La storia a lieto fine di Angelo Lentini, dipendente regionale risarcito e reintegrato

5 giugno 2020

In molti ricorderanno la storia degli assenteisti dell’assessorato regionale alla Salute-Sanità della Sicilia. Dipendenti colti sul fatto e finiti nei guai. Bene: uno di loro, con questa storia, non c’entrava proprio nulla! Infatti è stato assolto e reintegrato nel proprio posto di lavoro  

Ricordate gli assenteisti dell’assessorato regionale alla Salute-Sanità della Regione siciliana? Correva l’anno 2018, Novembre. Scattarono 11 arresti e 31 denunce. Motivo: invece di lavorare in ufficio erano altrove. E poi una pioggia di licenziamenti. Ebbene, una di queste persone coinvolte in questa storia, con questa storia non c’entrava proprio niente: si tratta di un dipendente dell’assessorato – Angelo Lentini – con 35 anni di onorato servizio, che, coinvolto in questa vicenda, è stato assolto.

E’ stato assolto perché, come già accennato, Angelo Lentini, quel giorno e anche in altri giorni era sì fuori dagli uffici dell’assessorato regionale alla Salute-Sanità dove prestava servizio: ma era fuori non per andare al bar o per andare a fare la spesa: era fuori per lavoro, perché il suo lavoro è quello che, in gergo, viene definito ‘camminatore’: in pratica, consegna la posta e altro ad altri uffici per conto dell’assessorato per il quale lavorava e per il quale tornerà a lavorare.

Eh sì, perché Angelo Lentini, in questa storia alla quale era estraneo, è finito per errore. Lo hanno additato come uno degli assenteisti, è finito agli arresti domiciliari e lo hanno anche licenziato. Ma adesso il giudice lo ha reintegrato e tornerà al proprio lavoro.

Insomma, la Giustizia esiste. Così Angelo Lentini, difeso dall’avvocato Giuseppe Cannizzo, ha dimostrato che uscire dall’assessorato ogni giorno era proprio il suo lavoro. Tutto il giorno in giro per gli uffici della città a consegnare la posta ad altri uffici pubblici.

Così il Tribunale di Palermo lo ha assolto e ha stabilito che, oltre a riavere il proprio posto di lavoro, ha diritto anche al risarcimento. Questo perché, essendo stato licenziato, è rimasto senza stipendio.

Insomma, risarcito e reintegrato. Ogni tanto una storia a lieto fine fa bene. Siamo contenti per lui.

Foto tratta da sito della Regione siciliana

 

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