Sette navi di grano canadese in arrivo a Bari. E i controlli sul grano arrivato in Sicilia? Finì a risata!

10 maggio 2020

Il senatore Saverio De Bonis lancia l’allarme sulla propria pagina Facebook: nel porto di Bari sono in carico sette navi cariche di “grano-spazzatura canadese”. E’ una brutta notizia per tutta l’Italia, perché i molini pugliesi forniscono derivati del grano in tutto il Paese. Intanto in Sicilia i controlli sulle tre navi di grano estero sono finiti nella solita farsa. Vi raccontiamo cosa fare per mangiare solo derivati di grano salubri  

Sette navi di grano estero sono in arrivo nel porto di Bari.

la notizia la dà il senatore Saverio De Bonis che, sulla propria pagina Facebook, chiama in causa il Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, e la Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova:

Sette navi sono in arrivo al porto di Bari. Speranza e Bellanova provvedano a bloccare il grano-spazzatura canadese”.

De Bonis, così, ci dà una seconda notizia: quello in arrivo nel porto di Bari è grano canadese.

I nostri lettori sanno che, se si tratta di grano duro canadese coltivato nelle aree fredde e umide di questo Paese (nei porti del Sud Italia, di solito, arriva il grano duro, mentre il grano tenero – che può essere anche canadese, varietà Manitoba – arriva presumibilmente nel Nord Italia), questo grano continue glifosato e potrebbe contenere anche micotossine DON (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).

La notizia dell’arrivo di sette navi cariche di grano – presumibilmente duro – nel porto di Bari deve preoccupare tutta l’Italia. Infatti, mentre il grano che arriva con le navi in Sicilia viene macinato e ‘dato in pasto’ agli ignari siciliani, il grano che arriva in Puglia va in tutta Italia. Questo perché in Puglia si concentra, storicamente, il maggior numero di molini presenti nel territorio del nostro Paese.

Quindi, quando sette navi di grano estero arrivano in Puglia, ebbene, è grano che finirà, sotto forma di pasta, pane, pizze via continuando, nelle pance di tutti gli italiani!

Ricordiamo che, in questi casi – soprattutto nel caso di grano in arrivo dal Canada – sono necessari i controlli per verificare l’eventuale presenza di glifosato e micotossine.

Si fatto questi controlli? In Sicilia, ad esempio, i controlli sul grano che arriva con le navi sono qualcosa che sta a metà strada tra la farsa e il sistematico occultamento di notizie.

Qualche settimana fa, nel porto di Pozzallo, sono arrivate tre navi cariche di grano. La Regione siciliana ha disposto i controlli. Ma come avvenuto nelle precedenti occasioni, di questi fantomatici controlli non si è saputo più nulla.

Il Governo regionale siciliano di Nello Musumeci, in materia di informazione sul grano che arriva in Sicilia, adotta un metodo stalinista: la verità la conoscono lui e i suoi accoliti, i cittadini si debbono adeguare.

A questo punto è bene che i cittadini – tutti i cittadini, non soltanto gli abitanti della Sicilia e della Puglia, ma di tutta l’Italia – sappiano come stanno le cose, perché ne va della loro salute e, soprattutto, della salute dei bambini.

L’Unione europea dell’euro, tra il 2011 e il 2012, ha innalzato i limiti di presenza di glifosato e micotossine DON nel grano estero che arriva con le navi.

Facciamo un esempio: se prima il grano in arrivo in Europa dall’estero poteva contenere due parti su 100 di contaminanti, con l’innalzamento dei limiti il grano estero che arriva in Europa può contenere fino a 4 parti su 100 di contaminanti.

Quindi, quando il grano che arriva con le navi contiene un quantitativo di glifosato inferiore a quello previsto dalle normativa comunitaria viene considerato commestibile. Così le autorità non si premurano nemmeno di comunicare ai cittadini che il glifosato c’è, “tanto è presente nei limiti di legge”.

Peccato che il glifosato – al di là del fatto che sia presente in maggior misura grazie all’innalzamento dei limiti – fa male comunque alla salute: e ne bastano quantitativi minimi per alterare, nel corso del tempo, l’apparato endocrino e per provocare altre patologie (COME POTETE LEGGERE QUI).

Ma c’è dell’altro. Per far viaggiare il grano, per 15-20 giorni nelle stive della navi, lo stesso grano deve essere trattato con pesantissimi composti chimici che debbono evitare la presenza di insetti e microrganismi.

Così, oltre al glifosato (se presente), sulle tavole degli italiani finiscono sostanze chimiche che vengono macinate con il grano.

E’ questo il motivo per il quale le autorità non rendono noti i risultati delle analisi: perché temono che i cittadini chiedano:

“Va bene, ci dite che glifosato e micotossine sono o assenti (cosa molto difficile) o presenti nei limiti di legge (cosa probabile e cosa negativa, perché sono comunque dannosi per l’organismo umano). Ma diteci: quali altre sostanze contaminanti o chimiche sono presenti nel grano arrivato con le navi?”.

Vi è chiaro, adesso, come stanno le cose? E’ per questo che il Governo regionale siciliano nasconde i risultati delle analisi.

Che fare? Alcune consigli.

Non mangiare pasta industriale. Mangiate pasta, pane, pizze e altri prodotti derivati del grano solo se siete certi che il grano sia italiano e non sia stato coltivato male o conservato ‘a colpi’ di sostanze chimiche.

Se non avete questa certezza il pane, la pasta e le pizze preparatevele in casa!

Nel prossimo articolo vi diremo qual è il modo corretto per conservare il grano.

Foto tratta da Telenorba

 

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