Coronavirus: la Ue deve sostenere le imprese del Sud con contributi fino all’80% a fondo perduto

3 maggio 2020

Il nuovo Quadro di sostegno comunitario 2021-2027 deve prevedere Aiuti di Stato per l’80% al Sud Italia e per il 40% al Nord Italia in base alle caratteristiche macroeconomiche delle diverse Aree

di Enzo Lionetti*

Il Quadro comunitario di sostegno 2021-2027 deve prevedere agevolazioni fino all’80% al Sud ed al 40% al Nord Italia. La situazione delle imprese di qualunque dimensione è diventata fortemente preoccupante a seguito dell’emergenza COVID-19 a seguito dello stop imposto alle attività produttive con conseguenze nefaste sui fatturati e sugli utili realizzati, con relativa perdita di occupazione.

La perdita del Prodotto interno lordo (Pil) a Sud ha dimensioni bibliche che rendono la situazione pericolosa per la scomparsa del tessuto produttivo e per l’emergenza sociale che deriva dalla forte disoccupazione venutasi a creare. Occorre ripartire con nuovi paradigmi commerciali, con nuove tecnologie che aiutano l’impresa a migliorare dal punto di vista dell’efficienza produttiva per reggere la concorrenza globale.

Sono necessari nuovi investimenti in tecnologie ed in sistemi produttivi innovativi che richiedono uno sforzo finanziario enorme da parte delle imprese. A tal fine è necessario che in questa situazione particolare di ripresa dell’attività produttiva ci sia un nuovo Quadro di sostegno comunitario che tenga conto della eccezionale situazione economica-finanziaria e produttiva di Regioni e Aree in cui si riscontrano maggiori squilibri macroeconomici di Prodotto interno lordo, di reddito pro capite e di carenza infrastrutturale.

Il nuovo Quadro di sostegno comunitario 2021-2027 deve prevedere Aiuti di Stato per l’80% al Sud Italia ed al 40% al Nord Italia in base alle caratteristiche macroeconomiche delle diverse Aree in Italia. In tal modo si potrà consentire un ripristino delle condizioni di base per lo sviluppo del sistema imprenditoriale, il ritorno di condizioni di competitività delle imprese e favorire un rilancio dell’occupazione, tutti fattori fortemente compromessi dalla eccezionale emergenza sanitaria.

Questo consentirà di evitare il ricorso a strumenti di sostegno ed assistenza sociale che si limitano esclusivamente a fornire un reddito di emergenza ed un reddito di sostegno per fronteggiare la disoccupazione e l’inoccupazione, ovvero forme di supporto finanziario che hanno un moltiplicatore di spesa pubblica molto più modesto rispetto agli incentivi ed agevolazioni concesse a sistema imprenditoriale.

Solo con la produzione ed il lavoro si consentirà di realizzare Equità Territoriale e Solidarietà anche intergenerazionale, andando a ridurre i divari socioeconomici presenti e lo scontro intergenerazionale futuro.

*del direttivo nazionale M24A-ET

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