Emergenza Coronavirus/ Il Governo Conte bis ha scippato al Sud anche i fondi delle zone rosse/ MATTINALE 523

23 maggio 2020

Mentre i nostri amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale erano impegnati a fare la ‘guerra’ alla Lega di Salvini (che pare sia all’opposizione), il Governo di PD, Movimento 5 Stelle, renziani e Liberi e Uguali ha deciso che i 200 milioni di euro per le zone rosse andranno tutti ai Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza

Sulla pagina Facebook Terroni di Pino Aprile leggiamo dell’ultimo operato dai danni del Sud Italia dal Governo nazionale:

“Ennesimo furto ai danni della nostra terra mentre i nostri parlamentari del sud guardavano altrove, troppo impegnati a spartire poltrone… Non bastava aver dovuto adeguare le nostre riaperture a quelle di Regioni che contano ancora centinaia di nuovi casi al giorno? Dovete anche RUBARE i nostri fondi?”. Mauro Fusco

QUI IL VIDEO CHE ESCLUDE LE ZONE ROSSE DEL SUD

Che è successo? E’ successo che il Decreto Rilancio stanzia 200 milioni di euro per le cosiddette zone rosse, cioè per le zone colpite dal Coronavirus dove sono state introdotte pesanti restrizioni, con notevoli danni economici.

Nella formulazione iniziale del Decreto i fondi erano previsti anche per i Comuni del Sud – in realtà solo per i Comuni di una parte del Sud, per lo più campani – nulla per la Sicilia dove pure ci sono state quattro zone rosse. Poi, però, il Governo nazionale Conte bis ci ha ripensato. Si sono ricordati che, alla fine, il Nord è il Nord e il Sud è il Sud. Il Nord Italia conta, il Sud non conta niente: così il Decreto Rilancio, per la parte che riguarda le zone rosse, è stato modificato e i 200 milioni di euro andranno solo alle zone rosse del Nord. E precisamente ai Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.

Sono i Comuni che hanno avuto maggiori problemi sanitari? Sì. Sono i Comuni dove sono stati registrati i maggiori danni economici? No, perché i problemi economici creati dall’istituzione delle zone rosse, ovvero la chiusura totale di tali Comuni, sono stati uguali al Nord e al Sud.

E allora perché questa disparità? Semplice: perché, come già accennato, siamo in Italia, dove il Nord conta di più del Sud. E dove il Sud viene regolarmente sacrificato per favorire il Nord, nelle grandi e nelle piccole cose. E’ così dal 1860 e continua ad essere così.

Ma chi è che, nell’attuale Governo, ha deciso, anche questa volta, di penalizzare il Sud? I grillini si difendono dicendo che loro non ne sapevano niente. Non sanno mai niente, i parlamentari del Movimento 5 Stelle: pur avendo preso tanti voti nel Sud – ci riferiamo alle elezioni politiche del marzo del 2018 – non sanno mai nulla:

non sanno nulla dell’agricoltura del Sud abbandonata;

non sanno nulla della CUN (la Commissione Unica Nazionale per il controllo del prezzo del grano duro) che il PD ha bloccato dal 2016 e che adesso viene bloccata dall’attuale Ministra delle Politiche agricole, la renziana Teresa Bellanova;

non sanno nulla della varietà di grano duro Senatore Cappelli scippata da una società bolognese al Sud;

non sanno nulla dell’acciaieria ex ILVA dove hanno preso per i fondelli i tarantini che la volevano chiudere;

non sanno nulla dello sfruttamento degli idrocarburi che sta inquinando la Basilicata;

non sanno nulla della TAP, il gasdotto che sta sventrando un tratto di costa del Salento;

non sanno nulla del 5G, l’inquietante tecnologia che dovrebbe essere già stata bloccato dal Principio di precauzione in attesa di saperne di più sui possibili effetti che potrebbe provocare all’ambiente e alla salute delle persone.

Visto che del Sud non sanno nulla, a parte la demagogia da quattro soldi, potevano mai pensare, i grillini eletti in Parlamento nel Sud che il Partito Unico del Nord – che ingloba anche Genova, sede ‘naturale’ dei padroni del Movimento 5 Stelle – avrebbe acchiappato anche i pochi soldi destinati alle zone rosse del Sud?

Attenzione: spiace quello che stiamo scrivendo, ma non possiamo non scriverlo: mentre i nostri amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale sono impegnatissimi – com’è giusto che sia – a far la guerra alla Lega, si dimenticano che la stessa Lega è all’opposizione, mentre al Governo c’è il PD, il partito che i nostri amici fiancheggiano, ora alleandosi con loro in Calabria, ora facendo finta di non vedere il clientelismo spicciolo che va in scena nella Regione Puglia amministrata proprio dal PD.

Poi, però, i nostri amici del Movimento 24 Agosto fanno la fine della rana che si carica sul groppone lo scorpione che deve attraversare il corso d’acqua: appena arrivato sull’altra sponda del corso d’acqua, lo scorpione, poco prima di saltare sulla terra, punge la rana che prima di morire dice allo stesso scorpione:

“Perché mi hai punto se ti ho portato sull’altra sponda del corso d’acqua facendoti un favore?”.

“Perché sono uno scorpione”, risponde lo stesso scorpione.

E così ha fatto il PD con i nostri amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale.

“Perché ci togliete anche i fondi per le zone rosse – dicono i nostri amici del Movimento 24 Agosto al PD – se in Puglia facciamo finta di non vedere che del grano duro, alla Regione amministrata da voi, non gliene può fregare di meno? Perché ci fate questo se facciamo finta di non vedere che la Regione Puglia, da voi amministrata, non ha mosso un dito per la vicenda del grano duro Cappelli che, peraltro, è storicamente un grano duro pugliese? Perché ci fate questo se facciamo finta di non vedere che non avete mosso un dito per difendere i tarantini dall’ex ILVA, a parte la buttanata della decarbolizzazione? Perché ci fate questo se facciamo finta di non vedere che ci avete venduti anche sulla TAP? Perché ci fate questo se attacchiamo la Lega invece di denunciare il vostro clientelismo inveterato che è uguale, se non peggiore di quello dei vecchi democristiani pugliesi?

“Perché siamo del PD”, rispondono dal PD…

Foto tratta dall’Agenzia Dire     

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