A Messina Cateno De Luca paga il fatto di avere sconfitto centrodestra e centrosinistra

17 aprile 2020

Tutti contro il sindaco di Messina. Adesso è arrivata anche la Rai. Noi fino ad oggi abbiamo ignorato questa storia. Oggi riportiamo il comunicato del sindaco della Città dello Stretto, perché a nostro avviso, nella polemica contro di lui, stanno esagerando. Saranno i giudici, a questo punto, a dire chi ha ragione e chi ha torto. Un fatto è certo: De Luca ha fatto mangiare la polvere alla vecchia politica siciliana: ed questo non glielo perdonano…   

Fino ad ora ci siamo tenuti fuori dalla storia del funerale di Messina. per un motivo semplice: perché riteniamo che questa storia sia solo una speculazione politica da parte del centrosinistra e del centrodestra contro l’attuale sindaco della Città dello Stretto, Cateno De Luca.

Nessuno di questi due schieramenti riesce a controllare un personaggio politico che, di per sé, è incontrollabile: e parliamo con cognizione di causa perché noi, occupandoci per lavoro di politica regionale, e quindi del Parlamento siciliano (in realtà ce ne occupavamo prima, da un paio di anni ce ne occupiamo sempre meno, perché l’Assemblea regionale siciliana, oggi, è politicamente inesistente: una sorta di nulla politico e parlamentare in tutti i sensi), abbiamo visto in azione il Cateno De Luca parlamentare regionale: molto competente, molto puntuto e, come già detto, totalmente incontrollabile e imprevedibile.

Il centrosinistra lo combatte perché la presenza di De Luca ha reso questo schieramento politico ininfluente a Messina; il centrodestra lo combatte perché sa che, alle prossime elezioni regionali, tra centrosinistra in caduta libera e Movimento 5 Stelle scomparso, De Luca è un serio candidato alla presidenza della Regione.

Detto questo, pubblichiamo il seguente comunicato del sindaco di Messina perché riteniamo che i suoi avversari politici adesso abbiamo esagerato.

Tra l’altro, De Luca ha già querelato chi lo ha accusato: e per farlo riteniamo che abbia le prove dell’infondatezza delle accuse che sono state mosse contro di lui. E, come leggerete in questo comunicato, annuncia nuove querele.

Ma andiamo al comunicato.

De Luca parla di “disinformazione di Stato” e attacca la Rai “che oggi – scrive nel comunicato – durante la trasmissione ‘Storie Vere’, andata in onda su Rai 1 dalle 10.30 in poi, torna a parlare del corteo funebre di sabato scorso a Messina a seguito della morte di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss Luigi. Durante la trasmissione si parla di vergogna a Messina, con parole che esprimono una condanna morale e lasciano intendere che nella Città dello Stretto vi sia l’abitudine a violare le regole, come la stessa conduttrice preannuncia lanciando il servizio”.

Durissimo il giudizio di De Luca sulla trasmissione, che avrebbe riportato le notizie “in modo tendenzioso, non solo discostandosi dai fatti, come rappresentati nelle immagini, ma aggiungendo anche particolari del tutto falsi pur di screditare per l’ennesima volta Messina e i suoi cittadini”.

“Anticipo a scanso di equivoci – prosegue il comunicato del sindaco di Messina – che dopo quest’ulteriore pistolettata di Stato… non intendo più usufruire di uno spazio analogo per poter chiarire la vicenda”.

De Luca attacca la Rai pagata “a peso d’oro” dai contribuenti.

“Di tutta la questione – dice – investirò l’Ordine dei Giornalisti e la Commissione di Vigilanza della Rai a tutela della mia città e del rispetto che ogni cittadino siciliano merita di avere riconosciuto, lontano dai facili stereotipi che ci dipingono tutti terroni, mafiosi e bugiardi”.

Il sindaco di Messina annuncia così una seconda querela, che questa volta riguarda la trasmissione televisiva.

“Si ricorda – continua De Luca – che durante la trasmissione, la conduttrice parla di un ‘funerale’ e della presenza di 200 persone quando, come già spiegato, si trattava solo di un accompagnamento della salma del defunto da parte di alcuni parenti al cimitero. Un corteo spontaneo che non è stato autorizzato da nessuno e che ha registrato, secondo i filmati già acquisiti dall’Autorità Giudiziaria, la partecipazione di circa una trentina di persone”.

“Quello che, a tutti gli effetti – prosegue il sindaco di Messina – è stato un movimento di persone che si è radunato intorno al carro funebre nel tragitto compiuto dalla casa del defunto fino al funerale, viene definito come un corteo, lasciando intendere che qualcuno lo avesse comunicato e che le autorità lo avessero autorizzato, con il chiaro intendo di dipingere Messina e i suoi abitanti come soggetti abituati a trasgredire le regole”.

“Come ho avuto modo di chiarire già nei giorni scorsi – sottolinea ancora De Luca – e come accertato anche dalla Polizia Municipale alla quale ho chiesto di accertare i fatti, il carro funebre è uscito dalla casa del defunto, si è diretto verso la via Piemonte dove ha sostato brevemente, senza alcuna celebrazione religiosa, giusto per il tempo di ricevere una benedizione e, da lì, si è diretto verso il Gran Camposanto, dove il carro funebre ha deposto la salma. Le persone, circa una trentina, che si sono accodate al carro lungo il tragitto, hanno assistito al percorso e nessuna di loro ha chiesto o tentato di entrare al Cimitero”.

“Questi sono i fatti – aggiunge – sui quali sono in corso le indagini della Procura. La Tv di Stato però non perde occasione per denigrare Messina, come già accaduto con precedenti servizi sul Tg1, dove pur di non dare ragione al sindaco De Luca, che chiedeva controlli più serrati nello Stretto e l’utilizzo di una banca dati per prenotarsi ed evitare gli assembramenti e gli arrivi di massa, ha confezionato un servizio dove si negavano le presenze di numerose auto, facendo vedere una nave ferma”.

“Qui – dice sempre De Luca – la questione è ancora più grave perché, nella trasmissione ‘Storie Vere’ poco prima del servizio in questione, ne è stato lanciato un altro con un uomo anziano che parla attraverso la finestra con la moglie malata, in una casa di cura per le restrizioni dovute al Covid-19, e poi si accosta questa storia a quanto avvenuto a Messina, parlando in questo caso di una storia di vergogna e assenza di regole, senza controlli e senza alcun rispetto di quanto previsto dai DPCM. Ho già espresso più volte il mio disgusto per la mafia e il desiderio che la mia Amministrazione e Messina non siano più accostati a queste storie dalle quali prendiamo ancora una volta la distanza. Nonostante ciò, durante la trasmissione la conduttrice si chiede più volte chi ha dato i permessi per questo ‘funerale’, facendo intendere che qualcuno lo avesse potuto autorizzare. Per l’ennesima volta dunque, la Rai si occupa di una questione che riguarda la città senza prima verificare le fonti e informarsi correttamente”.

“La conduttrice e la Rai, a questo punto, dovrebbero chiedere scusa alla città e cambiare nome alla trasmissione perché la rappresentazione che viene data della realtà e tutt’altro che vera. Si tratta in verità di una rappresentazione volutamente distorta, offensiva e denigratoria di Messina e dei suoi abitanti. Probabilmente – conclude il sindaco di Messina – siamo di fronte all’ennesimo tentativo di screditare la città, il primo cittadino e tutti i messinesi tramite il servizio di Stato, ma questa volta reagiremo e adiremo le vie legali”.

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