Come funzionano i prestiti bancari annunciati dal Governo Conte?/ MATTINALE 488

14 aprile 2020

Ce lo chiediamo e lo chiediamo perché un ristretto gruppo di imprenditori ci ha segnalato alcuni problemi che proveremo a illustrare. La nostra non è un’affermazione di verità – che non possediamo – ma il tentativo di aprire un dibattito su un tema molto importante per tante imprese 

Ci è arrivata una segnalazione da parte di un gruppo ristretto di imprenditori agricoli. Tema: i prestiti bancari annunciati dal Governo nazionale Conte bis. La notizia che ci è arrivata è frammentaria. Noi gli dedichiamo questo Mattinale ponendo alcune domande ad altri imprenditori agricoli della Sicilia e, in generale, agli imprenditori. Vogliamo, infatti, capire se la segnalazione che ci è arrivata riguarda questo ristretto gruppo di imprenditori agricoli o se, invece, il problema che hanno sollevato è più esteso.

Andiamo alla notizia.

Un gruppo di imprenditori ci ha comunicato di aver chiesto alle banche, visto il momento di difficoltà dovuto all’emergenza Coronavirus, il rinvio del pagamento di una rata del mutuo. La risposta che hanno ricevuto è un secco “no”. Motivazione: potrebbero non pagare. In qualche caso si tratta della rata di Marzo, mese in cui, com’è noto, l’economia – a parte alcuni settori – è stata bloccata.

Il dubbio di questi imprenditori è che i prestiti annunciati dal Governo nazionale potrebbero non essere concessi dal sistema bancario nel caso in cui le imprese che li richiedono dovessero trovarsi in arretrato di alcune rate.

La cosa sarebbe alquanto strana, perché il Governo nazionale, con questa linea di prestiti affidata al sistema bancario, è intervenuto per sostenere le imprese che si trovano in difficoltà.

Per la cronaca, in tanti altri Paesi del mondo, proprio perché è in corso una pandemia, i Governi stanno intervenendo in aiuto alle imprese non con prestiti, ma con interventi a fondo perduto.

Solo in Italia si sta intervenendo con i prestiti. Questo perché il nostro, ormai, al di là delle chiacchiere, è un Paese povero. Perché questa, alla fine, è la verità: meno di vent’anni di moneta unica europea hanno declassato l’Italia da uno dei Paesi industriali più importanti del mondo a Paese povero, privato della sovranità monetaria e privato, anche, di buona parte della sovranità politica.

E – nel caso della crisi economica provocata dal Coronavirus – alla mercé di un Paese come la Germania, ormai pure in crisi economica, o di un paradiso fiscale come l’Olanda.

Il prestito, in un’economia bloccata dalla pandemia è già un’assurdità: e solo una forma di obnubilamento generale delle menti può far sembrare normale un provvedimento che di normale, in un momento come questo, non ha proprio nulla!

Ma adesso va verificata una notizia nella notizia: è cioè se risponde al vero che i prestiti, annunciati dal Governo Conte bis, verranno erogati solo alle imprese in regola con i pagamenti dei mutui e, in generale, senza problemi nei conti correnti. 

A noi la notizia sembra assurda: il provvedimento dell’attuale Governo nazionale, infatti, è stato annunciato proprio per sostenere le imprese in difficoltà: sarebbe veramente assurdo se si dovesse scoprire che a tali prestiti bancari avrebbero accesso solo le imprese in salute, o “In bonis”, come si usa dire in gergo bancario.

Se così fosse – e noi ci rifiutiamo di crederlo, perché sarebbe illogico, se non assurdo – ci troveremmo davanti a un provvedimento, annunciato dal Governo nazionale, che finirebbe per sostenere solo i ricchi!

Invitiamo coloro i quali sono interessati a questo argomento a intervenire sulla pagina Facebook de I Nuovi Vespri per provare a capire come stanno le cose.

Foto tratta da Citizen Post – News Blog

 

 

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