Il Tram a Palermo ai tempi del Coronavirus, ovvero il fallimento integrale della ‘sinistra’ cittadina

5 maggio 2020

In questa storia di incredibili forzature amministrative, di mancanza di rispetto per l’ambiente e per le procedure che servono per tutelare lo stesso ambiente c’è il fallimento – che è culturale e politico insieme – della ‘presunta’ sinistra di Palermo rappresentata dal sindaco Leoluca Orlando, dal PD e da Sinistra comune. Un documento importante, quello elaborato dal Comitato perPalermo. Da leggere per capire chi sono e cosa vorrebbero fare i ‘padroni’ della città 

In tutto il mondo, causa la pandemia di Coronavirus, il trasporto pubblico delle persone viene in buona parte sostituito dal trasporto privato.Ed è anche logico: checché se ne dica, fino a quando il virus non verrà debellato salire su un treno, su un tram o su un bus cittadino sarà un rischio. Ci icono che ci saranno dei distanziamenti, che non ci saranno affollamenti e balle varie. Le persone, soprattutto in inverno, per spostarsi, a meno che non ne abbiano assoluto bisogno, non prenderanno i mezzi di trasporto pubblico. Solo Palermo fa eccezione in tutto il mondo: sì, Palermo è l’unica città del mondo che, in piena emergenza Coronavirus si ostina, per questione di appalti, a puntare sul trasporto pubblico delle persone e, in particolare, sul tram.

L’Amat e i soldi che non ci sono – Tra l’altro, c’è una contraddizione tutta interna alla gestione dei trasporti pubblici del Comune di Palermo: se l’Azienda controllata dal Comune – l’AMAT – in condizioni normali, non ce la fa economicamente ad andare avanti, a maggior ragione non ce la farà in tempo di Coronavirus, visto che dovrà trasportare meno di un terzo dei passeggeri per evitare contatti stretti (e forse anche meno di un terzo dei passeggeri), con un calo degli introiti da biglietti e dovrà, in più, sostenere il costo della sanificazione dei mezzi almeno due volte al giorno!

In termini logici – di logica economica – il trasporto pubblico delle persone, a Palermo, rischia il tracollo finanziario. E il fatto che il Parlamento siciliano abbia approvato una manovra economica e finanziaria 2020 che prevede 165 milioni di euro a fondo perduto per il trasporto su gomma (soldi gettati al vento se la pandemia di Coronavirus proseguirà) significa poco o nulla: in primo luogo perché ‘sti soldi saranno disponibili, se tutto andrà bene, in autunno; e poi perché dovranno essere ripartiti tra tutte le aziende dell’Isola e l’AMAT non risolverà certo i propri problemi finanziari.

Eppure, in questo, l’assessore comunale Giusto Catania, continua a riproporre le nuove linee del tram cittadino, ben sapendo che l’attuale tram di Palermo oggi in funzione – soprattutto da quando è esplosa la pandemia – gira praticamente vuoto, pur costando una barca di soldi!

In tutto questo c’è anche l’inchiesta della Magistratura sul Comune di Palermo che coinvolge il sistema di potere comunale.

Su questi temi ci sembra interessante mettere a disposizione dei nostri lettori un documento elaborato dal Comitato perPalermo. Si tratta di uno scritto che è già stato inviato “al Presidente del Consiglio comunale della Città di Palermo, ai Consiglieri comunali della Città di Palermo, alla Seconda Commissione consiliare della Città di Palermo e p.c. al Sindaco della Città di Palermo e p.c. all’ Assessore all’Urbanistica, Ambiente, Mobilità, Rapporti funzionali con AMAT della Città di Palermo e p.c. al Segretario Generale della Città di Palermo”.

Leggiamo insieme questo documento.

“In riferimento ai contenuti della nota dell’Assessore all’Urbanistica, Ambiente e Mobilità del Comune di Palermo del giorno 1° aprile 2020, il Comitato perPalermo ritiene opportuno esplicitare alcune perplessità da sottoporre all’attenta valutazione dei signori Consiglieri comunali”.

Il riferimento è alla posizione assunta dal citato assessore comunale, Giusto Catania, secondo il quale a Palermo tutto è a posto e si può procedere alla realizzazione delle nuove linee di tram.

Città coinvolta? – Ma le cose stanno così? “È bene precisare – si legge nel documento del Comitato perPalermo – che l’anzidetta nota dell’assessore intende rispondere ad una serie di “attività democratiche” promosse da alcuni Consiglieri comunali, ben note a tutto il Consiglio comunale, e da
alcuni cittadini nonché, prendendo le mosse da una serie di “iniziative politiche, anche da parte di Parlamentari della Repubblica…” (in prima istanza, alla richiamata interpellanza parlamentare dell’On.le Adriano Varrica). Al fine di snellire ed accelerare il processo di consultazione delle suddette attività, tra l’altro, si fornisce una “parziale” raccolta documentale delle attività consiliari. Preliminarmente si ricorda che, in data 4 luglio 2019, il Comitato perPalermo ha inviato una lettera al Sindaco e per conoscenza all’intero Consiglio comunale ed alla Giunta, nella quale erano esplicitate gravi perplessità procedurali e tecniche e contemporaneamente venivano avanzate alcune proposte costruttive sul Sistema tram che l’Amministrazione Comunale aveva scelto di realizzare per la soluzione della mobilità cittadina, escludendo peraltro il coinvolgimento della Città Metropolitana. Con questa missiva il Comitato ha proposto l’avvio di un approccio partecipativo del tutto assente durante l’iter procedurale”.

