Klaus Davi: i soldi del Sud? All’expo di Milano e alla sanità privata del Nord

30 marzo 2020

Pure qualche protagonista de L’Arena di Massimo Giletti può difendere il Sud Italia. E’ il caso di Sergio Klaus Mariotti, noto al grande pubblico come Klaus Davi, uno svizzero che non esita a prendere le difese del Mezzogiorno d’Italia. L’onestà intellettuale non ha confini e non si fa condizionare da alcunché 

di Michele Eugenio Di Carlo

Sergio Klaus Mariotti, noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Klaus Davi, accademico di origine svizzera, giornalista, opinionista e saggista, oltre che consulente d’immagine per le campagne pubblicitarie di famose marche e per le campagne elettorali di noti politici, ha al suo attivo numerose collaborazioni: Corriere della Sera, Foglio, TG3, La Stampa, Panorama. Persino opinionista nella trasmissione L’Arena condotta da
Massimo Giletti.

Con la sua agenzia di comunicazione si è spesso trovato al centro di polemiche per come le notizie fornite avessero prettamente scopo pubblicitario, se non inventate. Circostanze negate da Davi.

Noto l’impegno civile di Davi contro la mafia che gli è valso numerosi premi e riconoscimenti, fino a candidarsi a sindaco nel maggio del 2019 nel Comune di San Luca, in piena Locride, e diventandone consigliere comunale in attesa – notizia di questi giorni – di diventare Presidente del Consiglio comunale.

Probabilmente, questa esperienza ha maturato in Davi un’idea più completa della Calabria di quando era opinionista di Massimo Giletti, se l’altro giorno tramite l’agenzia giornalista AgenPress ha dichiarato che i soldi del Sud sono andati all’Expo di Milano e alla sanità privata del Nord. (https://www.agenpress.it/2020/03/28/klaus-davi-soldi-del-sud-sono-
andati-a-expo-e-sanita-privata-del-nord/).

Ma le dichiarazioni di Davi sono andate ben oltre la semplice sottrazione di risorse al Sud, andando incontro ad una vera difesa antropologica:

“Il Sud non è stato depauperato dal caso o dall’indolenza dei meridionali”, fino a giungere ad accuse pesantissime:

“C’è stato un disegno politico-criminale preciso che ne ha determinato il saccheggio. Fatto su cui non è stata mai fatta chiarezza, ma non è detto che non accadrà in futuro. L’impoverimento del Sud, come ha dimostrato
Report di Rai tre per quanto riguarda alcune normative, è stato frutto di un preciso disegno politico trasversale che purtroppo ha coinvolto anche la sinistra”.

Klaus Davi è giunto persino ad affermare che lo scientifico potenziamento della sanità privata del Nord è stato “costruito per obbligare milioni di meridionali a curarsi nelle cliniche degli industriali del Nord”, toccando l’amaro calice dell’emigrazione sanitaria che travasa miliardi dal Sud
al Nord del Paese.

Ridicolo poi, per Davi, temere ora in tempo di crisi sanitaria le rivolte ‘fomentate dalla mafia’. Quella stessa mafia che è “stata lasciata al potere per decenni”, garantendo ‘ordine e disciplina’.

Dichiarazioni, quelle di Davi, che si aggiungono a quelle del presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, nel commento al Rapporto Italia 2020 e incredibilmente silenziate dalla politica e dalla stampa nazionale:

“Sulla questione meridionale, dall’Unità d’Italia ad oggi, si sono
consumate le più spudorate menzogne. Il Sud, di volta in volta descritto come la sanguisuga del resto d’Italia, come luogo di concentrazione del malaffare, come ricovero di nullafacenti, come gancio che frena la crescita economica e civile del Paese, come elemento di dissipazione della ricchezza nazionale, attende ancora giustizia e una autocritica collettiva da parte di chi – pezzi interi di classe dirigente anche meridionale e sistema dell’informazione – ha alimentato questa deriva”.

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