Ma che sta combinando il Ministro per il Sud Provenzano con i fondi europei del Sud?

26 marzo 2020

Si profila un altro scippo ai danni del Sud per finanziare cose che non hanno nulla a che vedere con il Sud? Lo temono la parlamentare nazionale di Forza Italia, Giusi Bartolozzi, e il parlamentare regionale grillino, Luigi Sunseri. Il Ministro del Sud, il meridionale siciliano di Caltanissetta, Giuseppe Provenzano (PD) dovrebbe chiarire come stanno le cose. Anche il presidente della Regione siciliana, Nello Musumei, dovrebbe intervenire

La notizia non è nuova. Noi ce ne siamo occupati lo scorso 12 Marzo nel seguente articolo:

La UE: per aiutare il Nord colpito dal Coronavirus togliete i fondi europei al Sud Italia!

La novità è che quello che si pensava potesse avvenire potrebbe avvenire.

Questo si capisce leggendo le dichiarazioni della parlamentare nazionale di Forza Italia, Giusi Bartolozzi, e del parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri.

L’aspetto tragicomico di questa storia è che il Ministro del Sud è un meridionale, per la precisione siciliano di Caltanissetta, Giuseppe Provenzano. Sarebbe veramente assurdo se il Ministro del Sud – per giunta meridionale! – dovesse avallare un nuovo scippo ai danni del Sud!

Considerato che Provenzano è del PD – partito antimeridionale e antisiciliano (vedere i ‘Patti scellerati’ Renzi-Crocetta della passata legislatura e lo scippo annuale di quasi 600 milioni di euro alla sanità siciliana che va in scena dal 1999) – noi ci aspettiamo di tutto.

Ma andiamo con ordine.

Cominciamo dalla dichiarazione di Giusi Bartolozzi, parlamentare nazionale di Forza Italia eletta in Sicilia.

“Il Ministro Provenzano – dice la parlamentare azzurra (dichiarazione che prendiamo la LiveSicilia) – faccia chiarezza su come si intenda procedere nella riprogrammazione dei fondi europei e di coesione. Le risorse europee attribuite alle singole regioni, se è pacifico che debbano essere riprogrammate per contrastare gli effetti economici della pandemia COVID, in linea con gli orientamenti più flessibili di Bruxelles, debbono essere loro interamente riassegnate in aggiunta alle politiche di coesione nazionale ed alle misure straordinarie adottate. Ove così non fosse, le Regioni del Sud, e la Sicilia in particolare, subirebbero l’ennesima sottrazione di risorse, così destinate a finanziare politiche statali. Il Governo dimostri di saper contrastare il divario Nord/Sud, spingendo in deficit sino a 100 miliardi per il reperimento dei fondi necessari a fronteggiare la drammatica crisi. I siciliani non resteranno impotenti nel subire oltre che il danno anche la beffa della sottrazione dei fondi europei e di coesione”.

Andiamo al parlamentare del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri:

“Non capisco, Provenzano è ancora il ministro per il Sud? Come può chiedere di attingere ai fondi europei delle Regioni del Mezzogiorno, e in particolar modo della Sicilia, per finanziare gli interventi dell’emergenza in corso?”.

Sunseri definisce la proposta del Ministro di riprogrammare i fondi europei (Por e Pon) non spesi “inaccettabile, un vero scippo alla Sicilia, un’iniziativa che potrebbe costare cara a tutto il Sud”.

“La Sicilia – prosegue il deputato regionale grillino – ha estremo bisogno di investimenti pubblici, la Regione siciliana si deve attivare per riprogrammare e spendere il prima possibile le risorse, perché domani è già tardi. Ho scritto una nota al ministro Provenzano per fargli meglio comprendere la situazione della Sicilia nella gestione dei fondi comunitari. La Commissione europea, nelle sue ultime note, è chiarissima: si possono già riprogrammare le risorse, assegnate e non spese, reindirizzandole verso gli investimenti necessari al sistema sanitario, alla piccola imprenditoria, e al sociale, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Questa riprogrammazione la può fare l’amministrazione titolare del piano, e nel nostro caso è la Regione, re-impiegando le risorse nel territorio regionale e quindi non snaturando la natura stessa dei Por”.