L’inchiesta “Giano Bifronte” – Il documento si sofferma sull’inchiesta della magistratura sul Comune di Palermo.

“L’Assessore alla Mobilità al riguardo ha affermato che “…gli arresti hanno riguardato vicende amministrative ed atti deliberativi che nulla hanno a che fare con il tram. L’unico elemento di contatto, su cui si costruisce l’assunto della presunta irregolarità, è rappresentato dal fatto che il presidente
della commissione del concorso di progettazione sia coinvolto nell’inchiesta…”. Se è vera “l’affermazione” dell’assessore, tuttavia alcuni articoli di stampa lasciano intendere che l’inchiesta sarà allargata anche al tram. Infatti il quotidiano la Repubblica del 25 marzo 2020 pubblicava un articolo dal titolo “L’inchiesta sulla corruzione al Comune nel mirino Li Castri e l’appalto del tram”. Lo stesso quotidiano giorno 27 marzo pubblicava un nuovo articolo intitolato “L’indagine sugli appalti del Comune così il funzionario pilotava le nomine”, all’interno del
quale vengono riportate alcune intercettazioni: “(omissis) Li Castri non si faceva scappare l’occasione di attaccare il suo nemico, quel Di Bartolomeo che voleva a tutti i costi a smantellare la “cricca”; ≪Come si è trattato il
tram – diceva il consigliere ombra di Arcuri -…, non si deve neanche intromettere, lui è fuori, …”.

“Altro articolo della testata online il Sicilia.it, “Corruzione a Palermo: “Perché Orlando a messo Li Castri in commissione tram?” ”7, sembra manifestare dubbi sull’iter procedurale del tram, dando voce alle perplessità di diversi Consiglieri Comunale (Giulia Argiroffi, Fabrizio Ferrandelli e Cesare Mattaliano) e scrivendo che “(omissis) alcuni esposti anonimi sarebbero arrivati, a quanto pare, dritti dritti nelle scrivanie della Procura…”. Articoli e notizie che, se avessero rilievo, getterebbero più di un’ombra sull’iter del Concorso di progettazione del Nuovo Sistema Tranviario. Agli Organi competenti, le risposte”.

Ricorsi al TAR – “Ancora – leggiamo sempre nel documento – si rileva la circostanza che alcuni cittadini facenti parte del Comitato perPalermo hanno presentato un ricorso presso il TAR Sicilia per l’annullamento della deliberazione del Consiglio comunale del 28 novembre 2018 n.596, nonché ulteriore ricorso avverso l’adozione del PUMS da parte della Giunta comunale. Si evidenzia qui ai Consiglieri comunali che sui due ricorsi, a differenza della narrazione da parte di alcuni soggetti, il TAR ancora non si è espresso nel merito”.

“Nel primo ricorso – prosegue sempre il documento del Comitato perPalermo – si solleva la presunta impossibilità di procedere, con un emendamento della Giunta Municipale alla Delibera di proposta del Piano Triennale delle OO.PP., all’approvazione in via tecnica e amministrativa del progetto vincitore del concorso, definito nella stessa “progetto preliminare”.
Peraltro, a prescindere dalla probabile illegittimità della procedura di approvazione scelta, gli elaborati di progetto del Nuovo Sistema Tranviario, come quelli delle sole tratte A, B, C, E1 e parcheggi vari, non erano allegati alla proposta e comunque non erano in alcun modo stati portati a conoscenza dei Consiglieri comunali. Ancora, il Nuovo Sistema Tranviario, che contempla oltre 70 km di binari, più d’una dozzina di parcheggi, chilometri di strade con variazione di destinazione d’uso (il tutto per il valore di oltre un Miliardo di euro) non era stato oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), né tantomeno di una Valutazione di Assoggettabilità. Oltretutto, come è ben precisato nella nota dell’Assessore alla Mobilità, il risultato definitivo del Concorso è stato uno “studio di fattibilità tecnico-economica del sistema tram della città di Palermo”.
Dunque, trattandosi di un Sistema (e non un di singolo progetto) la realizzazione del Sistema TRAM è da annoverarsi come momento pianificatorio, dunque assoggettabile alla normativa della Valutazione
Ambientale Strategica (VAS), procedimento mai avviato. E che, forse, in base alle affermazioni dell’Assessore, mai lo sarà: “Dopo l’acquisizione di questi pareri si avvieranno le procedure per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)”.

