… e il Piave mormorò: “Non passa il 5G che è peggio dello straniero!”

8 giugno 2020

E’ interessante sottolineare la differenza tra il piccolo Comune veneto di Possagno e il Comune di Palermo. Da quelle parti una società francese ha presentato le pratiche per installare le antenne. E il sindaco di Possagno ha bloccato tutto. A Palermo il Comune non ha bloccato nulla e ci sono già installate oltre 50 antenne del 5G

Possagno è un Comune veneto di poco più di 2 mila e 200 abitanti. E’ un Comune che, con grande fierezza, ha detto No al 5G.

Scrive Qdp news.it, Quotidiano del Piave:

“Parere negativo all’installazione dei ripetitori di diffusione del sistema tecnologico di telefonia mobile 5G nel territorio comunale di Possagno. L’ordinanza sindacale dell’immediata sospensione di questo innovativo sistema tecnologico è stata firmata dal sindaco Valerio Favero, applicando alla lettera il Principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, che avvalendosi dei dati scientifici più aggiornati sugli effetti delle radiofrequenze vengono definiti estremamente pericolose per la salute dell’uomo”.

“Con questa ordinanza – dice il sindaco – abbiamo disposto la sospensione immediata della sperimentazione e/o diffusione della 5G sul nostro territorio comunale”.

Come a Palermo, insomma, città di antimafie & legalità, governata dalla ‘sinistra’ (in Giunta, con il PD e con i ‘residuati bellici’ degli ex Ministri Angelino Alfano e Salvatore ‘Totò’ Cardinale, c’è anche Rifondazione comunista…), dove sono spuntate, cpme per magia, oltre 50 antenne del 5G…

Nel piccolo Comune veneto aspettano la nuova classificazione della cancerogenesi da parte dell’International Agency for Research. Insomma applicano il Principio di precauzione a tutela della salute.

Interessante la differenza tra questo Comune e il Comune di Palermo.

“Iliad, la società francese che opera nel campo delle telecomunicazioni con sede a Parigi – leggiamo sempre nell’articolo del quotidiano del Piave – nei mesi scorsi aveva presentato una pratica edilizia per l’installazione dei propri ripetitori presso l’antenna adiacente in località San Rocco. Ipotizzando anche l’installazione di tecnologie 5G. Ricevuta l’ordinanza sindacale, la società transalpina ha risposto per vie ufficiali rinunciando alla tecnologia 5G nel territorio di Possagno”.

Che è successo, invece a Palermo? Che le società hanno presentato le pratiche e il Comune non si è opposto all’installazione delle antenne del 5G.

“Le radiofrequenze del 5G – leggiamo ancora nel articolo del quotidiano del Piave – rimangono al momento prive di certezze, in assenza su uno studio preliminare e sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che andranno a sommarsi alle decine di miglia di stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G, oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi sul territorio nazionale”.

La decisione del sindaco di Possagno “si allinea con quelle prese in precedenza da altri suoi colleghi della Pedemontana e non”.

“L’amministrazione – conclude il sindaco di Possagno – rimane comunque aperta alle nuove tecnologie a patto che queste siano certificate sicure e non creino danni alla salute dei nostri cittadini”.

Insomma, oltre ad aver respinto il nemico nella Prima Guerra mondiale, dalle parti del Piave respingono anche il 5G.

QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI Qdp news.it QUOTIDIANO DEL PIAVE

Foto tratta da Vvox

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