La Lega di Salvini nel Sud e in Sicilia fa proseliti. E i meridionali e i siciliani che fanno? Chiacchiere!

13 giugno 2020

Partito del Sud? Partito sicilianista? Di fatto, fino ad oggi, non c’è stato e non c’è né l’uno, né l’altro. Ricordiamoci che la prima manifestazione che ha visto i sicilianisti uniti lo scorso 2 Giugno è ‘merito’ del presidente Musumeci, che è riuscito a unire l’universo sicilianista contro di lui. Non parliamo del Movimento 24 Agosto di Pino Aprile dove si producono libri, articoli e convegni, ma nessuna candidatura. Proseguendo così la Lega continuerà a prendere voti anche al Sud    

Il Ponte sullo Stretto di Messina è una presa per i fondelli. E il ‘capo’ della Lega, Matteo Salvini, in queste ore in Sicilia, rilanciando quest’opera inutile che non si realizzerà mai non fa altro che rilanciare la solita presa per i fondelli ai danni del Sud e della nostra Isola.

Già, la Sicilia è un’Isola: e tale deve restare. Non abbiamo bisogno di Ponti tra Scilla e Cariddi. Dopo cinque anni lo Stato italiano, che in Sicilia ha la competenza sulle strade statali e su alcune autostrade, non è riuscito a rimettere in piedi nemmeno un viadotto di poche centinaia di metri sull’autostrada Palermo-Catania (leggere il viadotto Himera): e dovrebbe realizzare il Ponte tra Sicilia e Calabria? “Ma mi faccia il piacere”, direbbe il grande Totò!

Per il resto, a noi, della Lega di Salvini non ce ne può fregare di meno. Però una cosa la dobbiamo scrivere: pur essendo, nel Sud, una forza politica giustamente osteggiata (nessuno ha mai dimenticato “Forza Etna”, “meridionali terroni” e altre offese varie), Salvini e i suoi sodali stanno mettendo radici anche nel Sud. Perché questo sta avvenendo abbiamo provato a illustrarlo poco più di un anno fa: perché nel Sud centrodestra, centrosinistra e grillini vengono votati sempre meno e la gente cerca un’alternativa.

Ci vorrebbe una formazione politica del Sud, ma tale formazione politica del Sud fino ad oggi non c’è e così molti meridionali e siciliani votano Lega nell’illusione che sia un’alternativa alla vecchia politica. 

Per carità: il sì di Salvini al Ponte aiuta tanti siciliani e tanti calabresi a capire che la Lega è vecchia politica. Ma – lo ribadiamo – in assenza di un soggetto politico del Sud molti meridionali voteranno per Salvini, che ci piaccia o no.

Ci sono siciliani che dicono: noi siamo siciliani e non meridionali e vogliamo un partito sicilianista. Benissimo: ma questo partito sicilianista unito c’è?

Ammettiamolo: se non fosse stato per il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che è riuscito ad offendere tutto il variegato mondo sicilianista, la manifestazione dello scorso 2 Giugno a Palermo non sarebbe riuscita.

Se è riuscita, via, il ‘merito’ è di Musumeci che ha compiuto il ‘miracolo’ di portare in piazza tutte le anime del sicilianismo per l’occasione riunite contro di lui.

Riusciranno i sicilianisti a trovare una sintesi politica credibile in vista delle prossime elezioni regionali siciliane? Ragazzi, va detto: a parlare e a scrivere siamo tutti bravi, ma in politica ci vogliono coraggio, determinazione e, soprattutto, credibilità. Se ci sono questi tre elementi i voti arrivano. Se non ci sono tutto è inutile.

Che ci piaccia o no, Salvini viene al Sud e in Sicilia, lo fischiano, lo criticano: ma lui si presenta lo stesso. E fa proseliti. Non molti, in verità: le percentuali della Lega nel Sud e in Sicilia sembrano interessanti, ma in realtà i voti non sono poi tanti, se è vero che l’astensione è molto alta.

