In arrivo nuovi barconi di migranti a Lampedusa: e se fosse una strategia?

11 aprile 2020

Niente succede a caso, soprattutto in questo periodo. Il fatto che in Sicilia non ci sia un’esplosione di Coronavirus incentiva gli sbarchi. Tanto a rischiare – com’è successo a Pozzallo – sono i siciliani. Non è da escludere che questa ripresa degli sbarchi possa essere una strategia per ‘incasinare’ ulteriormente l’Italia

“Quello che temevo sta accadendo: mi segnalano, infatti, l’imminente arrivo di barconi di migranti verso le coste siciliane. Il che contribuisce ad accentuare un clima di preoccupazione che già da tempo si registra nella comunità isolana a causa dell’epidemia in corso”.

Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Che aggiunge:

“Non si può continuare a scaricare sul sistema siciliano il peso del cinismo europeo. Né si può restare insensibili all’appello degli esausti imprenditori di Lampedusa, al cui grido di dolore mi unisco. Al presidente Conte – e gliel’ho anche scritto – desidero ribadire che il governo della Regione è contrario a ogni soluzione che non sia quella di approntare un’adeguata nave da ormeggiare in rada in cui far trascorrere la quarantena ai migranti, prima di destinarli ad altri Paesi europei. Non sono appassionato alla polemica e non faccio propaganda su vite umane, ma se proprio ieri abbiamo dovuto isolare l’hotspot di Pozzallo, per la presenza di un giovane positivo, approntare strutture adeguate è indispensabile anche per la tutela del diritto alla salute di ciascuno”.

Che dire della proposta del presidente Musumeci? Che non ci convince affatto. La notizia di una nave ormeggiata in rada a Lampedusa si diffonderebbe in un baleno e, nel giro di pochi giorni, arriverebbero migliaia di migranti.

A questo punto che si dovrebbe fare? Approntare una seconda nave? E poi una terza e via continuando?

Di più: il presidente Musumeci pensa veramente che i Paesi europei, in piena emergenza Coronavirus, si prenderebbero i migranti? Non se li prendono in tempo di pace, figuriamoci in tempi di Coronavirus!

Al massimo, i migranti che continuano ad arrivare in Sicilia – e questo è assurdo nel pieno di una pandemia! – potranno essere dirottati in qualche altre Regione del Sud Italia, non certo in Europa.

Intanto arrivano a Lampedusa con la matematica certezza che finiranno in Sicilia: e sono problemi della Sicilia!

A nostro avviso, l’arrivo di migranti a Lampedusa e in Sicilia, in questo momento, potrebbe fare parte di una strategia per indebolire l’Italia. Niente è casuale: e sappiamo benissimo – e non da oggi – quali interessi economici e geopolitici ci sono dietro gli sbarchi di migranti.

Tra l’altro, la Sicilia se, da un lato, sta lavorando bene per contenere il Coronavirus, dall’altro lato, proprio per questo, diventa oggetto di attenzione per chi governa il flusso di migranti: tant’è vero che i titolari delle navi ONG si sono già lamentati del fatto che l’Italia abbia chiuso i porti.

Già la nave Alan Kurdi, della ONG tedesca Sea Eye, è nelle acque siciliane: se riuscirà a sbarcare i migranti che ha a bordo nella nostra Isola si apriranno le danze e ne arriveranno altre.

E’ un ‘gioco’ estremamente pericoloso, perché il Coronavirus è in espansione in Africa: ma questo non ferma il sistema degli sbarchi: tant’è vero che a Lampedusa non mancano i migranti.

Su due cose possiamo stare certi: l’Unione europea non aiuterà l’Italia e l’Italia non aiuterà la Sicilia.

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