Sunseri sottolinea che “la Commissione europea ha concesso all’Italia di rimodulare con procedure straordinarie la spesa dei fondi europei e di utilizzare queste ingenti somme nei confronti di imprese, lavoro, Comuni e salute, tutti settori cruciali per la nostra terra. In pratica, riusciamo ad ottenere il via per spendere le risorse stanziate da qui al 2023 per l’emergenza sanitaria e per le imprese siciliane e la Regione ci rinuncia? Anche questo sarebbe inaccettabile”.

La Regione siciliana rinuncia a utilizzare questi fondi? Sappiamo di una riunione tra i dirigenti generali della Regione. Ci rendiamo conto che siamo in emergenza, ma a nostro avviso il presidente della Regione, Nello Musumeci, dovrebbe trovare il tempo per chiarire come stanno le cose.

O dobbiamo prende atto che un parlamentare regionale grillino – il cui Movimento sostiene il Governo nazionale – sostiene la Sicilia anche a costo di mettersi contro un Ministro del quale dovrebbe essere alleato politico, mentre il Governo regionale della Sicilia difende il possibile scippo del Governo nazionale ai danni della Sicilia?

“Esempio su tutti – dice ancora Sunseri – l’obiettivo OT1 (Ricerca e Sviluppo) può destinare, in deroga, le proprie somme ad investimenti nella sanità. Settore cruciale in questo momento. Ma si può continuare con l’OT9, inclusione sociale, e con l’OT3, competitività piccole e medie imprese. Diamo soldi per investimenti ai Comuni per far ripartire l’economia locale, aiutiamo le aziende a rilanciarsi. Non togliamo risorse alla Sicilia con la promessa di ridarle nella prossima programmazione. Non siamo nelle condizioni di poter attendere”.

Su La Sicilia leggiamo una dichiarazione del Ministro del Sud, Giuseppe Provenzano. Il Ministro dopo avere ricevuto dalla Conferenza delle Regioni il mandato a proseguire in tal senso la trattativa con Bruxelles, ha avviato con l’Agenzia per la coesione territoriale e con le Regioni la ricognizione delle somme disponibili nei vari programmi Por “da destinare subito – spiega il ministro siciliano – a rafforzare e coprire le misure già adottate dal governo e a vararne di ulteriori. Bisogna infatti dare risposte immediate per l’acquisto di attrezzature sanitarie, per i lavoratori rimasti a casa, per la liquidità delle imprese e per la loro ripartenza dopo la crisi».

Ci faccia capire, signor Ministro del PD: le “risposte immediate per l’acquisto di attrezzature sanitarie, per i lavoratori rimasti a casa, per la liquidità delle imprese e per la loro ripartenza dopo la crisi”, visto che i soldi il suo Governo intende prenderli dai fondi europei destinati al Sud verranno impiegati nelle Regioni del Sud o contate di darli anche alel regioni del Nord? Su questo punto, signor Ministro, lei dovrebbe essere chiaro.

Leggiamo sempre su La Sicilia:

“Un lavoro che prosegue in modo serrato anche con il governo Musumeci e col dirigente generale della Programmazione, Dario Tornabene. Provenzano lascia intuire che con varie Regioni, anche con quella siciliana, vi sono vedute divergenti sull’ammontare delle risorse che lo Stato potrà prelevare per questi scopi: «Per noi – dice il Ministro – le somme sono più di quanto ci dicono le Regioni. Secondo noi va fatta la ricognizione di tutto ciò che non è stato ancora impegnato; mentre per le Regioni bisogna guardare solo alle misure per le quali vi sono ancora bandi da pubblicare».

“Come si può risolvere? «Servirà un accordo politico con le singole Regioni – annuncia Provenzano – perché mi rendo conto che bisogna mettere in sicurezza le programmazioni regionali come fin qui definite. Per questo offriremo alle amministrazioni incentivi affinché siano più disponibili a cederci fondi: daremo loro un ristoro nella prossima programmazione»”.

“Questo, chiarisce il responsabile per il Sud, è possibile farlo «grazie alla
flessibilità concessaci dall’Ue, nel cui ambito è stata costruita una semplificazione delle procedure assai ampia per potere liberalizzare la rimodulazione rispetto alle normali regole»”.

Riassumendo, signor Ministro del Sud meridionale siciliano di Caltanissetta: lei dovrebbe chiarire se questi fondi del Sud, una volta riprogrammati, verranno spesi nelle Regioni del Sud (e sarà sicuramente così), o se finiranno anche alla Regioni del Nord (e noi, signor Ministro, non vogliamo e non possiamo credere che un Ministro per il Sud avalli uno scippo ai danni del Sud!).

 

 

 

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