Ma se in Sicilia c’è almeno la speranza che i sicilianisti possano provare a fare fronte unico, nel resto del Sud c’è il deserto. Le speranze che tanti avevano riposto nel Movimento 24 Agosto per l’equità Territoriale di Pino Aprile, a quanto pare, in termini di concretezza politica, sono state mal riposte.

I nostri amici del Movimento, per carità, sono tutti bravissimi: ‘intellettuali’, filosofi, economisti, scrittori, poeti, ma ‘a strinciuta, come diciamo noi in Sicilia – cioè al momento di sporcarsi le mani per entrare nell’agone politico – si tirano indietro. Fino a quando c’è da ‘filosofeggiare’ sono imbattibili: ma di presentarsi al cospetto degli elettori nemmeno se ne deve parlare!

Se glielo chiedete vi risponderanno:

“Non siamo pronti e non vogliamo rovinare tutto”.

Ma “tutto” che?, ci chiediamo noi, se di concreto, fino ad oggi, in termini elettorali, non hanno fatto alcunché? Tanto di cappello per i libri, gli articoli, i convegni, le dirette Facebook e chi più ne ha più ne metta. Ma…

L’autore di questo articolo è originario di Sciacca. A Sciacca – cittadina siciliana molto legata al mare – le persone si distinguono in due grandi categorie: quelli che portano ‘i pisci ‘nterra e quelli che pisci ‘nterra unni portanu.

I primi – quelli che andando a mare pescano il pesce e lo portano a terra (purtari ‘i pisci ‘nterra) sono gli operosi: gente che le cose le dice e le fa per davvero; i secondi – quelli che vanno a mare e tornano senza aver pescato nulla (chiddi c’un portanu pisci ‘nterra) – sono i chiacchieroni che parlano, parlano ma di concreto fanno poco o nulla.

Ecco, con rispetto parlando, a noi i nostri amici del Movimento 24 Agosto ci ricordano un po’ i secondi: parlano, scrivono, organizzano convegni, ma quando si arriva al momento politico della concretezza – e cioè presentarsi al cospetto degli elettori, metterci la faccia – non ne vogliono sapere.

Alle elezioni regionali della Calabria non si sono presentati. E ha stravinto il centrodestra.

Tra qualche mese si voterà in Puglia. Noi seguiamo, per quel po’ che possiamo, le vicende politiche pugliesi. Sappiamo, ad esempio, che il presidente della Regione Puglia uscente, Michele Emiliano (PD), rispetto a tre temi cruciali per questa terra – l’ex ILVA di Taranto, la TAP nel Salento e l’agricoltura, grano duro e olio d’oliva extra vergine in testa (la Puglia, per la cronaca, è la prima Regione italiana per la produzione di grano duro e la prima Regione italiana per la produzione di olio d’oliva extra vergine) – non c’è stato e non c’è.

Nel centrosinistra non mancano le divisioni. Idem nel centrodestra pugliese dove, a quanto ci risulta, i leghisti di Salvini e Fratelli d’Italia sembrano non apprezzare la candidatura dell’ex democristiano Raffaele Fitto, considerato – in verità non a torto – esponente della vecchia politica.

In questo clima di divisioni un candidato del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale – a nostro modesto avviso – dovrebbe spopolare. Non diciamo di candidare Pino Aprile (che peraltro è pugliese ed è cresciuto nel quartiere Tamburi di Taranto, là dove i fumi dell’ILVA hanno fatto danni enormi): ma un nome lo potrebbero anche trovare per provarci.

Ma fino ad oggi – almeno a noi risulta così – non si parla di partecipazione del Movimento 24 Agosto alle elezioni regionali pugliesi.

L’unica cosa che fanno egregiamente è attaccare la Lega. Ma per favorire chi, alla fine? La vecchia politica che, se non fosse arrivata la pandemia di Coronavirus, avrebbe già massacrato il Sud e la Sicilia con l’Autonomia differenziata?

 

 

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