Formazione: lavoratori ridotti alla fame protestano e l’assessore Lagalla vuole le scuse!

29 maggio 2020

Come si usa dire in Sicilia, “lu saziu non cridi a lu diunu”. E’ il caso dell’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, al quale non è andata a genio la protesta dei lavoratori disoccupati di Martedì scorso. Ma lo sa che questi lavoratori da otto anni sono abbandonati?

da Costantino Guzzo
Segretario regionale SIFUS CONFALi Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Come Segretario Regionale del SIFUS CONFALI Formazione professionale, con riferimento all’incontro che si è svolto ieri a Palermo presso la sede dell’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione, rimango attonito dalle parole di critica e di indignazione pronunciate dall’assessore, onorevole professore Roberto Lagalla nei confronti degli ex lavoratori del settore che, martedì scorso, hanno protestato in maniera molto accesa sotto la sede dell’assessorato.

Una protesta legittima, perché da otto anni i lavoratori aspettano un ammortizzatore sociale (inerente all’integrazione della CIGD che la Regione siciliana deve pagare).

Quasi quasi mi è sembrato di trovarmi nel programma televisivo Benvenuti SU SCHERZI A PARTE! Insomma mi sembra irrazionalmente spropositato dover porgere le scuse a nome dei lavoratori storici illegittimamente licenziati malgrado le tutele previste dalla legge regionale 25/93: legge non applicata paradossalmente dallo stesso assessore, a detta sua, per via di alcuni contenziosi persi dai lavoratori nelle sedi legali per poi richiamarla nell’Avviso 2. Lavoratori che risultano creditori da circa 8 anni di un’integrazione della CIGD.

Appurato che non ero vittima del famoso programma televisivo, a nome e per conto degli iscritti SIFUS che hanno protestato martedì, mi sono sentito in dovere di chiedere scusa da parte loro ricordando all’assessore che a Palermo c’è un detto che dice “U SAZIU O RIUNU UN L’HA MAI CRIRUTU”!

Come Segretario Regionale mi chiedo e vorrei chiedere al Presidente della Regione siciliana, onorevole Nello Musumeci, se quando in campagna elettorale prometteva una soluzione facile ai lavoratori storici illegittimamente licenziati e creditori di questo ammortizzatore sociale, era così che pensava di fare diventare ‘bellissimo’ questo comparto.

Abbiamo appurato che non si rispettano le leggi regionali, (come la 25/93); abbiamo appurato che i tanti contratti di assunzione stipulati dai datoriali non fanno riferimento al CCNL di categoria anno 2011/2013.

A questo punto chiedo al presidente della Regione se è normale che il suo assessore si indigni perché i lavoratori storici protestano animatamente dopo che sono stati ridotti alla fame.

P.s.

E semplicemente incredibile che non sia ancora stata fatta piena luce sullo scandalo della Formazione professionale in Sicilia.

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