Unità siciliana a Musumeci: Presidente, serve un Governo regionale di emergenza per rilanciare l’Autonomia

22 aprile 2020

Impossibile non condividere l’appello lanciato da Unità siciliana. La crisi sanitaria ed economica scatenata dal Coronavirus impone un Governo regionale di emergenza nel quale inserire le migliori rappresentanze dei settori economici e sociali siciliani. Per chiedere con forza allo Stato di restituire alla Sicilia quello che ci è stato scippato, soprattutto negli ultimi sette-otto anni

da Andrea Piraino, Salvo Fleres, Felice Coppolino,
Presidente, Portavoce e Segretario di Unità Siciliana
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Illustre Presidente,

la condizione della Sicilia prima dell’attuale crisi legata alla
pandemia era comunque drammatica, come dimostrano questi dati disastrosi che riassumiamo:

solo un milione e trecentomila occupati (considerando anche
il sommerso) con un milione di disoccupati su meno di 5 milioni
di abitanti, con una percentuale di disoccupazione giovanile
superiore al 57%;

sono stati persi 130 mila posti di lavoro negli ultimi 10 anni;

il 55% delle famiglie è a rischio di povertà;

il reddito pro-capite è di 17.200 a fronte di 42.600 a Bolzano e
36.600 in Lombardia;

in 10 anni è stato perso il 12% del Pil;

l’indice regionale di competitività europeo vede la Sicilia al 237°
posto su 263 Regioni;

si registra il più alto numero di cittadini residenti all’estero: 800 mila circa;

ogni anno 25 mila cittadini, soprattutto giovani, lasciano la Sicilia;

è grave e dolosa una carenza paurosa di infrastrutture a partire da strade, autostrade, ferrovie e portualità;

sono evidenti ingiusti ed insopportabili i costi spaventosi di continuità territoriale con il resto del Paese dimostrati dalle tariffe aeree e dai noli marittimi che colpiscono il turismo, l’agricoltura e tutti i settori dell’economia siciliana, oltre a pesare su tutti i cittadini;

è grave lo stato di inefficienza della sanità regionale che alimenta una migrazione altissima di cittadini in altre regioni;

è purtroppo palese la decadenza delle Università che causa l’iscrizione di migliaia di giovani in sedi al di fuori della regione.

Ricordando tutto questo, a cui si potrebbero aggiungere innumerevoli altri dati e considerando che alla fine della pandemia la situazione sarà drammaticamente peggiorata, riteniamo
indispensabile una svolta radicale nelle scelte amministrative
che interessano il complesso delle attività economiche e civili
della Sicilia.

Senza false ipocrisie, consideriamo urgente che i ruoli di Governo della Regione vengano affidati a personalità che abbiano acquisito le richieste capacità per competenza, per esperienza e per la comprovata valida attività nei vari ambiti, tanto da potere assicurare una collaborazione di alto livello.

Quanto qui riassunto ci porta a chiederle di costruire un Governo regionale di emergenza nel quale inserire le migliori rappresentanze dei settori economici e sociali siciliani, uomini e donne che abbiano già dimostrato di sapere lottare e vincere.

Con il loro contributo lei potrà meglio varare un piano di interventi straordinario con il quale prioritariamente rendere pronta e capace l’azione della burocrazia regionale, spesso claudicante, e lottare con adeguato peso culturale per utilizzare interamente il dettato dello Statuto Speciale, recuperando quanto lo Stato ci ha tolto sul piano delle entrate e quanto ancora si potrebbe fare a favore dei siciliani, attivando con tempestività le disposizioni previste dal Titolo V – Patrimonio e Finanza articoli dal 32 al 41 dello Statuto.

Ci permettiamo di ricordare che il Presidente della Regione
viene eletto dai Siciliani e non dipende da maggioranze politiche parlamentari, per cui ci rifiutiamo di pensare che le rappresentanze dei partiti pretendano di continuare ad avere il diritto di mantenere nel Governo Regionale loro “devoti” a dirigere l’agricoltura, la pesca, la sanità, le attività produttive, le finanze, ecc. così come siamo convinti che difficilmente qualcuno potrebbe obiettare se in un momento di emergenza verranno privilegiate le rappresentanze della Sicilia che produce, che studia e che lavora, rispetto a chi si limita a rappresentare posizioni non sempre aderenti alla realtà, non essendo del tutto consapevole del compito e delle responsabilità spettanti a chi è chiamato a rappresentare le istanze popolari.

Del resto i partiti con le loro rappresentanze all’Assemblea regionale potranno e dovranno continuare ad esercitare il controllo sull’azione politica di governo e anche a concorrere alla crescita con una legislazione innovativa e vincente, come viene ripetutamente richiesto dalle parti sane e costruttive della società siciliana.

A Lei, Presidente, lanciamo un invito: raccolga dalle realtà operative della regione i collaboratori che la possano aiutare a dare nuovo impulso all’Isola ed una forte mano d’aiuto ai Siciliani, saldando le istituzioni con i cittadini, i loro reali bisogni e le loro speranze.

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