolgere con serenità il proprio lavoro tra i tanti pericoli e le difficoltà a cui sono sottoposti nel loro ruolo di angeli dei boschi in Sicilia”.

Foto tratta da Mab Sicilia Movimento Antincendio Boschivo

 

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