Sul Titanic

Durante le pandemie le imprese si sostengono con il fondo perduto, non con i prestiti!

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Non l’hanno capito a Roma (o forse fanno finta di non capirlo). E non l’hanno capito nemmeno in Sicilia, dove il Governo regionale e il sistema bancario propongono alle imprese prestiti in piena pandemia

Sostegno alle imprese siciliane in grande difficoltà: leggiamo un comunicato stampa che desta in noi molte perplessità. Ecco il testo:

“Una risposta immediata alla fortissima esigenza di liquidità delle piccole e medie imprese siciliane colpite dalla crisi per l’epidemia di Covid-19 arriva da un accordo sottoscritto oggi, alla presenza dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, dalla Banca popolare Sant’Angelo con Irfis-Finsicilia, in applicazione di uno specifico provvedimento del governo regionale.

“In base all’intesa, che fa leva su risorse del ‘Fondo Sicilia’ e su
procedure snelle e rapide, per ogni finanziamento accordato dalla
Banca, anche un semplice chirografario, purchè abbia una durata di
almeno 15 mesi e un preammortamento minimo di 6 mesi, l’impresa riceverà dall’Irfis tramite bonifico un contributo a fondo perduto pari al 5% dell’importo del prestito, comunque fino ad un massimo di 5mila euro, che potrà essere utilizzato indifferentemente per coprire le spese di istruttoria, abbattere l’ammontare degli interessi o della quota capitale o ancora pagare le prime rate.

“In questo momento difficilissimo per la tenuta della nostra economia – afferma Ines Curella, A.d. della Banca popolare Sant’Angelo – è fondamentale mettere in campo ogni sinergia utile per sostenere le aziende in difficoltà e favorirne la ripartenza. La Regione è fortemente impegnata a supportare il tessuto economico dell’Isola, e la Banca Sant’Angelo, da sempre vicina alle esigenze dei territori locali in cui opera, è pronta a fare la propria parte”. 

Sicuramente questa iniziativa risulterà interessante per le imprese che non hanno chiuso i battenti e per le imprese che puntano a riaprire.

E’, in ogni caso, un’iniziativa venata di ottimismo, se è vero che ancora non ci sembra facile capire quando finirà lo stato di emergenza.

In ogni caso, è un provvedimento inutile per le aziende che non potranno riaprire i battenti.

Il tema è sempre lo stesso: durante le pandemie le imprese e le famiglie non si sostengono offrendo prestiti, come sta facendo il Governo nazionale: si sostengono con interventi a fondo perduto.

La parola “liquidità”, in un momento come questo, non ha nulla, ma proprio nulla a che vedere con i prestiti: cosa, questa, che andrebbe ricordata al Governo nazionale e anche ai protagonisti di questa iniziativa in Sicilia.

Foto tratta da Startmag

 

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