Cosa non hanno combinato con i trasporti marittimi in Sicilia? La denuncia del sindacato ORSA

11 giugno 2020

Sono dure e circostanziate le accuse che il sindacato ORSA muove alla gestione del trasporto marittimo in Sicilia. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, e lo ‘sgusciante’ assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone, faranno qualcosa? Se poi le cose precipiteranno che diranno? Che non ne sapevano niente? 

In Sicilia non c’è solo lo sfascio dei trasporti aerei. Ci sono anche i trasporti marittimi, dove politici e armatori ne combinano di tutti i colori. Noi, ogni volta che dei trasporti via mare, scopriamo sempre ‘novità’. E’ il caso del seguente comunicato della segretaria provinciale del sindacato ORSA di Messina:

“A seguito della pandemia dichiarata per il COVID-19, su indicazione della Regione siciliana – leggiamo nel comunicato dell’ORSA – sono stati stabiliti i servizi
essenziali da svolgere per le isole minori (leggere gli arcipelaghi siciliani: Eolie, Ustica, Egadi, Pantelleria, Pelagia ndr). Tali servizi prevedevano l’espletamento delle linee sovvenzionate statali ex Siremar, modificate relativamente ad orari e periodicità, con soppressione di qualche corsa, ed il fermo delle linee a sovvenzione regionale. In realtà non sono state impiegate dagli armatori esclusivamente le unità appartenenti alle linee statali, ma un misto tra regionali e statali, e ciò ad assoluta discrezionalità dei medesimi”.

A questo punti arriva il bello:

“Sono risultate fermate solo le navi con più costi di gestione – scrive il sindacato ORSA –  che gli armatori hanno sostituito con quelle sovvenzionate dalla Regione, oggettivamente meno dispendiose. Specificatamente, la Caronte & Tourist ha disposto il fermo delle navi Laurana e Sansovino, sostituite dalle navi Cossyra e Lampedusa.
Tale mirata pianificazione ha sicuramente prodotto un notevole risparmio nella gestione di strategia aziendale di Caronte & Tourist”.

“Anche la scelta oculata della nave Lampedusa – prosegue il comunicato – appare frutto di un’azione di mero opportunismo di risparmio aziendale, dal momento che la predetta nave è notoriamente inidonea al collegamento tra la Sicilia e le isole minori.
Se mai ci fosse bisogno di ulteriori argomenti, a titolo esemplificativo, basta vedere il numero dei viaggi effettuati dalla nave Lampedusa per rendersi conto che è stata garantita la navigazione solo in condizioni di totale calma di vento e mare”.

“Le navi inoperose – scrivono sempre i sindacalisti dell’ORSA – sono rimaste armate e con tabelle di armamento ridotte (circa il 50%), ed il personale tutto, avventizi
compresi, in turnistica del 15/15 (15 giorni a bordo e 15 di riposo a casa)”.

A questo punto arriva un affondo:

“Anche Liberty Lines – si legge nel comunicato – ha provveduto alla soppressione dei mezzi a sovvenzione regionale e, stante la riduzione delle corse a carattere statale, ha utilizzato indiscriminatamente il personale in rotazioni assurde, e ciò a prescindere dai diritti acquisiti dai singoli lavoratori, giustificando la necessità di dover dividere il lavoro in parte equa al malcelato scopo di voler addebitare i costi del personale in licenza al fondo Solimare in assenza dei presupposti per il positivo accesso a tale tipo di copertura assicurativa“.

Quindi l’altro ‘siluro’ agli armatori:

“Infatti se, come appreso da rappresentanti delle istituzioni all’uopo preposte presso la Regione siciliana – scrivono sempre i sindacalisti – nel periodo del COVID-19 gli armatori hanno continuato a ricevere regolarmente i contributi statali e regionali per i trasporti marittimi, è facilmente deducibile che le medesime società di navigazione che hanno mantenuto i collegamenti consentiti con le isole minori della Sicilia, non potevano accedere alla copertura speciale (fondo Solimare) traendone innegabile vantaggio economico e ciò ad evidente discapito del personale, il solo che ha subito conseguenze negative facilmente desumibili”.

“A parte la rotazione – sottolineano sempre all’ORSA – il personale in forza agli armatori ha visto assorbirsi in prima battuta il monte ore dei riposi compensativi maturati e/o le ferie, per poi vedersi drasticamente ridotta la busta-paga a seguito dell’intervento del fondo Solimare. Per altri versi se, ad esempio, si guarda Caronte & Tourist, da conteggi noti risulta pari più o meno ai 20 milioni annui di euro l’incasso proveniente dalla vendita di biglietti. E’ evidente che, essendo le linee turistiche quelle effettuate, è naturale come i relativi incassi diventano irrisori nei mesi di Febbraio, Marzo ed Aprile (bassa stagione) in confronto dei risparmi gestionali ottenuti con le strategie discrezionali attuate e consentite senza alcun controllo (fermo delle navi con maggiori costi di gestione e l’impiego di navi inidonee per come sopra indicato a titolo esemplificativo)”.

A questo punto l’organizzazione sindacale pone tre domande:

“1. Durante il periodo, ancor oggi emergenziale, del COVID-19, vengono attuati dalle Istituzioni all’uopo preposte i necessari controlli nei riguardi degli armatori per verificare il rispetto e l’osservanza delle disposizioni normative prescritte per garantire l’esecuzione in sicurezza del servizio essenziale di collegamento tra la Sicilia e le isole
minori?”.

“2. Vengono attuati dalle Istituzioni all’uopo preposte i necessari controlli nei riguardi degli armatori per verificare la legittimità del loro operato nella strategia di contenimento dei costi come risultata attuata?”.

“3. Vengono attuati dalle Istituzioni all’uopo preposte i necessari controlli nei riguardi degli armatori per verificare e per appurare la legittimità del comportamento degli armatori con l’avvenuto accesso ai sistemi di Cassa Integrazione straordinaria previsti in campo marittimo?”.

“Poiché si teme che gli effetti negativi del periodo emergenziale si siano riverberati solo sui diritti dei lavoratori marittimi – si legge nel comunicato – il sindacato scrivente, già da parecchio tempo ed in più di un’occasione, ha segnalato tali ‘peculiarità’ alle autorità Istituzionali all’uopo preposte senza ancora ricevere debito riscontro. Si chiede, in ultimo , alle stesse Istituzioni di operare i dovuti controlli nell’aggiudicazione degli appalti, al fine di garantire i diritti lavoratori nell’espletamento della loro prestazione, non consentendo la riammissione in servizio di tutte quelle navi dichiarate non in sicurezza”.

P.s.

Presidente della Regione, Nello Musumeci:

nella sanità siciliana è venuto fuori di tutto, ma il suo Governo non sapeva nulla;

nella gestione dei rifiuti è venuto fuori di tutto, ma il suo Governo non sapeva nulla;

in questo comunicato del sindacato ORSA si raccontano fatti molto circostanziati: che volete fare? 

Foto tratta da Madonie Press

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