“Dalle affermazioni appena citate – prosegue il documento – l’Assessore bene esplicita come il Consiglio comunale, con la delibera sopra riportata (sulla cui legittimità pende il ricorso al TAR citato), abbia approvato, in via
tecnica e amministrativa, non un progetto ma solo uno studio di fattibilità tecnico-economica, oltretutto senza acquisire preliminarmente alcuna autorizzazione obbligatoria in ambito ambientale. Ricade, ovviamente, nelle responsabilità del Consiglio comunale aver approvato una pianificazione infrastrutturale di tale importanza economica, urbana e sociale senza aver acquisito tutte le autorizzazioni ambientali preliminari e senza averne visionato e discusso alcun elaborato tecnico. Quanto di tutto ciò possa non risultare ben gradito in UE?”.

Il secondo Ricorso al TAR Sicilia (PUMS) – “Nel secondo ricorso – leggiamo sempre nel documento del Comitato perPalermo – si sollevano questioni di legittimità sul processo di adozione del Piano Urbano
della Mobilità Sostenibile (PUMS), nonché sulla mancanza della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) o sulla mancanza di tempestività. Inoltre, attraverso il suddetto ricorso sono state rappresentate i trattamenti riservati ai cittadini ed ai relativi contributi in occasione delle “Osservazioni
al Piano”10, peraltro, consentite in un ristretto periodo (quasi esclusivamente durante il mese di agosto), ben poco pubblicizzato e, paradossalmente, con risposte inviate “in privato”. Ricordiamo che nel PUMS tutte le linee TRAM (insieme alla MAL), incomprensibilmente, sono parte sostanziale dello Scenario di Riferimento. Vengono così assunte, ingiustificatamente, come imprescindibili nella pianificazione della mobilità della Città di Palermo. Risulta alquanto improbabile che qualsivoglia VAS (del PUMS) possa avallare la realizzazione di alcune tratte previste dal Nuovo Sistema Tranviario. In particolare, appare inverosimile che qualsivoglia pianificazione e programmazione della mobilità possa prevedere la contemporanea e contestuale realizzazione di una
Nuova Tratta Tranviaria e di una Nuova Tratta Metropolitana (la MAL) con tracciati pressoché coincidenti e sovrapposti”.

Spesa di denaro pubblico ingiustificata? – “Sembra configurarsi l’ipotesi – prosegue il documento – che la tratta tranviaria lungo le vie Libertà e Roma (Tratta A) debba realizzarsi a prescindere dalle reali esigenze (nel PUMS si fa riferimento al 2024). Infatti, il PUMS adottato dalla Giunta assume che la sola Tratta A non possa assicurare la domanda di TPL lungo la direzione nord-sud, prevedendo inesorabilmente anche la realizzazione della MAL entro il 2029. In
soli cinque anni (dal 2024 al 2029), secondo queste previsioni, la MAL avendo capacità di trasporto di gran lunga superiore e maggiormente veloce ed efficiente, darebbe luogo allo “svuotamento” del tram appena realizzato (certamente lungo la Tratta A), configurando una spesa di denaro pubblico assolutamente ingiustificata”.

“Entrambi i ricorsi sopra elencati – leggiamo sempre nel documento – sono incardinati sulla convinzione che i processi decisionali su opere
infrastrutturali, urbanistiche e pianificatorie debbano passare preliminarmente non ex post dalle autorizzazioni ambientali di rito quali la Valutazione di Impatto Ambientale e la Valutazione Ambientale Strategica.
Riteniamo di escludere con fermezza che l’ARTA possa far valere la VAS attivata per il PUMS (richiamata nella nota in argomento) quale “atto in sanatoria” delle mancanze procedurali e autorizzative del Nuovo Sistema del TRAM. VAS, indubbiamente necessaria per un sistema, non annoverabile quale singolo progetto, che intenda integrare al suo interno un insieme di piani, con gli oltre 70 km di binari, diversi nuovi ponti e viadotti, chilometri di piste ciclabili, alcuni ettari di piazze e spazi pubblici e circa quindici parcheggi, per un totale di diverse migliaia di auto, diversi dei quali confliggono del tutto con la definizione di “intermodalità”. Ricordiamo, inoltre, che nel secondo Ricorso si sollevano questioni di legittimità sul processo di adozione del PUMS, nonché sulla mancanza di tempestività dell’avvio della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Infatti, le linee guida nazionali e europee prevedono che la VAS venga avviata nelle prime fasi di costruzione del PUMS e non ex post l’adozione dello stesso Piano da parte della Giunta
comunale. Ciò a prescindere dal mancato “processo partecipativo dei cittadini”. In definitiva – concludono i rappresentanti del Comitato perPalermo – ritenendo illegittima l’adozione del PUMS da parte della Giunta, conseguenzialmente lo diviene la successiva procedura VAS (che come ricorda l’Assessore alla Mobilità è stata avviata nel luglio 2019), la quale, come già detto, non potrà mai di fatto costituire una sanatoria del mancato avvio delle valutazioni ambientali per il Nuovo Sistema del TRAM”.

 

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