A furia di balordaggini e polemiche siamo riusciti a convincere gli abitanti del Nord a non venire in vacanza nel Sud!/ MATTINALE 533

4 giugno 2020

Il conto di questa campagna di pseudo-prevenzione sanitaria, nel Sud e in Sicilia, lo pagheranno i titolari delle grandi e piccole strutture turistiche, i titolari degli hotel, i titolari dei ristoranti e tutte le attività commerciali legate al turismo. Meno turisti esteri, problemi enormi agli abitanti del Nord che vogliono venire a passare le vacanze al Sud: chi ci salverà da questa dabbenaggine politica? 

Il Sud e la Sicilia stanno lavorando bene per rilanciare l’economia? A nostro modesto avviso, no. Al contrario, con questa polemica sul virus, che nel Mezzogiorno sarebbe assente e nel Nord sarebbe ancora presente, il Sud Italia si stanno solo dando la zappa sui piedi, penalizzando ulteriormente l’industria turistica meridionale. Proviamo a illustrare il perché.

Il timore che gli italiani del Nord – lombardi in primo luogo – venendo in vacanza nel Sud possano portare dalle nostre parti il Coronavirus, oggi, è fuori tempo massimo e, di conseguenza, fuori luogo. Facciamo l’esempio della Sicilia.

Nel Febbraio scorso – per la precisione tra la seconda e la terza decade di Febbraio – quando ancora nessuno immaginava il disastro che il Coronavirus, o COVID-19 avrebbe provocato in Italia, soprattutto nel Nord Italia – il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha avuto un’intuizione felice nell’immaginare che i lombardi, in Sicilia, avrebbe potuto creare problemi.

I fatti accaduti a Marzo nel Nord e in Lombardia gli hanno dato ragione.

Oggi, però, il presidente Musumeci, insistendo in questa sua paura esistenziale dei lombardi, sta sbagliando e sta provocando danni all’economia turistica della Sicilia. 

Il presidente Musumeci e i soliti meridionalisti che inneggiano al “Sud che avrebbe dovuto riaprire prima del Nord” dimenticano che, tra Marzo e Aprile, migliaia e migliaia di meridionali che, da decenni, vivevano a Milano, nel resto della Lombardia e nel Nord sono tornati nel Sud e in Sicilia. Sono tornati con gli aerei, con le navi, con i treni e, soprattutto, con le automobili (il ritorno con le automobili significa che hanno perso il lavoro e che non hanno più alcuna intenzione di tornare al Nord).

Tutti ci aspettavamo una grande ondata di infettati al Sud. Qualcosa si è verificata, certo; il lieve aumento di casi nel Sud e in Sicilia, con molta probabilità, è stato provocato dal grande esodo di persone da Nord a Sud. Ma non ci sono stati grandi numeri.

Non sappiamo perché il Sud sia praticamente stato risparmiato dal Coronavirus. Forse ha ragione il nostro amico Domenico Iannantuoni, che è stato tra i primi, se non il primo, a sostenere che in Lombardia il disastro sanitario è stato provocato dall’inquinamento dell’aria e che nel Sud il clima – soprattutto la ventosità – ha spazzato via il virus. Poi sono arrivate altre teorie.

Ciò posto, il dato oggettivo è che l’arrivo nel Sud e in Sicilia, tra Marzo e Aprile, di migliaia e migliaia di milanesi, lombardi e, in generale, meridionali che lavoravano e vivevano nel Nord Italia non ha provocato alcun danno serio. Sarà stato per il clima, sarà stato per il vento, sarà stato perché quest’anno, nel Sud, l’inverno è stato particolarmente mite (a Febbraio, mentre nel Nord si preparava il disastro, in Sicilia e nel Sud la temperatura ‘viaggiava’ tra 20 e 22 gradi c centigradi), fatto sta, lo ribadiamo, che il Coronavirus ha creato problemi tutto sommato risolvibili.

Quello che succederà in Autunno, quando la temperatura dovrebbe cominciare a scendere, non lo possiamo sapere. Ma sappiamo che il Sud e la Sicilia il ‘pieno’ di milanesi e lombardi lo hanno già fatto a Marzo e ad Aprile. Insomma: che ci piaccia o no, il virus che ha prodotto enormi danni nel Nord Italia è già abbondantemente presente dalle nostre parti da due-tre mesi.

