La Sicilia si ribella a Roma: no alle passeggiate con i bimbi. No anche agli scippi finanziari?

1 aprile 2020

Abituati a trattare i siciliani come sudditi e a ignorare lo Statuto siciliano, a Roma cominciano a ‘ingoiare’ i “no” del Governo regionale e di qualche sindaco. Speriamo che il presidente della Regione, Musumeci, e il sindaco di Messina, De Luca, e, magari, altri sindaci contestino anche il vergognoso scippo di fondi europei che il Governo nazionale vuole mettere in atto   

Tra le tante cose che ricorderemo di questi giorni del Coronavirus sarà la confusione della politica. Bollette sospese che invece si pagano. Il click day per i 600 euro per i titolari delle partite IVA. Anzi il click day no, basta collegarsi in qualunque giorno con il sito dell’INPS. E il siti dell’INPS va in tilt. Non uscite da casa. Anzi le mamme o i papà, a turno, possono uscire con il bambino, ma la Sicilia dice no: mamma e papà statevi a casa: parola del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.

In questo caos si infila il sindaco di Messina, Cateno De Luca. Già querelato dalla Ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, il primo cittadino di Messina ne approfitta per tirare un fendente alla citata Ministra degli Interni:

“Ancora una volta – dice Cateno De Luca – il Governo genera confusione e mette in pericolo la popolazione con i suoi provvedimenti contraddittori. Non posso credere che il Ministro degli Interni non si sia reso conto del pericolo al quale ha esposto tutti i cittadini con l’ultima circolare del 31 marzo 2020, con la quale ha affermato che il divieto di spostamento non comprende la possibilità, per un solo genitore per volta, di camminare con i propri figli minori, purché tale passeggiata si svolga in prossimità dell’abitazione. Sembra di assistere alla fiera dell’insipienza, in cui prima si raccomanda alle persone di non uscire di casa, si comminano sanzioni anche esose per la violazione delle disposizioni, e poi come se nulla fosse, si dice ai cittadini che possono portare i bambini a passeggio, purché la passeggiata avvenga in compagnia di un solo genitore per volta e in prossimità dell’abitazione. Come se queste fossero garanzie o misure sufficienti a prevenire il contagio”.

“Non è ancora il momento di abbassare la guardia – sottolinea il primo cittadino di Messina – e questa circolare dimostra ancora una volta la totale indifferenza da parte del Viminale verso il Sud Italia. Difatti, se è pur vero che oggi il Presidente della Regione Lombardia può affermare che finalmente, dopo oltre un mese di isolamento, la curva del contagio sembra invertire il suo trend, ma raccomanda pur sempre di non uscire di casa, è altrettanto evidente che invece al Sud ancora non si è registrato il picco del contagio e che l’unico modo per evitare di subire le stesse drammatiche esperienze che si sono registrate nel Nord Italia è di fare prezioso tesoro di ciò che è successo e stare a casa, risolutamente stare a casa e uscire solo per le motivazioni strettamente necessarie, senza indulgere in passeggiate o attività ludiche o motorie che, al momento, rappresentano solo un inutile quanto pericolosissimo rischio”.

“Come Sindaco di Messina ho già disposto in data 13 marzo la chiusura delle ville, parchi e giardini pubblici – conclude De Luca – il 18 marzo ho emesso un’altra ordinanza per vietare il passeggio in pubblico e l’attività sportiva, proprio per contrastare queste condotte imprudenti che espongono al rischio del contagio chi le pratica e tutti coloro che vengono in contatto con questi ‘sportivi’ irriducibili. Non ho nessuna intenzione di consentire passeggiate o attività motorie di qualsiasi tipo, se non le sole passeggiate terapeutiche che ho già autorizzato con la mia Ordinanza n. 65 del 13 marzo, per garantire ai familiari di soggetti diversamente abili di accompagnare i loro cari in queste uscite che rappresentano per il momento l’unica alternativa alle terapie riabilitative che sono state purtroppo sospese per contrastare la diffusione del contagio da COVID-19. Al di fuori di tale ipotesi, restate a casa. Uscite solo se strettamente necessario, evitate assembramenti, evitate luoghi affollati e non abbassate la soglia della vostra attenzione, solo così potremo vincere questa guerra al Coronavirus”.

Vuoi vedere che che per applicare lo Statuto siciliano, ignorando là dov’è possibile il Governo nazionale, dovevamo aspettare il Coronavirus?

Giusta la battaglia contro le passeggiate: sia perché sono sbagliate, sia perché è giusto cominciare a opporsi a Roma. Ci auguriamo che avvenga la stessa cosa per bloccare lo scippo di fondi europei ai danni del Sud da parte di un Governo nazionale che, lasciato senza soldi dai signori della Ue, vorrebbe far pagare il conto al Sud!

Foto tratta da l’Eco del Sud

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