Montanelli? La statua va rimossa perché era razzista. E Garibaldi che era schiavista e “scafista”?

11 giugno 2020

Italia sempre più incredibile. Secondo alcuni ‘cultori’ delle lotte per i diritti, la statua che Milano ha dedicato al più grande giornalista italiano del ‘900 andrebbe rimossa perché, da ventenne, in Eritrea, allora colonia italiana, conviveva con una minorenne. E di Garibaldi  che faceva lo “scafista” nel Perù, trasportando cinesi che venivano venduti come schiavi che ne facciamo? 

Indro Montanelli era nato nel 1909. Negli anni ’30 era un ventenne finito in Eitrea, all’epoca colonia italiana. Questo sarebbe il suo passato “colonialista”. Aggravato dal fatto di avere convissuto con una minorenne. Per questo motivo la statua che Milano gli ha dedicato nei giardini di via Palestro dovrebbe essere rimossa! Il ricordo del più grande giornalista italiano del 900 dovrebbe essere eliminato perché, da ventenne, in un momento storico in cui il colonialismo era la regola, conviveva con una minorenne!

Questa è l’Italia di oggi. Un Paese ricattato e massacrato dai liberisti dell’Unione europea dell’euro – quelli che hanno già distrutto la Grecia provocando disperazione e morti – che trova il tempo per ‘riflettere’ (si fa per dire) su una vicenda di 90 anni fa (Montanelli è morto nel 20101, da novantenne).

Non si riflette sugli oltre 10 milioni di poveri, sulle imprese che chiuderanno causa Coronavirus, sull’economia che cola a picco, sulla disoccupazione che sta esplodendo: si discute se togliere o meno la statua di Montanelli a Milano!

Ma questi Sentinelli di Milano – a quanto leggiamo protagonisti di lotte per i diritti – la conoscono la storia di Montanelli?

Lo sanno che venne condannato a morte dai fascisti e che si salvò in parte per fortuna, in parte per l’intervento dell’allora Arcivescovo di Milano, Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster?

Lo sanno che Montanelli, oltre che il più grande giornalista italiano del ‘900, è stato un grande intellettuale del ‘900? Lo sanno ha vissuto gomito a gomito con i grandi artisti e scrittori italiani ed europei del suo tempo?

Lo sanno che ha conosciuto e raccontato i grandi scrittori e poeti italiani del ‘900? Lo sanno che ha vissuto la stagione di Giuseppe Prezzolini, Giovanni Papini, Eugenio Montale, Giuseppe Marotta e ci fermiamo qui perché l’elenco sarebbe lunghissimo?

Lo sanno che è stato ‘gambizzato’ dalle Brigate rosse?

Lo sanno che, oltre che giornalista, Montanelli è stato anche un grande scrittore e, insieme con Marco Nozza e Roberto Gervaso, autore di libri di storia – La Storia d’Italia – che sono stati letti da milioni di lettori non solo italiani?

Già, la storia del proprio Paese che gli italiani spesso non conoscono. Il cruccio di Montanelli è sempre stato il ‘carattere’ dell’Italia: “Un Paese che non conosce il proprio ieri”, diceva. Celebre la sua intervista sull’Italia senza antenati e senza posteri, perché Paese di “contemporanei”, con gli italiani “imbattibili nei mestieri servili”.

Dopo di che vorremmo porre qualche domanda a chi vorrebbe ‘moralizzare’ il presente rimuovendo il passato. Ma se il ricordo di Montanelli va rimosso perché, da ventenne, conviveva con una minorenne eritrea, che dobbiamo fare con Garibaldi che, da adulto, in Sud America, faceva quello che oggi si definirebbe “scafista”, trasportando cinesi che poi venivano venduti come schiavi?

Esageriamo? Se pensate che siamo dei denigratori leggete questo passo di un’intervista allo storico Giorgio Candeloro riportata in un articolo di Ignazio Coppola:

“Comunque Garibaldi – dice lo storico Candeloro – un po’ avventuriero, un po’ uomo d’azione, non era tipo da lavorare troppo a lungo in una fabbrica di candele. Va in Perú; e, come capitano di mare, prende un ‘comando’ per dei viaggi in Cina. All’andata trasportava guano (depositi di escrementi di uccelli che si trovano nelle isole al largo del Perú), al ritorno trasportava cinesi per lavorare il guano: la schiavitú in Perú era stata abolita e il guano non voleva lavorarlo più nessuno”.

Insomma – afferma Candeloro – un lavoretto un po’ da negriero. E così lo storico conclude l’intervista a proposito di Garibaldi:

“Era un avventuriero, un uomo contraddittorio, fantasioso, un personaggio da romanzo”.

QUI POTETE LEGGERE PER ESTESO L’ARTICOLO CHE RACCONTA IL GARIBALDI “SCAFISTA”. 

Quindi la statua di Montanelli va rimossa perché, da ventenne, conviveva con una minorenne eritrea, mentre di Garibaldi schiavista e “scafista” ci teniamo le statue e le vie, le scuole e i teatri intitolati a lui?

 

 

 

 

 

 

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