Ribadiamo: quello che potrebbe succedere in Autunno non lo possiamo sapere: il virus è sparito, come dicono alcuni virologi? Riprenderà a colpire, come dicono altri? A nostro avviso è inutile azzannarsi il cervello con quattro-cinque mesi di anticipo.

Quello che succederà in Autunno – il nulla o il tutto – succederà comunque, a prescindere dalle restrizioni che si adotteranno nei confronti dei lombardi e, in generale, degli italiani del Nord.

Sappiamo benissimo che, se il virus tornerà a ‘mordere’, basteranno un paio di persone infettate per scatenare l’inferno nel giro di 20-30 giorni. Scoraggiare, oggi, i lombardi e, in generale, gli italiani del Nord Italia dal venire a passare le vacanze nel Sud è solo una balordaggine che sta danneggiando gli operatori del turismo del Sud. 

Da quasi un mese i milanesi e i lombardi tornati nel Sud e in Sicilia tra Marzo e Aprile girano nelle nostre contrade, vanno al mare, nei negozi e via continuando. Ma che senso ha dire oggi ai lombardi e, in generale, agli italiani del Nord:

“Se volete venire a passare le vacanze al Sud vi dovete misurare la temperatura, dovete scaricare la app (l’ultima trovata del Governo siciliano di Musumeci: ma cose più interessanti e più conducenti no?), dovete fare questo, dovete fare quello”.

Il risultato di questa sbagliata campagna di presunta-prevenzione è che tantissimi cittadini italiani del Nord hanno detto tra sé e sé:

“Sapete qual è la novità? La novità è che, quest’anno, noi cittadini del Nord, che abbiamo già le scatole piene da tutto quello che abbiamo visto in inverno, le vacanze le facciamo dalle nostre parti e diamo anche una mano alla nostra economia”.

Il conto, nel Sud, lo pagheranno i titolari degli hotel, delle grandi e piccole strutture turistico-ricettive, i titolari dei ristoranti e tutto il commercio meridionale che, durante la stagione estiva, va avanti e, spesso, sopravvive grazie ai turisti.

Se a questo aggiungiamo una riduzione del turismo estero – riduzione che ci sarà sia perché in presenza di una pandemia la gente viaggia meno, sia perché l’Italia, in materia di Coronavirus, non si è fatta una bella nomea – la ‘frittata’, per il settore turistico del Sud Italia, è fatta!

Anche la polemica sollevata dai nostri amici del Movimento 24 Agosto sul Sud che avrebbe dovuto riaprire prima del Nord è completamente fuori luogo! Ma che ce ne frega a noi del Sud se al Nord riaprono prima o dopo o insieme a noi?

Anzi, dovremmo essere contenti che al Nord abbiano riaperto: perché è anche dal Nord – dalla gente del Nord che viene in vacanza nel Sud – che l’economia meridionale, in estate, prende fiato tra turismo e commercio. 

Invece si continua ad alimentare una polemica sterile, sostenuta da un anti-leghismo uguale e contrario a una certa retorica leghista contro il Sud: una polemica che, alla fine, sta danneggiando tutto e tutti, a cominciare dall’economia turistica del Sud. 

Questa dialettica dell’oscurantismo economico va in scena in un’Italia rimasta ‘impiccata’ all’Europa dell’euro governata da una banda di strozzini: un’Italia che, per mancanza di risorse economiche, durante la pandemia di Coronavirus non ha aiutato né le famiglie, né le imprese.

Abbiamo già raccontato che, in Germania, i titolari di ristoranti con 5 dipendenti, da Marzo ad oggi, hanno ricevuto 12 mila euro a fondo perduto, l’IVA è stata portata dal 19 al 7% e pagheranno tasse e imposte a Dicembre, ma solo se l’economia tedesca si riprenderà.

In Italia, invece, chi è stato fortunato ha ricevuto 600 euro e dovrebbe pagare tasse e imposte a fine Giugno, non  si capisce con quali soldi! E nel Sud e in Sicilia siamo riusciti perfino a convincere tanti cittadini del Nord a non venire in vacanza qui al Sud. Siamo o no dei ‘geni’?

Così se in Autunno dovesse riprendere forza il virus, il Sud pagherà due volte: pagherà il ritorno del virus con una nuova chiusura delle attività economiche e pagherà anche per non essere riuscito a utilizzare al meglio i mesi estivi. Il peggio del peggio del peggio.

Foto tratta da Avvenire

 

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