Salvini e Renzi vogliono il Ponte sullo Stretto di Messina. E gli ippogrifi no?

1 giugno 2020

Non sapendo come trovare voti nel Sud e in Sicilia Matteo Salvini e Matteo Renzi riesumano il vecchio imbroglio berlusconiano del Ponte sullo Stretto di Messina. Noi, in alternativa, proponiamo due ippogrifi per portare entrambi questi personaggi sulla Luna…

Matteo Renzi e Matteo Salvini, due nomi, due garanzie. Soprattutto per il Sud e per la Sicilia. Due modi di intendere la politica come metodo per prendere per i fondelli meridionali e siciliani. E qual è la più grande presa per i fondelli degli ultimi vent’anni per spillare soldi allo Stato nel nome del Mezzogiorno? Semplice: il Ponte sullo Stretto di Messina.

No, non è bastata la farsa sul Ponte di Messina del Governo Berlusconi 2001-2006: una ‘annacata’ durata cinque anni per fare guadagnare soldi a soggetti che con la Sicilia non avevano nulla a che spartire. Per poi bloccare tutto alla fine del giro. Una farsa: danarosa, ma farsa.

Cominciamo con Matteo Renzi, ex PD, oggi leader di Italia Viva, soggetto politico che cerca disperatamente consensi.

Giornale di Sicilia di ieri:

“Per vincere la sfida della povertà serve più il Ponte sullo Stretto che il reddito di emergenza. Qui si pone il grande tema che da anni attraversa ciclicamente e carsicamente il dibattito sulle grandi opere. C’è chi dice ‘facciamo il ponte sullo Stretto’ e chi risponde ‘in Sicilia servono prima le ferrovie’. Entrambe le affermazioni contengono una verità quasi banale – scrive l’ex premier sulla sua ultima ‘opera letteraria’, un libro dal titolo La mossa del cavallo – ed è ovvio che servono strade e ferrovie in una Sicilia il cui handicap infrastrutturale grida vendetta, specie per chi, come me, ha liberato miliardi di euro per quella regione, denaro che è stato inspiegabilmente bloccato dalla burocrazia locale e nazionale”.

Renzi è veramente sfacciato. E’ stato il protagonista, tra il 2014 e il 2016, di ben due ‘Patti scellerati’ che hanno svuotato le ‘casse’ della Sicilia. Due ‘Patti’ firmati quando lui era il capo del Governo italiano e quel ‘genio’ di Rosario Crocetta era il presidente della Regione siciliana.

Queste due bravate dell’accoppiata Renzi-Crocetta – insieme con la cancellazione dal Bilancio regionale della Sicilia dei crediti vantati dalla Regione nei confronti dello Stato – sono costate alla Regione siciliana decine e decine di miliardi.

Dei miliardi – ribadiamo: decine di miliardi di euro scippati alla Regione siciliana – il Governo Renzi ne ha restituito una minima parte (ma proprio minima in confronti agli scippi operati) sotto forma di ‘Patto per la Sicilia’ e una serie di ‘Patti’ con alcune città siciliane.

Per la cronaca, i soldi dei ‘Patti’ – che, lo ricordiamo ancora una volta, sono solo una minima parte degli scippi finanziari operati da Roma ai danni del Bilancio regionale della Sicilia – ora ci sono e ora non ci sono, a seconda dei bisogno del Governo nazionale: se a Roma i soldi servono, magari per i bisogni del Nord, i soldi non ci sono; se non servono i soldi compaiono.

Comunque noi vorremmo tranquillizzare Renzi e il suo fido siciliano, Davide Faraone: in Sicilia, Ponte o no Ponte di Messina, il vostro partito movimento scomparirà, perché i siciliani non dimenticheranno mai lei e Crocetta!

Andiamo all’altro ‘scienziato’: il leader della Lega Matteo Salvini.

Non parliamo noi, lasciamo parlare – a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina – lo stesso Salvini:

Giornale di Sicilia di ieri, 31 Maggio:

“Se l’Italia decide di fare il Ponte sullo Stretto, che per me serve, dobbiamo poterlo fare”.

Il Giornale di Sicilia riprende questa dichiarazione di Salvini da Non è l’Arena, la trasmissione di Massimo Giletti su La7 “a proposito degli eventuali finanziamenti che l’Italia riceverà dall’Ue”. (ANSA).

Non seguiamo la televisione. Ma da quello che leggiamo Salvini vorrebbe fare il Ponte di Messina con i fondi europei.

Il 4 febbraio, sempre sul Giornale di Sicilia, abbiamo letto una tesi diversa da parte di Salvini, sempre a proposito del Ponte sullo Stretto di Messina:

“Se si può fare con denaro privato non vedo dove sia il problema. C’è un progetto vecchio che va attualizzato e bisogna chiudere il contenzioso da risolvere”. Queste parole Salvini le ha pronunciate a Palermo, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni per presentare il gruppo parlamentare della Lega all’Ars.

Come potete leggere, il leader della Lega, a proposito del Ponte di Messina, in conferenza stampa dice una cosa e in televisione ne dice un’altra.

L’importante, per Salvini, è parlare e abbindolare i siciliani. 

Ma se siamo quasi matematicamente certi che in Sicilia i renziani, alle elezioni, faranno un flop, non altrettanto possiamo dire per i leghisti, che in Sicilia rischiano, invece, di prendere un sacco di voti. Per un motivo semplice: perché, in Sicilia, c’è un sacco di gente – ma proprio tanta gente – che ha le scatole piene del nulla politico del Governo regionale di Nello Musumeci e del nulla politico del Governo nazionale Conte bis di PD, grillini e renziani.

Direte: la Lega è entrata nel Governo regionale di Nello Musumeci e questo dovrebbe danneggiarla agli occhi dei siciliani.

Risposta: non ci sperate. Di una Regione siciliana semi-fallita, ormai, non si occupa più quasi nessuno. E, in ogni caso, qualche effetto negativo potrebbe riguardare le elezioni regionali, non le elezioni politiche nazionale.

Alle prossime elezioni politiche nazionali i siciliani cercheranno un’alternativa al disastro del Governo Conte bis e opteranno per il centrodestra a ‘trazione’ leghista. In mancanza di una forza politica sicilianista molti elettori della nostra Isola si orienteranno inevitabilmente sulla Lega.

Se, invece, tutti i movimenti autonomisti, sicilianisti e indipendentisti si riuniranno in un unico soggetto politico potrebbero intercettare una parte di questo voto che sarà comunque di protesta, perché dentro l’Unione europea di strozzini e banditi l’Italia non potrà che andare a peggiorare.

P.s.

Preveniamo la domanda: noi cosa pensiamo del Ponte sulle Stretto di Messina? Intanto parliamo del nulla, perché se dopo 5 anni lo Stato italiano non è riuscito a rimettere in piedi un viadotto di qualche centinaio di metri lungo l’autostrada Palermo-Catania(leggere il viadotto Himera), per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, in proporzione, occorrerebbero almeno 300 anni!  

Dopo di che, sul Ponte di Messina, la pensiamo come il grande Giuseppe Scianò: ne pensiamo male, molto male. Sicilia e Calabria è bene che restino divise. 

Al massimo, per accontentare Renzi e Salvini – ma anche nell’interesse della Sicilia e del Sud – noi sogniamo l’arrivo di due ippogrifi: uno per Renzi e l’altro per Salvini: mandiamoli sulla Luna dove non dovrebbero fare altri danni (magari diventano anche più saggi, chissà…). 

Foto tratta da Il Messaggero

 

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