Il 5G? Un esperimento “in vivo” sull’intera specie umana e sulle generazioni future

10 giugno 2020

Grazie all’avvocato Giuseppe Cannizzo, pubblichiamo alcune considerazioni del noto scienziato Ernesto Burgio, che si occupa degli effetti che le trasformazioni ambientali potrebbero avere sul DNA e, più in generale, sulla salute umana. Si parla degli effetti nefasti del 5G, soprattutto sui bambini. E altro ancora

L’avvocato Giuseppe Cannizzo, che i nostri lettori conoscono bene per le sue battaglie civili per fare chiarezza sulla tecnologia 5G, ci ha inviato alcune riflessioni del professore Ernesto Burgio.

Per la cronaca, il professore Ernesto Burgio, siciliano, è uno scienziato noto in tutto il mondo.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso l’Università degli Studi di Pavia e specializzato in Clinica Pediatrica nel 1980 presso l’Università degli Studi di Firenze, il professore Ernesto Burgio è un ricercatore che si occupa degli effetti che le trasformazioni ambientali potrebbero avere sul DNA e, più in generale, sulla salute umana.

E’ Presidente del Comitato Scientifico di ISDE (International Society of Doctors for Environment) e membro di importanti istituti e società scientifiche (ECERI – European Cancer and Environment Research Institute, Bruxelles; ARTAC – Association pour la Recherche Thérapeutique Anti-Cancéreuse, Paris; ENSSER European Network of Scientists for Social and Environmental Responsibility; EPH – Environment & Public Health Panel – European Society for Research and Prevention on Environment and Health) e della Commissione Ambiente e Salute della FIMP- Federazione Italiana di Pediatria.

In queste riflessioni il professore Burgio commenta il Piano presentato al Governo italiano da Vittorio Colao.

“Colao – scrive il professore Burgio – nel suo rapporto consegnato a Conte ha scritto che bisogna alzare i limiti di legge che sono tre volte più bassi di quelli a cui si presenterebbero rischi per la salute. Il senso è che oggi i limiti europei (quelli che tutelerebbero dai rischi) sono 3 volte più alti di quelli italiani, poiché secondo lui 61 V/m è 3 volte 20 V/m; mentre in realtà è 10 volte più alto. Infatti il limite nel DPCM 8/7/2003 è espresso in W/mq che tiene conto tanto del campo elettrico che del campo magnetico: il limite utaliano e 1 W/mq (20 V/m per il campo elettrico e 0,05 A/m, e il loro prodotto fa 1 VA/mq, e VA=W) mentre quello europeo è 10 W/mq (61 V/m di campo elettrico e 0,164 A/m)! Colao sa molto bene che ha omesso di rappresentare che l’aumento del limite di campo elettrico comporta un aumento proporzionale del campo magnetico e per questo il limite è espresso in W/mq: per tener conto sia del campo elettrico che del campo magnetico”.

DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO E CANCRO – “In estrema sintesi- prosegue lo scienziato – credo che nessuno al mondo possa negare che c’è ormai letteratura scientifica importante che dimostra gli effetti negativi dei campi elettromagnetici utilizzati nell’ambito della telefonia mobile sulla salute umana. In particolare per quanto concerne gli effetti sulle cellule staminali e quindi, in potenza, sui disturbi del neurosviluppo e sulla possibilista di sviluppare il cancro. Due tipi di patologia in continua crescita in tutto il mondo, soprattutto tra i bambini e i giovanissimi.

Da questo punto di vista le ricerche più preoccupanti concernono gli effetti dei campi elettromagnetici artificiali sulle cellule staminali e sulle cellule embrionali. Le prime sono le cellule che servono a riparare i nostri tessuti e da cui si formano i tumori. Le seconde sono evidentemente le cellule che compongono l’embrione e il feto. Gli effetti dei campi elettromagnetici su queste popolazioni cellulari sono estremamente pericolosi e documentati: purtroppo gli effetti si vedono solo molti anni dopo l’esposizione stessa.

Per concludere, dobbiamo sottolineare che incrementare ulteriormente l’esposizione, in particolare, di milioni di embrioni e feti a un’ulteriore gamma di frequenze (in questo caso addirittura di alte frequenze) non potrà che ulteriormente aumentare i rischi, sia nell’ambito della cancerogenesi, sia nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo in grande crescita come l’autismo.

Si tratta insomma di un esperimento per così dire “in vivo” sull’intera specie umana e sulle generazioni future. Moralmente inaccettabile ed estremamente pericoloso.

Foto tratta da INQUINAMENTO ITALIA

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